La stagione dei Concerti 2019 – 2020 della Fondazione I Teatri ruota intorno al concetto di “Classico” e alla figura di Beethoven, di cui nel 2020 ricorre il 250° dalla nascita. Ma il nucleo classico in senso stretto – Haydn, Mozart, Beethoven – si prolunga oltre se stesso – Schubert, Schumann, Brahms, Čajkovskij – per giungere al 900 con le sue forti spinte neoclassiche – Stravinskij, Prokof’ev, Fauré, Szymanowski, Messiaen. “Classico” è anche un paio di occhiali per guardare il passato, per definire tale retroattivamente anche ciò che non lo è – Vivaldi e Scarlatti. Insomma, dal nucleo classico partono nel programma altre direzioni, punti di vista e d’ascolto, a volte peripezie e prospettive differenti, affidate a grandi orchestre, solisti molto conosciuti e giovanissime star. Vediamo
L’inaugurazione di Stagione (17 ottobre Teatro Valli) è affidata a Jordi Savall, tra le personalità musicali più polivalenti della sua generazione, alla direzione di Le Concert des Nations, orchestra che riunisce per questa occasione specialisti internazionali e giovani musicisti in un progetto, realizzato su scala europea, di altissimo valore artistico e formativo “Beethoven Académie 250” nella prospettiva critico-filologica di cui Savall è illustre caposcuola. Il programma prevede l’esecuzione delle Sinfonie 3 e 5.
Un poeta del suono, il carismatico pianista Alexander Lonquich e il pluripremiato Cuarteto Casals presentano al pubblico (28 novembre) un programma con Mozart, Beethoven e Schumann.
Sono due stelle nascenti e condividono, oltre a una luminosa carriera, lo stesso anno di nascita: 1995. Aaron Pilsan, pianoforte, è stato scelto dall’influente rivista tedesca Fono Forum come “Miglior giovane artista dell’anno” fin nel 2011; Emmanuel Tjeknavorian, viennese con origini armene, a sette anni ha tenuto il primo concerto pubblico con un’orchestra: il loro programma (14 gennaio) va da Schubert a Schumann, a Messiaen, a Fauré, a Szymanowski.
Ancor più giovane (2001) è Alexander Malofeev, pianista russo che è riuscito a farsi conoscere grazie alla sua esibizione al Concorso Čajkovskij per giovani musicisti nel 2014, ottenendo il primo premio. Da lì in poi, un’ondata di altri riconoscimenti, fino al 2017 quando è diventato il primo “Young Yamaha Artist”. A Reggio Emilia (5 marzo) suona Brahms, Schumann e Čajkovskij.
È dedicato a Vivaldi il concerto de Il Pomo d’oro (22 gennaio), orchestra che si è distinta per le interpretazioni autentiche e dinamiche di opere e pezzi del periodo barocco e classico, con Federico Guglielmo, violino e direzione e l’emozionante soprano statunitense Vivica Genaux.
Grandi orchestre che calcano il palco del Teatro Municipale Valli: la Chamber Orchestra of Europe (22 febbraio), quest’anno diretta da Matthias Pintscher e con il pianista americano Emanuel Ax, impegnata in un programma tra Fauré, Mozart e Stravinskij: la PKF – Prague Philharmonia (5 maggio), diretta da Simon Krečič, e con il trio Sitkovetsky: Camerata Salzburg (22 aprile) con Renaud Capuçon direttore e violino, per un programma ancora all’insegna di Beethoven.
Due orchestre scelgono di dedicare l’intero programma a Mozart: Kammerchor e Hofkapelle di Stoccarda, diretti da Frieder Bernius (1 aprile) eseguono il Requiem, capolavoro assoluto e sublime del grande compositore di Salisburgo; la Mahler Chamber Orchestra, con Leif Ove Andsnes, pianoforte e Matthew Truscott, violino concertatore, chiudono in gloria la Stagione del Teatro Municipale Valli con Mozart Momentum 1785, un nuovo importante progetto che prevede l’esplorazione di uno dei periodi più creativi e proliferi della carriera del compositore, per mostrare il ruolo ‘trasformatore’ di Mozart nello sviluppo del concerto per pianoforte.
Fuori abbonamento, proseguono e aumentano gli apprezzati concerti-lezione del sabato pomeriggio al Teatro Cavallerizza: l’ensemble Micrologus, tra i primi a contribuire alla riscoperta della musica medievale, non mancherà di riscuotere una forte curiosità con un incontro-concerto su Leonardo “musico” e Lucrezia Borgia: Emanuele Ferrari con il suo pianoforte e la sua grande capacità oratoria ci porta sulle note, tra sogni e visioni, prima con Scarlatti, poi con Brahms e infine con Nino Rota: con Davide Cabassi, pianoforte, in “Dita che danzano” viaggiamo da Beethoven, a Castiglioni, a Stravinsky, da Bartok, a Ades, a Prokofiev.
STAGIONE DI OPERA 2019- 2020 DELLA FONDAZIONE I TEATRI
Gaetano Donizetti, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, Giuseppe Verdi e Kurt Weill sono i compositori che figurano nella prossima Stagione di Opera della Fondazione I Teatri Reggio Emilia. Tre opere e un dittico che “attraversano” un secolo circa di musica, dal 1830 al 1930. Inaugurazione venerdì 6 dicembre (replica domenica 8 dicembre, Teatro Valli) con Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti, che debuttò nel 1833 e qui proposta nella nuova edizione critica. Una coproduzione tra Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Ravenna Manifestazioni, che vede la presenza dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretti da Carla Delfrate. Nel cast da segnalare Marko Mimica (Don Alfonso d’Este), Francesca Dotto (Lucrezia Borgia), Francesco Castoro (Gennaro) e Vardhui Abrahamyan (Maffio Orsini). Regia del giovane Andrea Bernard, attivo in tutta Europa, sia nell’ambito dell’opera lirica sia nel campo del teatro di prosa. Figura femminile al centro di intrighi politici tra Umanesimo e Rinascimento, intorno a Lucrezia Borgia la Fondazione I Teatri costruisce un focus – tra incontri, conferenze e concerti – a partire da quel 1519, data di morte di Lucrezia Borgia e di un altro protagonista del tempo, Leonardo da Vinci.
L’opera più famosa di Pietro Mascagni, Cavalleria Rusticana assieme a Pagliacci, dramma lirico di Ruggero Leoncavallo approdano al Teatro Municipale Valli prodotte dal Teatro Comunale di Bologna venerdì 7 febbraio e domenica 9 febbraio. La prima vede la regìa di Emma Dante e il gradito ritorno sulla scena reggiana di Sonia Ganassi nel ruolo di Santuzza, mentre la seconda ha la regìa di Serena Sinigaglia e con Carmela Remigio nel cast con il ruolo di Nedda/Colombina: due regie innovative, al femminile, per il più classico dei dittici.
Cavalleria Rusticana è tratta dalla novella omonima di Giovanni Verga e venne presto considerata manifesto del “verismo” in musica. Pagliacci si ispira a un fatto di cronaca nera realmente accaduto in un piccolo borgo della Basilicata alla fine dell’Ottocento: una storia di gelosia amorosa, all’interno di una compagnia teatrale, che termina con l’uccisione dei due amanti. A dirigere Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna, sul podio c’è Frédéric Chaslin, direttore d’orchestra, compositore, pianista e scrittore, nato a Parigi dove ha studiato al conservatorio per poi perfezionarsi al Mozarteum di Salisburgo. Attivo sia sul versante operistico sia in quello sinfonico, Frederic Chaslin ha diretto nei più prestigiosi teatri del panorama lirico internazionale.
Luca Salsi, baritono, nato a San Secondo Parmense, che alcune cronache raccontano avere rivoluzionato l’interpretazione di Verdi: è, per la prima volta, Falstaff (27 e 29 marzo) nella coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, con l’Orchestra regionale dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini diretta da Jordi Bernacer e regia del giovane Leonardo Lidi. Accanto a Luca Salsi da segnalare, tra gli altri, il baritono Vladimir Stoyanov e il soprano Serena Gamberoni.
A chiudere la stagione il 24 e il 26 Maggio prossimi un capolavoro del 900: Aufstieg und fall der stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny), l’unica opera in senso stretto (ossia interamente in musica pur se con qualche breve momento recitato) di Kurt Weill su libretto di Bertolt Brecht. Un’opera che rappresenta l’apice della collaborazione tra i due autori e che riesce a inserire nel corpo dell’opera tradizionale un principio teatrale che in sostanza la contraddice: quello dello straniamento. Un messaggio politico e poetico insieme, conseguito attraverso il teatro cantato. La regia porta la firma di Henning Brockhaus, uno dei registi che più ha segnato il teatro d’opera, mentre la Filarmonica dell’Opera italiana Bruno Bartoletti sarà diretta da Christopher Franklin. Lo spettacolo andrà in scena in lingua originale grazie ad un cast di specialisti quali Christopher Lemmings, Marianne Cornetti, Chris Merritt, Luiz Ottavio Faria. Coproduzione Teatro Regio di Parma. I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Carlo Felice di Genova per una collaborazione nell’ambito del cartellone di Parma 2020.
C.S.
Fonte: Ufficio stampa Fondazione I Teatri
STAGIONE DEI CONCERTI
17 ottobre 2019 – 18 maggio 2020
STAGIONE D’OPERA
6 dicembre 2019 – 26 maggio 2020
Teatro Municipale Valli
Piazza Martiri del 7 luglio, n. 7
42121 Reggio Emilia
Teatro Ariosto
Corso Cairoli, n. 1
42121 Reggio Emilia
Teatro Cavallerizza
Viale Antonio Allegri, n. 8
42121 Reggio Emilia
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