Fondazione Discanto dà vita a un partenariato di rete che unisce due provincie in due regioni, Verona e Mantova, ponendosi come coordinatore del bacino culturale strutturato su modello europeo, e mettendo a disposizione personale preparato nel gestire le problematiche e le opportunità sia degli enti pubblici, che privati, che diocesani.
Al progetto sperimentale e innovativo “Hub del management culturale” possono partecipare i giovani tra i 20 e i 30 anni di età, che stiano concludendo un percorso di laurea in ambito preferibilmente umanistico, oppure giunti al termine del ciclo di studi ma ancora senza impiego. Tra i candidati, verranno selezionati i venti ammessi, e ai cinque più meritevoli sarà assegnata una borsa-lavoro. Il percorso formativo biennale, guidato da tutor Discanto ed esperti del settore che trasmetteranno il loro know-how, ha la finalità di porre i partecipanti in ruoli attivi e non passivi, e di creare competenze nello sviluppo di analisi, organizzazione di eventi speciali e progettazioni culturali e turistiche sostenibili, maturando sul campo abilità manageriali. Infatti, spiega la responsabile e coordinatrice Caterina Lorenzetti, gli atenei formano gli studenti sotto il profilo teorico, lasciando carente l’aspetto pratico. Gli enti partner saranno oggetto di indagine e di sperimentazione, attraverso meeting e tavoli tecnici di concertazione, e saranno identificate le strategie volte alla loro migliore valorizzazione, fruizione, accessibilità economico-finanziaria, tenendo conto degli standard internazionali. I ragazzi saranno invitati a esprimere le proprie idee e verranno aiutati a realizzarle, in base alle specificità dei singoli enti coinvolti, ossia la Biblioteca Capitolare di Verona, l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, la Pia Società don Mazza per Villa Scopoli ad Avesa, il Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova, l’Eremo di san Giorgio a Bardolino. L’idea nasce, prosegue Caterina Lorenzetti, a seguito dell’insostenibilità odierna degli enti culturali e turistici, anche per l’assenza, al loro interno, di figure professionali eclettiche che possano avere specifiche conoscenze delle logiche e degli strumenti dell’Unione Europea, dei Ministeri e delle Regioni, per reperire i fondi necessari.
Corale è l’apprezzamento dei rappresentanti degli enti partner. Mons. Giancarlo Manzoli, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Mantova, paragona i tesori artistici a diamanti nascosti nel fondo di una miniera, che Discanto aiuta a portare alla luce perché vengano conosciuti e apprezzati. È un dovere prendere il testimone dai nostri predecessori e passarlo alle nuove generazioni. Inoltre, aggiunge mons. Manzoli, il fare rete senza gelosie e senza necessità di scavalcarsi a vicenda, consente di intraprendere un viaggio assieme, mano nella mano, e avere attenzione da parte degli sponsor, che sono maggiormente interessati a sostenere le iniziative che vedano coinvolti vari soggetti protesi a un’unica finalità. Conferma la massima collaborazione Vasco Senatore Gondola, Segretario dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona che compie 250 anni e cerca di rimanere attiva e sopravvivere in questi tempi di grande trasformazione tecnologica. Si trova in perfetta sintonia di idee con Discanto, legato dal filo dei medesimi valori, don Alberto Moreira, Superiore della Pia Società don Mazza di Avesa, sede che ospiterà molte attività dell’hub. Quando si parla di educazione dei giovani, dice Moreira, si tende a ridurla al campo strumentale, privo di cultura, e questo è un pericolo. Stiamo vivendo uno sbiadimento nella nostra storia. La cultura non è solo palazzi e addobbi, ma significa capire i valori dei nostri predecessori. Equivale anche a offrire una proposta personalizzata, e in ciò sta il grande valore di questo progetto: invitare a partecipare alla cultura come protagonisti. Non nel senso di depositare nei giovani la conoscenza, ma di scoprire la loro ricchezza.
Maria Fleurent
Hub del management culturale
Termine per le iscrizioni 18 marzo 2018
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