Nella Sala Arazzi del Comune di Verona si sono tirate le somme della stagione areniana 2019 da poco conclusa ed è stato anticipato l’Opera Festival 2020. Il Sindaco e Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina ha per primo preso la parola nella conferenza stampa cui hanno partecipato rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale. Un segnale forte di quanto l’Arena rappresenti per l’indotto della città che intende essere identificata come culla della lirica.

Quando la situazione è affidata a mani competenti e si alza l’asticella della qualità, anche i freddi numeri danno risultati, ha detto Sboarina. Numeri che sono compatibili non solo con la sopravvivenza della Fondazione ma anche con il suo futuro. Va infatti ricordato che questa gestione aveva ereditato una condizione difficile, sull’orlo della liquidazione coatta amministrativa (leggasi fallimento) e sottoposta a commissariamento. Una situazione dalla quale si è usciti grazie alla nuova progettualità nata l’8 gennaio 2018, con l’insediamento dell’attuale “squadra” di cui faceva parte il compianto Direttore Marketing Corrado Ferraro, con il quale va condiviso il merito. «L’Arena rende Verona quella che è» e possiede una forza incredibile nel portare benessere all’intera città, ha concluso Sboarina. Nessuno, in nessuna parte del mondo ha l’Arena, il più grande anfiteatro all’aperto del globo e di questo bisogna ricordarsi quotidianamente, senza cadere nell’abitudine.

Nonostante una partenza avvenuta «senza i favori del pronostico», ha sciorinato numeri in ascesa e ha parlato di una nuova percepibile energia, il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris. Un contesto urbano che sempre più si sta stringendo attorno a Fondazione e che infonde energia, senso di appartenenza, orgoglio. Verona vuole essere capitale dell’opera e lo ha dimostrato collocando elementi di scenografia nelle principali vie d’accesso, allestendo una mostra di costumi e bozzetti al Palazzo della Gran Guardia, organizzando per la prima volta e in soli sei giorni, per merito di Gianmarco Mazzi, la diretta televisiva in mondovisione della prèmiere areniana, quando è andato in scena l’ultimo sogno del Maestro Franco Zeffirelli, che tanto ha fatto per rendere magico questo luogo. La grande sfida, ha concluso De Cesaris, è che l’andamento positivo diventi strutturale.

L’Arena è una città nella città, ha fatto notare il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, spiegando che si lavora tutto l’anno ma i duecentocinquanta dipendenti invernali durante l’estate arrivano a oltre millecinquecento, come per l’appunto una piccola cittadina. Gasdia attribuisce i risultati «perfino superiori alle aspettative» di quella che ha chiamato «falange macedone» a varie concause, tra cui il tempo clemente che non ha fatto perdere nemmeno uno spettacolo e la qualità artistica, ricercata a ogni recita, fosse essa la prima o l’ultima, incrociando i cast. Ma, si è affettata a specificare Gasdia, non bastano gli artisti più grandi del mondo, serve la squadra di altrettanta qualità e affiatata che sta dietro le quinte.

Aida si è confermata il titolo di punta, con undicimila presenze all’ultima data (ed era il titolo con il maggior numero di repliche). La settimana di celebrazione dei 50 anni in Arena di Domingo ha registrato due sold-out e il Gala che lo ha visto protagonista ha segnato il maggior incasso di stagione. Non da meno sono stati Bosso e Bolle. Tanti sono stati i sold-out, tante le serate aggiunte, tante le trasferte all’estero, cui si è sommata la Messa dell’Artista il 15 agosto celebrata dal Vescovo, con il coro resosi disponibile gratuitamente. I risultati si sono avuti anche nelle serate “deboli” infrasettimanali. La sola Anna Netrebko ha portato una visibilità straordinaria, ha proseguito Gasdia, tanto che molti artisti di tutto il mondo hanno espresso il desiderio di esibirsi nell’anfiteatro. E alla diretta in mondovisione della prima, si sono aggiunte altre due riprese televisive: il Trovatore con il cast stellare e la serata Domingo per i circuiti cinematografici americani.

Il risultato c’è ma «ancora dobbiamo crescere, dobbiamo migliorare in vista della sfida del 2020» con le conferme di Plácido Domingo (Domingo è Domingo, taglia corto Gasdia), Roberto Bolle e Ezio Bosso. Non solo. Nel 2021 cadrà il doppio anniversario della morte di Giuseppe Verdi e della prima Aida. Il 2022 sarà la centesima stagione areniana, che subì delle interruzioni durante i periodi di guerra. Gasdia ha concluso che il successo di questo rilancio lo merita l’Arena e lo meritano i compositori, che ci hanno regalato i capolavori che vengono messi in scena: a loro deve andare l’applauso. «La grande “falange macedone” vincerà, vincerà, vincerà».

Maria Luisa Abate

Contributi fotografici: MiLùMediA for DeArtes

ESTRATTO DEL COMUNICATO STAMPA:
STAGIONE 2019: SUCCESSO DI PUBBLICO E INCASSI
L’ARENA DI VERONA TORNA AI FASTI DI UN GRANDE PASSATO

Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, Plácido Domingo, Daniel Oren, Ezio Bosso, Vittorio Grigolo, Lisette Oropesa, Roberto Bolle, Aleksandra Kurzak, Saioa Hernández, l’immenso genio del compianto Franco Zeffirelli e tanti altri: sono solo alcuni dei grandi nomi della musica e opera internazionale che hanno fatto, in perfetta armonia con la direzione e i complessi artistici e tecnici areniani, la stagione 2019 di nuovo imperdibile per i grandi media mondiali e per un pubblico sempre più numeroso. La positività e l’entusiasmo già si riflettono sulla programmazione 2020 con importanti riconferme, prime fra tutte Domingo, Bosso e Bolle, a cui seguiranno sorprese di indiscutibile impatto internazionale, e che già ora muovono l’interesse del pubblico con una rinnovata vivacità.

I RISULTATI
51 alzate di sipario per 5 titoli d’opera, tra cui l’acclamata ultima Traviata del Maestro Zeffirelli, nuova produzione areniana in diretta mondiale Rai1; 1 settimana evento per i 50 anni di Plácido Domingo in Arena, culminato con la Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night, secondo maggior incasso in tutta la storia areniana; la doppia serata di danza Roberto Bolle and Friends con 21.000 spettatori in 24 ore, e gli acclamati Carmina Burana condotti dal Maestro Ezio Bosso in una serata sold-out con 13.555 spettatori, record per la sinfonica a Verona nelle ultime sei stagioni.

In tutto 426.649 biglietti venduti con l’8,56% di incremento delle presenze rispetto all’anno precedente, con 26.674.454 euro di fatturato di biglietteria, il miglior risultato degli ultimi sei anni, con una media di 523.028 € a serata, superiore dell’11,13% rispetto alla stagione precedente, il miglior incremento annuale degli ultimi sei anni. Sempre analizzando solo gli ultimi sei anni, abbiamo in assoluto: maggior incasso del Festival, maggior numero di spettatori totali, maggior numero totale di spettatori per le recite effettuate nelle giornate di giovedì e domenica, con Il Trovatore e La Traviata in testa agli incassi e all’affluenza medi del 2019.

Dunque la nuova gestione ha centrato pienamente i target di rilancio, sotto l’aspetto artistico e di conseguenza economico, che ha gratificato la città, un ampissimo pubblico italiano e internazionale e sviluppato un virtuoso percorso comunicativo coronato da ben tre collaborazioni con televisioni internazionali quali Rai Mondovisione, Unitel, ZDF/3Sat, Bel Air Media/France Télévisions rimettendo così al centro del turismo veronese il suo monumento più celebre, strumento sempre più efficace di cultura viva e attuale, in linea con il sogno dei fondatori, la cui centesima edizione del Festival si avvicina, così come l’attesa Olimpiade del 2026, sfide a cui l’attuale dirigenza vuole presentare un’Arena sempre più forte, vincente, consolidata e centrale nel panorama culturale del paese e del mondo.

IL CARTELLONE
Inaugurato il 21 giugno, il 97° Arena di Verona Opera Festival si è concluso lo scorso 7 settembre contando 51 alzate di sipario complessive.
La traviata di Verdi, titolo inaugurale del Festival 2019, è andata in scena per 11 serate, con regia e scene del maestro Zeffirelli. Sono 103.069 gli spettatori che l’hanno vista nell’anfiteatro, portando incassi per 6.514.662 € e una presenza media altissima, seconda solo al Trovatore delle stelle. La nuova produzione ha registrato anche il secondo posto nella classifica delle première più affollate degli ultimi anni, alla presenza del Capo dello Stato, di numerosi ministri e varie celebrità dello spettacolo.
Aida, come da tradizione seconda e anche ultima serata del cartellone 2019, qui nell’edizione storica ispirata al 1913, ha registrato 127.024 presenze, con un incasso complessivo di 8.374.638 €, confermandosi il titolo più frequente dall’inizio della storia del Festival (715 recite) e il più frequentato dell’anno grazie alle sue 16 rappresentazioni.
Il trovatore di Verdi, terzo titolo del Festival, è andato in scena nell’allestimento creato da Zeffirelli per il centenario verdiano e più volte ripreso con successo. Nel 97° Festival ha richiamato ben 47.239 persone incassando ben 3.060.125 €. L’opera verdiana, in sole 5 recite, registra l’affluenza media più alta e l’incasso medio più alto del cartellone 2019, grazie anche a diverse serate quasi completamente sold-out, confermando il percorso intrapreso nel 2018 con la scommessa su Il Barbiere di Siviglia, che grazie ai prestigiosi nomi in cartellone ha ripagato con affluenza e calore di pubblico.
Da luglio il cartellone si è arricchito di Carmen secondo Hugo de Ana, ripresa per 10 serate nella veste dell’ultima inaugurazione: la vicenda della sigaraia di Bizet sullo sfondo dell’inquieta Repubblica spagnola di inizio Novecento, è stata vista da 69.154 persone con un incasso totale di 4.260.103 €.
Ultimo debutto del Festival, Tosca di Puccini ha visto 5 recite nell’allestimento 2006 dell’argentino de Ana, raccogliendo complessivamente 31.708 spettatori per un incasso di 1.920.970 €. Dopo la prima del 10 agosto, i riflettori si sono puntati sulla recita del 29 agosto, celebrazione della 500° volta del maestro Daniel Oren sul podio dell’Arena di Verona a partire dal debutto avvenuto 35 anni fa proprio con lo stesso titolo.
Le due serate di Roberto Bolle and Friends hanno richiamato ben 21.344 spettatori, incantati dall’arte tersicorea di Bolle, étoile della Scala di Milano e principal dancer dell’American Ballet Theatre a New York, insieme a nove illustri friends da tutto il mondo. L’incasso dell’inedito raddoppio della Danza in Arena si attesta sui 1.147.231 €.
Sono due storici sold-out quelli dei grandi eventi di agosto, entrambi attestatisi poco sotto le 14 mila presenze: il 4 si è svolta la Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night, dove si è visto il leone Domingo, grato e commosso, impegnato come cantante e attore in un nuovo allestimento scenico, protagonista dei verdiani Nabucco, Macbeth e Simon Boccanegra; infine l’11 Ezio Bosso ha scaldato l’Arena con i monumentali Carmina Burana di Carl Orff, eseguiti da 320 artisti e conclusi annunciando al pubblico, esultante come non si vedeva da diversi anni, il suo ritorno nel 2020 per la IX Sinfonia beethoveniana. Gli eventi rispettivamente hanno registrato 933.825 € (il secondo migliore incasso di sempre in Arena dal 1913) e 462.902 € (raggiungendo insieme il record di affluenza e di incasso per un concerto sinfonico negli ultimi sei anni).

GLI ARTISTI
Con il 97° Arena di Verona Opera Festival2019 si è proseguito un processo di rilancio già iniziato e dichiarato nel 2018, volto a chiamare sul palcoscenico areniano tutti gli artisti più richiesti al mondo, accanto ai giovani più promettenti, in un’ottica generale di crescita della qualità e di scommessa sulle nuove leve dell’opera di domani. Il cartellone di 51 serate annovera tra i creatori delle cinque opere i grandi maestri e una parata impressionante di artisti: 8 direttori d’orchestra, 16 tra primi ballerini ed étoile, e ben 77 solisti, di cui oltre un terzo è salito sull’immenso palcoscenico per la prima volta in assoluto.
I cast e le scelte artistiche sottolineano l’evoluzione globale dell’opera, ormai non più solo appannaggio della cultura occidentale, ma vera passione di tanti territori emergenti come Cina e Russia, ben rappresentati anche nell’Arena, da sempre il teatro più internazionale al mondo per spettatori e interpreti, che offre emozione e magia sempre nuove ogni sera, proponendo locandine con attesi ritorni e sensazionali scoperte tanto ai melomani esperti quanto al grande pubblico.

L’ARENA SOCIAL: FACEBOOK, TWITTER E INSTAGRAM
Se i Social sono oggi un metro importante per misurare la popolarità, l’affetto e l’interesse del pubblico internazionale verso un progetto artistico, Arena vince sul fronte italiano, in quanto prima tra le fondazioni del nostro paese nella classifica di like, followers, impressions, interazioni e commenti e a livello mondiale si posiziona quarta nella classifica generale dopo istituzioni di assoluto prestigio quali Sydney Opera House, la Royal Opera House di Londra e il Metropolitan di New York: un traguardo decisamente all’altezza della fama della città che rappresenta nel mondo. Il trend inoltre è abbondantemente positivo: +43,2% sul fronte Instagram da giugno 2018 ad oggi, + 1,4% su FaceBook, +0,8% su Twitter con una maggioranza non schiacciante di pubblico femminile e un chiaro picco di interesse tra i 18 e i 54 anni. Un successo decisamente importante se si pensa che nella battaglia dei Social Arena si confronta con stagioni lunghissime, spalmate ormai quasi su tutto l’anno, con un numero di recite e titoli infinitamente superiori a quelli veronesi, le cui attività sono concentrate in soli due mesi e mezzo.

L’ATTENZIONE DEI MEDIA
Sostenuta da una capillare attività promo-marketing che quest’anno ha visto Fondazione Arena presentare il proprio cartellone sul territorio e nel mondo a Milano, Roma, Bologna, Venezia, Mantova, Rimini, New York, Mosca, Berlino, Vienna, Monaco di Baviera, Dubai, Madrid e Shangai con concerti, conferenze stampa, incontri pubblici, fiere e workshop di turismo, Arena ha incrementato l’attenzione delle grandi televisioni straniere a partire dall’inaugurazione 2019. L’ultimo sogno del Maestro Franco Zeffirelli è stato trasmesso in diretta da RAI1 e in mondovisione, per la prima volta nella storia del Festival areniano, per un pubblico di 2 milioni di telespettatori oltre a quelli che gremivano l’anfiteatro. Questo è stato solo l’inizio di una stagione sotto i riflettori e, in due casi, sotto le telecamere HD che hanno ripreso il leggendario cast delle prime tre serate de Il Trovatore e per l’unicum della Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night. La registrazione di UNITEL è stata trasmessa sui canali ZDF, 3Sat e sui canali pubblici France Télévsions ed è destinata alla proiezione nei cinema e alla realizzazione di Dvd.
La ripresa video di questi tre titoli non è l’unica presenza di telecamere all’Arena di Verona, che hanno contato tutte le testate web, radio e tv locali, più volte le televisioni nazionali e altre dieci diverse emittenti straniere, provenienti da Austria, Germania, Francia, Svizzera, Turchia, Romania, Bosnia-Erzegovina e Russia.
Quanto alla stampa vera e propria, il Festival 2019 ha contato 1.543 presenze totali accreditate, di cui oltre 389 concentrate sulla nuova Traviata, con una media di oltre 30 operatori per ogni serata e con richieste in esubero per i singoli eventi speciali di luglio e agosto che hanno attirato l’attenzione mediatica solitamente riservata alle prime. In tutto le testate presenti all’Arena di Verona sono state 598, comprendenti 103 pubblicate a mezzo stampa su territorio nazionale, 182 testate straniere, 34 radio/tv locali e 38 nazionali e ben 241 testate diverse del web. Fino ad oggi sono stati dedicati al Festival 2019 oltre 5.000 tra servizi e articoli (in costante aumento negli ultimi due anni) e molti altri sono di prossima pubblicazione, dalle testate specialistiche ai quotidiani locali e nazionali, dai blog agli speciali su riviste periodiche italiane e non. Gli articoli sono distribuiti per il 33% sulla stampa cartacea, il 51,9% sul web, il 12% in passaggi televisivi e il 3,1% in radio. Tra questi circa il 60,5% è stato pubblicato da testate stampa ed emittenti radio e TV locali, il 18,1% dal panorama mediatico nazionale, il 9,4% dal regionale e il 12% da altre tipologie di diffusione e all’estero.

I CANALI DI VENDITA
Anche per il 2019 i dati relativi ai canali di vendita confermano il trend che da alcuni anni dimostra come gli spettatori prediligano sempre più l’acquisto online rispetto ai canali più tradizionali. Il 53,48% del pubblico del Festival ha infatti acquistato online dal sito Internet ufficiale www.arena.it,  con un incremento costante dell’1,11% su base annua. Il 19,22% degli acquirenti si è invece recato presso la Biglietteria, il 12,87% si è rivolto alle Agenzie convenzionate (anch’esse in lieve aumento). Stazionario l’andamento dei punti remoti, al 10,21% delle preferenze (centri commerciali, negozi, agenzie viaggi, ecc.), al 3,42% il Call center mentre lo 0,44% ha acquistato presso gli sportelli bancari abilitati. In particolare, la percentuale relativa alla nazionalità di chi ha acquistato biglietti tramite il sito web conferma nelle prime posizioni, oltre all’Italia, nell’ordine, la Germania, la Gran Bretagna, la Svizzera, la Russia (in netto incremento), i Paesi Bassi, e gli Stati Uniti. Complice di questo successo l’efficacia del servizio di e-ticketing, reso possibile anche quest’annograzie alla consolidata partnership con UniCredit.

C.S.


Contributi fotografici: Foto Ennevi

        98° ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL 2020
dal 13 giugno al 5 settembre
anticipazioni

Lo storico Festival areniano raggiunge nel 2020 la sua 98° edizione e amplia il ricco cartellone con 53 serate, 5 produzioni operistiche, ben 5 eventi speciali e inaugura con uno spettacolo completamente nuovo che abbina le celebri Cavalleria rusticana e Pagliacci. I biglietti sono già in vendita, con diverse novità anche nei posti a sedere del grande anfiteatro sotto le stelle.
Il Festival 2020 inaugura il 13 giugno 2020 con una nuova produzione del famoso e appassionato dittico verista: Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, immortali storie d’amore e gelosia sullo sfondo dell’Italia più vera e viscerale. I due titoli, assenti dal palcoscenico areniano dal 2006, saranno rappresentati per 9 serate in un nuovo allestimento. (Repliche: 19, 26 giugno ore 21.00; 3, 8, 17 luglio ore 21.00; 8, 13, 22 agosto ore 20.45).

Come da tradizione il secondo titolo in cartellone è Aida di Giuseppe Verdi, opera simbolo del Festival areniano sin dalla prima edizione del 1913. Aida è proposta con diversi cast di rilievo internazionale dal 20 giugno per 16 date nell’imponente allestimento ideato da Franco Zeffirelli e arricchito dai costumi di Anna Anni, che insieme ricreano un Egitto fantastico di oro e variopinti tessuti preziosi. (Repliche: 25 giugno ore 21.00; 5, 10, 14, 18, 24, 30 luglio ore 21.00; 2, 5, 9, 12, 20, 29 agosto ore 20.45; 1, 5 settembre ore 20.45).

Dal 27 giugno, per 7 appuntamenti, torna la straordinaria “Cina ai tempi delle favole” nella Turandot di Puccini, anch’essa firmata per la maestosa regia e le scene da Franco Zeffirelli e con gli sfarzosi costumi del premio Oscar Emi Wada, che vestono i protagonisti e una foltissima folla sempre viva e partecipe nell’estremo capolavoro pucciniano. (Repliche: 11, 16, 31 luglio ore 21.00; 14, 26 agosto ore 20.45; 3 settembre ore 20.45)
Il quarto titolo in programma per 9 recite dal 4 luglio è Nabucco di Verdi nell’elegante allestimento che ha inaugurato il Festival 2017 per la regia e i costumi di Arnaud Bernard e le scene di Alessandro Camera. La vicenda viene narrata nel Risorgimento italiano, periodo in cui Verdi visse e scrisse il suo primo vero successo, con un affresco corale e cinematografico di ampio respiro. (Repliche: 9, 15, 25 luglio ore 21.00; 6, 11, 19, 28 agosto ore 20.45; 4 settembre ore 20.45).
Infine dal 1° agosto per 6 serate viene proposta La Traviata di Verdi nella meravigliosa produzione inaugurale del Festival 2019, creata sempre da Franco Zeffirelli, suo estremo capolavoro dopo sessant’anni di studio sull’opera più amata e rappresentata al mondo con i massimi interpreti del Novecento. Il compianto maestro ne ha curato regia e scene, con i costumi di Maurizio Millenotti. (Repliche: 7, 15, 21, 27 agosto ore 20.45; 2 settembre ore 20.45).

Il cartellone del Festival 2020 sarà arricchito come non mai da cinque serate speciali con i massimi artisti internazionali. Il 28 giugno verrà proposto il primo degli spettacoli straordinari in cartellone, il Gala Event, un evento imperdibile con Artisti di fama internazionale.
Il 7 luglio assisteremo a una serata indimenticabile in cui brillerà la stella di Plácido Domingo: la Domingo Opera Night sarà infatti un’occasione unica per ripercorrerne la carriera stellare dopo 50 anni dal debutto areniano attraverso le interpretazioni che l’hanno reso famoso in tutto il mondo, insieme ad altri solisti d’eccezione, con diversi titoli d’opera in forma scenica completa.
A seguito del grande successo della doppia serata 2019, per la prima volta nell’antico anfiteatro veronese, Fondazione Arena ripropone il 20 e 21 luglio Roberto Bolle and Friends, l’appuntamento con la grande danza che dal 2014 arricchisce il calendario del Festival con le star del balletto mondiale, in coproduzione con artedanza srl.
Quindi il 23 luglio alle 21.15 saranno all’Arena di Verona le stelle dell’Opera più richieste di tutto il mondo, incredibilmente insieme per la serata unica The Stars of Opera.
Il 23 agosto, infine, riecheggeranno tra le pietre dell’anfiteatro le solenni note della IX Sinfonia di Beethoven, capolavoro titanico il cui valore ancora oggi trascende la storia della musica per divenire messaggio di fratellanza universale, a 250 anni dalla nascita del più celebre tra i compositori. Dirige eccezionalmente il maestro Ezio Bosso, che ha annunciato personalmente il suo ritorno dal palcoscenico areniano dopo il trionfale sold-out dei Carmina Burana.

I biglietti per gli spettacoli dell’Arena di Verona Opera Festival 2020, da 21,50 € a 300,00 €, sono già in vendita per alcuni settori a prezzo speciale fino al 24 dicembre 2019. Tra questi, vi sono i nuovissimi e prestigiosi posti di platea e i settori 4° e 5° che garantiscono una vista eccezionale del palcoscenico.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Arena di Verona

Contributi fotografici: Foto Ennevi


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