Centinaia di concerti e artisti, decine di migliaia di metri di dislivello percorsi a piedi, innumerevoli strumenti portati in spalla fino a radure, conche e rocce, un pubblico sempre numeroso che anno dopo anno ha conosciuto e amato assieme alla musica anche la natura della montagna, dimostrando un grande rispetto per l’ambiente. L’elenco e i numeri potrebbero continuare perché in 25 anni di storia I Suoni delle Dolomiti hanno dato vita a qualcosa di nuovo.
La grande novità dell’edizione 2019 è che per la prima volta viene proposta l’opera: “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini va in scena a 2000 metri di quota.
Abbiamo orologi e timer installati su tutti i nostri dispositivi elettronici. Eppure forse perché travolti dalla frenetica velocità del nostro presente sembra difficile cogliere appieno un tempo come venticinque anni. Un quarto di secolo. Il festival I Suoni delle Dolomiti taglia nel 2019 questo importante traguardo e lo fa, come sempre, scegliendo il ritmo più antico che appartiene all’essere umano: quello del camminare.
Sin dalla sua nascita il festival trentino di musica in quota ha una peculiarità: salire fino ai luoghi dei concerti percorrendo gli itinerari a piedi, magari insieme agli artisti, per poi sedersi in radure o all’ombra di imponenti rocce dolomitiche e abbandonarsi ad altri ritmi, dei suoni e delle musiche provenienti da tutto il mondo.
Con questa cadenza, venticinque anni sono molto diversi. Non sono informazioni bruciate, memorizzate velocemente e subito dimenticate nella nebulosa area chiamata “passato”, sono invece emozioni, ricordi, riscoperte, colori, incontri, sono racconti, condivisioni, sono anche prime e ultime volte visto che ogni concerto dei Suoni è irripetibile per il mix di artisti, luoghi e persino contesto meteorologico che lo caratterizza.
Nella venticinquesima edizione si ritrova tutto quanto conquistato in questi anni: musiche da tutto il mondo, grandi artisti, sentieri e natura. Trova spazio anche il ricordo, con la dedica a Paolo Manfrini che ha reso possibile tutto questo con la sua visione, con la squadra che ha creato, con le sinergie che ha saputo far crescere e le collaborazioni, gli apporti di professionisti, musicisti e artisti che ha sollecitato negli anni.
Il festival quest’anno si allunga e propone appuntamenti fino al 15 settembre, un’occasione per scoprire un mese particolarmente affascinante in montagna. Autentica novità del 2019 è l’opera a cielo aperto. Il 31 agosto, ai duemila metri di Pian della Nana in Val di Non nel Gruppo del Brenta viene proposto Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. In uno scenario strepitoso a un passo dal cielo, pieno di onde erbose a vista d’occhio, Musica a Palazzo mette in scena questo capolavoro lirico. Nata proprio per portare l’opera fuori dai teatri e in mezzo alla gente, Musica a Palazzo ha messo in scena La traviata al 41° Festival Internazionale di Brighton entusiasmando il pubblico e aggiudicandosi il premio della stampa The Argus Angel Award, mentre recentemente ha portato proprio Il barbiere di Siviglia al festival di Potsdam in Germania.
MUSICA CLASSICA E LIRICA
Il primo appuntamento aperto al pubblico, il 30 giugno al Rifugio Micheluzzi in Val di Fassa, è affidato alla musica classica trasversale e aperta alle contaminazioni con due grandi musicisti internazionali come il violoncellista Giovanni Sollima – artista poliedrico che ha collaborato con grandi musicisti, orchestre, artisti e scrittori, ha accettato le sfide del cinema, del teatro, della televisione – e il famoso mandolinista Avi Avital, capace di riportare uno strumento “fuori dal tempo” all’attenzione di tutti, ottenendo una nomination per un Grammy Award.
Il 7 luglio ecco i Corni della Scala e Italian Horn Ensemble esibirsi sull’incantevole altopiano roccioso su cui si adagia il rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti sulle Pale di San Martino. Un ensemble di undici musicisti, diretti da Angelo Sormani, che da anni propone un repertorio che va dalla classica alla musica popolare, passando per i ritmi sudamericani e le colonne sonore. Sempre gli strumenti a fiato – gli ottoni – sono protagonisti il 28 luglio in Val di Non a Malga Flavona nel Gruppo del Brenta con i Septura Brass, che militano in alcune delle più importanti orchestre europee e d’oltremanica e da anni stanno esplorando e ridefinendo la musica da camera per i loro strumenti, conquistando pubblico e riconoscimenti in tutto il mondo.
Imperdibile per gli amanti del genere la performance di due talenti indiscussi di violino e violoncello come la norvegese Vilde Frang e il tedesco Nicolas Altstaedt. Entrambi precoci vincitori del prestigioso Credit Suisse Young Artist Award hanno poi intrapreso una carriera straordinaria che li ha portati a essere tra gli strumentisti più amati e seguiti nel mondo della classica con prestigiose collaborazioni, premi, incisioni. È possibile ascoltarli ai Laghi di Bombasèl nel Gruppo del Lagorai il 4 agosto.
Con la classica si va al 21 agosto dove nel belvedere naturale sulle Dolomiti che è il Monte Agnello in Val di Fiemme si esibisce il Quintetto di fiati dell’Accademia di Santa Cecilia e Royal Concertgebow Orkest, un progetto nato per ricreare nell’ambito del quintetto tutta la ricchezza dei timbri orchestrali e lasciare spazio alle forti personalità individuali dei musicisti d’eccezione che lo compongono.
Poco meno di una settimana dopo, il 28 agosto, è il turno di un progetto internazionale che riunisce nelle alte quote del Rifugio Antermoia in Val di Fassa strumentisti da Italia, Svizzera, Svezia e Gran Bretagna. Si tratta della violinista Lorenza Borrani, solista nelle più importanti orchestre del mondo e fondatrice del laboratorio di studio per musicisti professionisti Spira Mirabilis. Al suo fianco la violoncellista Ursina Braun, gli svedesi Riikka Reppo e Mats Zetterqvist – la prima appassionata e raffinata musicista da camera e il secondo violinista e per anni guest leader e secondo violino principale nella Chamber Orchestra of Europe – e l’inglese Carla Maria Rodrigues formatasi alla Yehudi Menuhin School e ora viola principale alla San Francisco Opera.
MUSICA JAZZ E FOLK
Per la musica jazz appuntamento il 7 agosto sul Buffaure, in val di Fassa, con la stella del gipsy swing, Stephan Joscho, che ripropone con il suo trio lo stile nato negli anni Trenta grazie al genio del chitarrista jazz Django Reinhardt. Vengono da oltremanica, ma con una spiccata apertura internazionale gli ospiti della Musica Folk. Il 14 settembre al Ciampac in Val di Fassa arrivano i Penguin Cafe, progetto ripartito dalle ceneri dei Penguin Cafe Orchestra dopo la scomparsa di Simon Jeffes. Proprio il primo album di Simon Jeffes e compagni nel 1976, “Music from the Penguin Cafe”, è considerato da molti il lavoro anticipatore della world music e non a caso venne pubblicato dalla Obscure Records di Brian Eno. Oggi quell’eredità è stata raccolta da Arthur Jeffes, musicista eclettico che ha riunito sotto detto nome Cass Browne dei Gorillaz, Neil Codlind degli Suede, Oli Langford di Florence and the Machine e Darren Berry di Razorlight.
Un combo ormai entrato nella leggenda del genere folk è quello del violinista Alasdair Fraser e della violoncellista Natalie Haas che negli ultimi diciotto anni hanno incantato il mondo con le loro incursioni nella musica scozzese muovendosi tra classica e popolare, tra virtuosismi e ritmi danzanti. Sono il 14 luglio a Malga Canvere in Val di Fiemme.
WORLD MUSIC
Il 5 settembre prende il via la serie di appuntamenti dedicati alla World Music, di turno la musica brasiliana del Trio in Uno, al rifugio Bergvagabunden in Val di Fassa. Ensemble ricco di energia e complicità, capace di creare inedite sonorità in un amalgama unico, vigoroso e raffinato che esplora la musica brasiliana a trecentosessanta gradi da quella popolare all’espressività della classica assieme alle note dei grandi compositori del Brasile come Egberto Gismonti, Sergio Assad, Hermeto Pascoal, Marco Pereira, Radamés Gnattali. Decisamente
diversi gli orizzonti geografici di Russian Renaissance, gruppo che si è
guadagnato l’attenzione mondiale aggiudicandosi il prestigioso M-Prize Chamber
Arts Competition negli Stati Uniti e che propone un viaggio musicale tra
jazz, tango, musica folk e classica, realizzato con gli strumenti della
tradizione russa dalla balalaika alla domra e alla fisarmonica. Il luogo che si
ammanta di “World music with russian
soul” è l’Altopiano della Paganella (Rifugio la Montanara), l’8 settembre. Non poteva infine mancare
l’Africa con un progetto ricco di sfumature e dal grande valore culturale che,
tra ritmi tradizionali e nuove musiche, fa conoscere l’estrema varietà
dell’Africa occidentale in una sorta di viaggio che porta dalla Costa d’Avorio
al Sud Africa. A fare da guida sono i Chesaba, l’11 settembre, Passo di Lavazé in Val di Fiemme, con una miscela eclettica ed esplosiva di suoni
di violoncello, kora, n’goni, percussioni, voci e lingue.
CANZONE D’AUTORE
Torna a calcare i verdi pascoli alpini del Trentino Malika Ayane che si esibisce nello straordinario scenario di Villa Welsperg in Primiero, sotto le Pale di San Martino, il 15 settembre. Una delle più belle voci della scena canora italiana arriva sulle Dolomiti dopo la recente fatica di “Domino”, album uscito nel 2018, e reduce dai grandi successi ottenuti con il musical “Evita” ispirato a Evita Perón, grazie al quale ha portato a teatro circa 70 mila persone. Non mancheranno ovviamente i grandi successi, per una festa musicale a chiusura del ricco programma de I Suoni delle Dolomiti.
TREKKING E “ALBA DELLE DOLOMITI”
Quest’anno le esperienze di trekking in quota sono due. Protagoniste della prima tre giorni (28-30 giugno) sono le cime del Gruppo del Catinaccio e del Sassolungo assieme a due straordinari innovatori come Giovanni Sollima e Avi Avital. Il secondo trekking tocca invece le cime del Gruppo del Brenta (1-3 settembre), è inserito nella Campiglio Special Week e vede protagonista il violoncellista Mario Brunello assieme a Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill e Walter Vestidello, compagni di sentiero e di strumento.
Ritorna anche l’Alba delle Dolomiti sul Col Margherita in Val di Fassa, luogo ideale per assistere al sorgere del sole e venire toccati dai suoi primi raggi. Lì prende vita, il 20 luglio alle ore 6, un progetto che unisce musica e narrazione, dal titolo “E intanto si suona”. Un viaggio originale nell’Europa di questi ultimi cento anni, sin da quando la tragedia della Grande Guerra ha travolto gli uomini senza però annientarne del tutto l’umanità, la sensibilità, la capacità di riconoscere bene e male, bellezza e distruzione. Filo conduttore sono la scrittura e la musica, due passioni che resistono alla storia, ma anche il silenzio. Il tutto – nato da una idea di Mario Brunello e Alessandro Baricco – riunisce una composizione inedita di Giovanni Sollima, musiche di Malek Jandali e Arisha Samsamina, l’attore Neri Marcorè, i musicisti Marco Rizzi, Regis Bringolf, Danilo Rossi, Mario Brunello, Florian Berner, Gabriele Ragghianti, Ivano Battiston, Signum Saxophone Quartet, mentre i testi sono di Eleonora Sottili e Emiliano Poddi per la Scuola Holden.
CAMPIGLIO SPECIAL WEEK
Autentico festival nel festival, sempre attento ai grandi interpreti, al dialogo tra innovazione e tradizione, la Campiglio Special Week quest’anno esplora – da un’idea di Gariele Mirabassi – lo straordinario universo culturale e musicale del Brasile. Un paese/continente che diventa protagonista di numerosi eventi a partire dall’1 al 7 settembre. Dopo le due edizioni insieme alla Kremerata Baltica e a Gidon Kremer, ora l’orizzonte si sposta a ovest, in una scena sonora capace di fare incontrare musica colta e popolare, grandi compositori e musicisti straordinari, sperimentazioni, produzioni raffinate ed esplosioni di suoni e ritmo.
Come il giorno inizia con l’alba, anche questa settimana si apre col trascolorare della notte in giorno e un concerto alle ore 6.30 del 1 settembre a Pra Castron di Flavona, dove il grande fisarmonicista brasiliano Toninho Ferragutti incontra il violoncellista Mario Brunello in partenza, assieme ai suoi compagni di strumento – Dimos Goudaroulis, Naomi Berrill e Walter Vestidello – per il trekking sulle Cime del Brenta. Brunello e compagni si cimentano anche con un altro grande esponente della musica brasiliana al rientro della tre giorni in montagna, il 3 settembre a Camp Centener. Lì, davanti a un panorama mozzafiato, è con loro Jaques Morelenbaum, virtuoso del violoncello e grandissimo arrangiatore, protagonista della musica brasiliana degli ultimi decenni, sui prati del Brenta assieme agli storici sodali Lula Galvâo e Rafael Barata.
La forza della musica brasiliana è quella di aver conquistato anche grandi interpreti internazionali come nel caso di Gabriele Mirabassi, uno dei massimi virtuosi del clarinetto, che assieme a Cristina Renzetti e Roberto Taufic si esibisce al Salone Hofer di Madonna di Campiglio il 2 settembre alle ore 21; o come Stefano Bollani, il pirotecnico e geniale pianista che il 4 settembre porta tutta la sua carica inventiva a Malga Brenta Bassa, in un concerto che si preannuncia – come da consuetudine – esplosivo e pieno di percorsi sonori imprevedibili.
Uno strumento complesso, colto e passionale come la fisarmonica, imbracciata da Toninho Ferragutti in un “solo” imperdibile, con la voce unica di Monica Salmaso accompagnata da Teco Cardoso e Nelson Ayres porta nel magico mondo della canzone d’autore brasiliana: questi i protagonisti di un doppio evento imperdibile al PalaCampiglio il 5 settembre alle 21.
Spazio ai ritmi travolgenti della tradizione della samba di strada il 6 settembre, quando nel centro storico di Madonna di Campiglio si riversano i musicisti di Comunicato Samba diretti da Gilson Silveira, mentre la conclusione è affidata a un altro importantissimo artista come Yamandu Costa, oggi considerato unanimemente il più grande interprete della chitarra brasiliana, chiamato a esibirsi come solista anche da importanti orchestre sinfoniche come ad esempio l’Orchestre National de France, a Malga Vagliana il 7 settembre.
C.S.M.
Fonte: Area Stampa sito Trentino
Contributi fotografici tratti dal sito Trentino
I SUONI DELLE DOLOMITI
28 giugno – 15 settembre 2019
Tutti i concerti hanno inizio alle ore 12 quando non diversamente indicato. Alcuni eventi e i trekking sono a pagamento e per un numero limitato di persone.
info@visittrentino.it