È pensato per accompagnare il pubblico verso la prima scaligera del prossimo 7 dicembre il ciclo di opere italiane interpretate dal Direttore musicale del Teatro alla Scala Riccardo Chailly, che Rai Cultura propone su Rai5 la domenica mattina alle ore 10 dal 3 novembre al 1° dicembre per lo spazio “Domenica all’opera”. Cinque titoli del grande repertorio fra Otto e Novecento quali Attila di Giuseppe Verdi, Andrea Chénier di Umberto Giordano e TurandotMadama Butterfly e Manon Lescaut di Giacomo Puccini, rappresentati alla Scala e diretti dal Maestro Chailly alla luce delle ricerche musicologiche più aggiornate, che saranno preceduti dalle sue lezioni introduttive sui principali aspetti stilistici delle opere.

Si comincia domenica 3 novembre con Turandot di Puccini proposta nell’allestimento andato in scena con la regia di Nikolaus Lehnhoff per l’inaugurazione di Expo 2015. Preceduto dall’incontro del Maestro Chailly con gli studenti delle Università lombarde che hanno assistito alla prova generale dell’opera, il capolavoro incompiuto pucciniano – rappresentato per la prima volta senza finale nel 1926 alla Scala – qui torna nel completamento di Luciano Berio che proprio sotto la bacchetta di Chailly vide la luce. Lo spettacolo, di assoluta eleganza figurativa, è proposto con le scene di Raimund Bauer, i costumi di Andrea Schmidt-Futterer, le luci di Duane Schuler e la coreografia di Denni Sayers. Protagonisti sul palco Nina Stemme nel ruolo della malvagia principessa pechinese, Aleksandrs Antonenko in quello di Calaf e Maria Agresta nei panni della giovane schiava Liù. Completano il cast Alexander Tsymbalyuk (Timur), Carlo Bosi (Altoum), Angelo Veccia (Ping), Blagoj Nacoski (Pong), Roberto Covatta (Pang), Gianluca Breda (Mandarino), Azer Rza-Zada (Principe di Persia), Barbara Rita Lavarian (Prima ancella) e Kjersti Odegaard (Seconda ancella). Regia tv a cura di Patrizia Carmine. 

Segue, domenica 10 novembre, la produzione di Madama Butterfly firmata da Alvis Hermanis che nel 2016, dopo 33 anni, ha riportato un’opera di Puccini ad inaugurare la stagione del Piermarini. Preceduto dalla conversazione del Maestro Chailly con il musicologo e critico Enrico Girardi riservata agli studenti delle Università milanesi che hanno assistito alla prova antegenerale dell’opera, lo spettacolo è proposto nella prima versione in due atti che Puccini scrisse proprio per la Scala nel 1904. Un atto di riparazione verso l’esordio infelice che precedette le varianti successive messe in scena da Puccini fino al 1920, ma soprattutto l’occasione di riscoprire una Butterfly ancora più audace nel disegno drammaturgico. Ispirato alla gestualità rituale del teatro kabuki e alla pittura classica nipponica, l’allestimento di Hermanis – che ha curato anche le scene insieme a Leila Fteita – si avvale dei costumi di Kristine Jurjāne, delle luci di Gleb Filshtinsky e della coreografia di Alla Sigalova. Interpreti principali Maria José Siri nel ruolo di Cio-Cio-San, Carlos Álvarez in quello di Sharpless, Bryan Hymel nei panni di Pinkerton e Annalisa Stroppa come Suzuki. Completano il cast Carlo Bosi (Goro), Nicole Brandolino (Kate Pinkerton), Costantino Finucci (Principe Yamadori), Leonardo Galeazzi (Yakusidé), Abramo Rosalen (Zio bonzo), Gabriele Sagona (Commissario imperiale), Romano Dal Zovo (Ufficiale del registro), Marzia Castellini (Madre di Cio-Cio-San), Maria Miccoli (Zia di Cio-Cio-San) e Roberta Salvati (Cugina di Cio-Cio-San). Regie tv a cura di Patrizia Carmine e Barbara Pozzoni.

Domenica 17 novembre spazio all’Attila di Verdi che ha inaugurato la stagione scaligera nel 2018 con la regia di Davide Livermore. Introdotto dalla conversazione di Riccardo Chailly con il musicologo e critico Enrico Girardi, lo spettacolo insiste sul carattere di ricerca timbrica drammatica ed espressiva che rende l’Attila un tassello imprescindibile della “trilogia giovanile” verdiana. Opera complessa in cui l’autore sperimenta nuovi percorsi tra ambientazione storica, impatto spettacolare, squarci psicologici e incertezze morali, l’Attila di Livermore presenta un’ambientazione contemporanea fra le due guerre che valorizza l’universalità della vicenda del re degli Unni. Insieme a Livermore la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi. Il cast comprende Ildar Abdrazakov Attila, Saioa Hernández Odabella, George Petean Ezio, Fabio Sartori Foresto Francesco Pittari Uldino e Gianluca Buratto Leone. Regie tv a cura di Patrizia Carmine e Roberto Giannarelli.

Domenica 24 novembre appuntamento con la Manon Lescaut di Puccinifirmata da David Pountney, che ha segnato nel 2019 il debutto scaligero della prima versione rappresentata a Torino nel 1893.Anticipato dalla guida all’ascolto del Maestro Chailly,in dialogo con il critico musicale Alberto Mattioli,lo spettacolo di Pountney cala la storia d’amore tragica e struggente fra Manon e il cavaliere Des Grieux in una stazione ferroviaria vittoriana con le scene di Leslie Travers, i costumi di Marie-Jeanne Lecca, le luci di Fabrice Kebour e la coreografia di Denni Sayers. Protagonisti sul palco Maria José Siri nel ruolo del titolo, Roberto Aronica in quello di Des Grieux e Massimo Cavalletti come Lescaut. Accanto a loro, Carlo Lepore (Geronte), Marco Ciaponi (Edmondo, Maestro di ballo, Lampionaio), Emanuele Cordaro (Oste), Alessandra Visentin (Musico), Daniele Antonangeli (Sergente degli arcieri), Gianluca Breda (Comandante di marina). Completano il cast i Musici interpretati da Barbara Lavarian, Roberta Salvati, Silvia Spruzzola, Julija Samsonova e Maria Miccoli. Regie tv a cura di Patrizia Carmine e Roberto Giannarelli.

Infine, domenica 1° dicembre, chiusura con l’Andrea Chénier di Giordano firmato da Mario Martone che ha inaugurato la stagione scaligera nel 2017. Titolo cardine del repertorio verista nato alla Scala nel 1896 e qui rappresentato per l’ultima volta nel 1985 sotto la direzione dello stesso Chailly, l’opera rievoca la Rivoluzione francese e in particolare la vita di Andrea Chénier, poeta ghigliottinato dai giacobini nel luglio del 1794, a partire dal libretto di Luigi Illica, di cui ricorre quest’anno il centenario della scomparsa. Preceduto da una lezione che spiega la genesi del dramma lirico di Giordano, tenuta dal Maestro Chailly e dal regista Martone agli studenti delle Università milanesi, lo spettacolo si avvale delle scene di Margherita Palli, dei costumi di Ursula Patzak e delle luci da Pasquale Mari, mentre Daniela Schiavone cura la coreografia. Protagonisti sul palco Yusif Eyvazov nel ruolo del titolo, Anna Netrebko in quello di Maddalena di Coigny, Luca Salsi nei panni di Carlo Gérard, Annalisa Stroppa in quelli della mulatta Bersi e Mariana Pentcheva come la Contessa di Coigny. Completano il cast Judit Kutasi (Madelon), Gabriele Sagona (Roucher), Carlo Bossi (“Incredibile”), Costantino Finucci (Pietro Fléville), Francesco Verna (Mathieu), Gianluca Breda (Fouquier Tinville), Manuel Pierattelli (Abate), Romano Dal Zovo (Schmidt) e Riccardo Fassi (Maestro di casa, Dumas). Regie tv a cura di Patrizia Carmine e Barbara Pozzoni.  

Il ciclo approderà idealmente alla prima scaligera del prossimo 7 dicembre con Tosca di Puccini, firmata da Davide Livermore e diretta da Riccardo Chailly, che Rai Cultura trasmetterà in diretta su Rai1. Protagoniste sul palco saranno le grandi voci di Anna Netrebko, Francesco Meli e Luca Salsi. 

C.S.
Fonte: Comunicazione Rai cultura

Contributi fotografici: @Brescia e Amisano

DOMENICA ALL’OPERA
3 novembre – 1 dicembre 2019