Primo caso in Italia di “produzione partecipata” in cui è il pubblico neofita a scoprire l’opera facendo parte del processo creativo insieme ad un team artistico. Il confronto fra due generazioni, un processo creativo e collettivo, una nuova idea di opera lirica: questi i tre assi portanti su cui si basa Silent City, progetto di teatro musicale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 coprodotto da Compagnia Teatrale L’Albero e Fondazione Matera Basilicata 2019, in collaborazione con Open Design School. Lo spettacolo, primo caso in Italia di un’opera lirica creata dagli abitanti di una città, è in scena al Teatro Temporaneo, spazio ricavato da un’ex discoteca in uno dei quartieri periferici della città lucana, il San Giacomo.
Per la creazione dell’opera la Compagnia Teatrale L’Albero ha scelto partner artistici di cui sposa la visione sull’arte e sulla musica. L’esecuzione dell’opera è affidata all’Orchestra Senzaspine diretta da Tommaso Ussardi e formata da musicisti under 35 e ormai nota per il progetto di riqualificazione urbana e culturale ‘Mercato Sonato’ di Bologna, la quale è l’anello di congiunzione tra due eccellenze culturali: il capoluogo emiliano riconosciuto dall’Unesco Città Creativa della Musica e la città di Matera, insignita del prestigioso riconoscimento europeo.
«Quando L’Albero ci ha coinvolto in questo percorso, abbiamo subito capito che avremmo potuto spendere le competenze acquisite in questi anni di lavoro, volto a portare la musica classica in scena con un approccio rivoluzionario, per metodi e ambientazioni. Ma l’aspetto più interessante è stato partecipare alla creazione di un’opera insieme alla comunità locale. Questa volta abbiamo fatto un salto di qualità – afferma il direttore Tommaso Ussardi – con il pubblico che è stato compositore, librettista e regista. Questa collaborazione è stata prolifica e innovativa, poiché come è nello spirito dei Senzaspine, è riuscita ad incrociare e fondere il valore sociale con quello culturale, innescando un processo di ricerca, che non avviene al chiuso di un laboratorio o di una sala studio, ma in mezzo alle persone. Sul campo siamo riusciti a capire quale silenzio vuole raccontarci Matera ed essere arrivati ad un prodotto che non ha nulla di preconfezionato».
Protagonista dell’opera dunque la Città dei Sassi e la sua relazione con il silenzio: un tempo abitata e chiassosa, Matera ha avuto imposto il silenzio negli anni Cinquanta del secolo scorso, quando gli abitanti furono trasferiti “forzatamente” nei nuovi quartieri, costruiti con l’intenzione di porre fine allo stato di indigenza nel quale vivevano all’interno dei Sassi.
Cos’è oggi il silenzio per Matera? Questa domanda è stata posta a due gruppi di cittadini che rappresentano la parte silente della comunità: gli anziani, memoria storica, e i bambini, il futuro. Sono state le loro singole risposte a fornire il materiale al team internazionale di artisti professionisti che tuttavia non si è limitato a sintetizzare una storia unitaria, al contrario, dopo la creazione del libretto e della musica, ha ulteriormente sottoposto il lavoro agli stessi membri della comunità per far approvare loro il risultato e per modificarlo laddove l’interpretazione non avesse rispecchiato l’idea che la comunità stessa aveva della propria rappresentazione teatrale e della città di Matera.
Peculiarità di Silent City è quindi la sua profonda innovazione del concetto di opera lirica, da sempre la forma di spettacolo più completa e complessa. In questo esperimento artistico durato due anni, il pubblico – formato da persone che non hanno mai assistito ad un’opera – è coinvolto anche nelle tradizionali fasi di costruzione dell’opera stessa: attraverso un confronto con gli artisti, quello che generalmente è il destinatario finale, in Silent City si trasforma invece in “guida artistica”, per tracciare il sentiero sul quale deve muoversi il percorso creativo.
Così il compositore scozzese Nigel Osborne, il drammaturgo Andrea Ciommiento e la librettista Cristina Ali Farah, hanno instaurato, per l’intero processo creativo, un confronto diretto e continuo con gli anziani e i bambini di Matera: «È un privilegio grande e raro – ha commentato Osborne – un’avventura artistica straordinaria e molto insolita. Non conosco nessun altro caso nella storia di tutto il mondo in cui una città abbia scritto un’opera su se stessa! Ho lavorato come umile compositore / mediatore cercando di aiutare sia le persone più giovani che le più anziane ad esprimere i loro sentimenti nella musica per la loro città e la sua bellissima storia: dalle grotte dei Sassi alla Città della Luce».
La musica dell’opera si basa sui suoni della stessa Matera, catturati con le campagne di soundscaping: dagli echi delle caverne profonde al sospiro del vento, dallo scorrere del corso d’acqua della Gravina alle antiche voci dei bambini, ai suoni della città moderna; tutti elaborati in una partitura elettroacustica creata in collaborazione tra MaterElettrica – gruppo della Scuola di Musica Elettronica e applicata del Conservatorio di Musica “Egidio Duni” di Matera, diretta da Fabrizio Festa – e la Reid School of Music dell’University of Edimburgh.
Altro partner musicale impegnato in scena è il Coro dell’Unibas di Potenza affiancato dalle comunità di Matera e della Basilicata e dai giovani attori della Scuola Sull’Albero.
La drammaturgia di Silent City invece nasce dalle storie raccolte fra i bambini e gli anziani, tradotte in un gioco temporale in cui si raccontano le due generazioni, quella di ieri e quella di oggi. Protagonisti della trama sono tre ragazzi che, in un giorno di scuola, fuggono nella parte più bassa e antica della loro città, la parte più silenziosa, circondata dalle rocce secolari. A causa di un avvenimento imprevisto, incontrano un bambino che non sa parlare e che chiamano il Fanciullo del silenzio. Sarà il Fanciullo a condurli all’interno della memoria della città dimenticata, che conosceranno attraverso un’avventura, accompagnati dal coro, presenza scenica della memoria collettiva.
Silent City si presenta come un processo di “produzione partecipata” che si concretizza nello spettacolo firmato dal regista James Bonas e nell’interpretazione di giovani talenti del canto e della danza che agiscono nello spazio scenico del Teatro Temporaneo, ideato e realizzato dall’Open Design School di Matera 2019 assieme allo scenografo Bruno Soriato.
I temi dell’accessibilità e degli spazi teatrali sono stati al centro dell’ideazione del Teatro Temporaneo ad opera di Open Design School che ha ridisegnato lo spazio annullando il concetto di scenografia classica, che scompare per dare luogo ad una dimensione teatrale inedita che annulla la distanza tra azione e spettatore. Nel fare questo si è posto anche l’accento sul tema dell’accessibilità, dando vita ad un dispositivo aperto ed esperibile da tutti. Accessibili sono anche gli strumenti utilizzati per seguire il testo, pensati con un format molto innovativo: lo spettacolo è infatti narrato nella Lingua dei Segni Italiana, audiodescritto e fruibile attraverso l’utilizzo di apposite cuffie. È inoltre disponibile il libretto in Braille. Per coloro che ne fanno richiesta inoltre è possibile esplorare, attraverso tutti i sensi, lo spettacolo e il dietro le quinte. Questa grande operazione rientra fra gli obiettivi in linea con l’impegno per la promozione dell’accessibilità nella fruizione e nella produzione di prodotti culturali a persone con disabilità, promosso dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 che ha messo in atto una serie di azioni mirate a offrire casi-studio, volti a dimostrare come un’accessibilità reale sia possibile attraverso l’utilizzo di strumenti specifici e best-practices.
Infine il libretto illustrato dell’opera è proposto come prodotto editoriale indipendente: Silent City viene presentata come una favola in cui i protagonisti sono tre bambini che, avventurandosi nella parte antica della città, ne riscoprono la memoria. Il libro, rivolto sia ad un pubblico di bambini che di adulti, contiene un Qr Code dove è possibile ascoltare tutte le tracce dell’opera e una guida gioco per esplorare Matera sotto una luce diversa, attraverso un esercizio di scrittura creativa della città che ti invita a guardarla con occhi diversi.
Il palcoscenico è quindi la conclusione di un complesso progetto la cui parte artistica è stata pensata da Vania Cauzillo e Alessandra Maltempo: «Abbiamo immaginato Silent City – commentano le ideatrici e direttrici artistiche – come un’opera lirica di comunità originale co-creata da giovani, anziani e bambini della Basilicata, e di Matera in particolare. L’opera come linguaggio è per noi un modo di indagare la contemporaneità nella sua complessità. Matera è tutt’uno con gli uomini e le donne, bambini e bambine che l’hanno fatta, abitata, abbandonata e che oggi la stanno immaginando nel suo futuro, ancora e di nuovo. Desideriamo che il pubblico si affidi allo sguardo delle comunità che l’hanno creata con noi e possa dire: “Sì, questa storia è anche mia”».
Per accedere allo spettacolo che già si annuncia sold out, è possibile acquistare il Passaporto per Matera 2019, con il quale si può partecipare a tutti gli eventi del programma ufficiale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, alcuni su prenotazione.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Orchestra Senzaspine
Contributi fotografici delle prove
SILENT CITY
28 novembre – 1 dicembre 2019
Matera, Teatro Temporaneo, Piazza Tre Torri n.1
Giovedì 28 novembre, ore 19.30 (prova generale aperta)
Venerdì 29 novembre, ore 21.00
Sabato 30 novembre, ore 11.30 e ore 19.30
Domenica 1° dicembre, ore 16.30
Per consultare il programma di tutti gli eventi:
www.materaevents.it.
www.silentcity.eu
www.senzaspine.com