La Fondazione del Teatro Grande di Brescia presenta la Stagione gennaio-giugno 2020. Una stagione polifonica che spazia dai grandi nomi alle realtà bresciane più rappresentative. Un’attenzione particolare alle giovani generazioni e al linguaggio della musica elettronica che attraversa le sperimentazioni d’Opera, la performance audiovisiva, la nuova danza.
La Fondazione si conferma fertile terreno d’incontro della grande musica classica, della danza internazionale e della più affascinante musica da camera. La riflessione critica sul presente attraverso l’ascolto della Storia e la diffusione della bellezza della musica nei luoghi del disagio, della cura, della solidarietà testimoniano una sensibilità profonda verso la crescita cognitiva della propria comunità. E poi i grandi eventi partecipati come La grande notte del jazz e la Festa dell’Opera, per (ri)scoprire i luoghi del Teatro Grande e della città con altro spirito e altri occhi grazie alla magia e al fascino della musica. Anche quest’anno, inoltre, il territorio provinciale diventerà occasione per scoprire luoghi straordinari in cui presentare i concerti d’Opera del progetto Il Grande in provincia.
La Stagione si aprirà in Sala Grande mercoledì 29 gennaio alle 20.30 con uno dei grandi eventi dell’anno che vedrà protagonista l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dal Maestro Riccardo Frizza, uno dei più affermati direttori italiani, regolarmente ospite dei più prestigiosi Teatri al mondo. Il programma del concerto sarà interamente dedicato a Ludwig van Beethoven e verranno eseguiti Egmont Ouverture in fa minore op. 84, il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61 e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67. Per il secondo brano in programma si esibirà come violino solista la musicista italorumena Anna Tifu, considerata una delle migliori interpreti della sua generazione e vincitrice nel 2007 del prestigioso concorso internazionale George Enescu di Bucharest.
La Stagione di Danza si aprirà con lo spettacolo Venezuela di Batsheva Dance Company, una delle compagnie più affermate a livello internazionale. Ohad Naharin, coreografo residente della Compagnia, firma lo spettacolo che si è aggiudicato il Grand Prize della critica francese come migliore perfomance dell’anno 2019. Un premio importante che sottolinea le incredibili abilità di questi interpreti. Grazie a un quotidiano allenamento basato sulle tecniche del Gaga, infatti, i danzatori di Batsheva portano avanti una particolare ricerca sulle infinite possibilità del movimento e sullo sviluppo della propria sensibilità. In Venezuela Naharin e i suoi danzatori esplorano il dialogo e i conflitti tra il movimento e il suo contenuto, e attraverso le incredibili qualità della Compagnia – creatività, musicalità e passione – trasportano il pubblico in un viaggio affascinante e irresistibile.
Torna nel 2020 l’apprezzatissimo ciclo delle lezioni realizzate in collaborazione con la Casa Editrice Laterza. In programma un nuovo e affascinante tema che farà viaggiare gli spettatori nei secoli: I volti del potere sarà il file rouge sotteso ai sei incontri delle Lezioni di Storia 2020. Lucio Sergio Catilina, Carlo Magno, Caterina da Siena, Niccolò Machiavelli, Galileo Galilei e Napoleone Bonaparte saranno i sei straordinari personaggi che verranno analizzati negli incontri, sei volti che con il loro carisma hanno tracciato e contraddistinto la storia del nostro Paese. A disegnarne il profilo sul palco del Teatro Grande saranno alcuni dei più rilevanti storici italiani – Luciano Canfora, Alessandro Vanoli, Maria Giuseppina Muzzarelli, Maurizio Viroli, Paolo Galluzzi e Alberto Mario Banti – affiancati dall’attrice Elena Vanni che proporrà interventi e letture legate ai temi delle singole lezioni. Gli appuntamenti riproporranno la gradita formula del sabato mattina alle ore 11.00 (8, 22 e 29 febbraio, 7, 14 e 28 marzo) in Sala Grande.
Gli eventi in Sala Grande proseguono il 23 febbraio alle 20.30 con il concerto che vedrà protagonisti gli Archi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti dal Maestro Luigi Piovano che in questa occasione sarà anche violoncello solista. Luigi Piovano ha tenuto concerti di musica da camera con Sawallisch, Chung, Lonquich, Pappano, Sitkovetsky, Kavakos, Katia e Marielle Labeque, Bilson e come solista con orchestre come la Tokyo Philharmonic, la New Japan Philharmonic e con alcune delle orchestre più celebri al mondo. Luigi Piovano è primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal 2013 ha avviato una collaborazione stabile come direttore dell’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia. Il concerto prevede un programma particolarmente suggestivo: nella prima parte la Serenata in sol maggiore K. 525 “Eine kleine Nachtmusik” di Wolfgang Amadeus Mozart, mentre nella seconda parte Buongiorno Principessa, per violoncello e archi di Nicola Piovani, Mosè per violoncello e archi di Ennio Morricone, Romeo e Giulietta di Nino Rota, Gabriel’s oboe di Ennio Morricone, La vita è bella di Nicola Piovani e il Concerto per archi di Nino Rota. La serata verrà realizzata in collaborazione con Fondazione Poliambulanza.
Il 4 marzo alle 20.30 la Sala Grande si presterà a una insolita performance audiovisiva che il pubblico potrà ascoltare in cuffia. Time-Blind è il progetto nato dalla collaborazione tra la compositrice e producer Caterina Barbieri e l’artista visivo Ruben Spini. Attraverso l’uso di synth modulari e un approccio minimalista, la musicista e compositrice bolognese Caterina Barbieri ha creato un universo sonoro in costante evoluzione, ponendo al centro l’indagine sulla percezione sonora e sulle possibilità espressive rappresentate dalle intelligenze artificiali. Uno spettacolo intenso presentato in alcuni dei più prestigiosi contesti internazionali di musica elettronica (Atonal, Sónar, Funkhaus Berlin, La Gaîté Lyrique, The Silver Building, TodaysArt).
Altra serata di danza da non perdere sarà quella del 21 marzo alle 20.30 che vedrà in scena la Schechter II, la compagine giovanile della Hofesh Shechter Company, compagnia di danza all’avanguardia che dal 2008 mette in scena le straordinarie creazioni coreografiche di Hofesh Shechter, riconosciuto come uno degli artisti più emozionanti del nostro tempo e noto per la composizione di partiture musicali d’atmosfera a complemento della fisicità peculiare delle sue coreografie. Per questa data bresciana la compagnia porta sul palcoscenico del Teatro Grande una nuova versione di Political Mother, lavoro tra i più acclamati degli ultimi anni. Basandosi su una originale composizione musicale a cura dello stesso Shechter, Political Mother Unplugged richiamerà l’energia della prima versione dandole nuova enfasi anche grazie alle abilità dei danzatori in scena che sapranno far emergere le emozioni più profonde e viscerali. Il 26 marzo alle 20.30 torna nella Stagione della Fondazione Yuja Wang, star internazionale della musica classica: pianista cinese di eccezionale talento, a soli 32 anni ha già incantato le platee di tutto il mondo, esibendosi a fianco delle più illustri orchestre e dei più grandi direttori.
Il concerto del 26 marzo la vedrà insieme ad un altro eccelso musicista, il clarinettista austriaco Andreas Ottensamer che con la sua maestria tecnica ha catturato pubblici e critici di tutto il mondo. Il programma del concerto prevede nella prima parte la Première rhapsodie per clarinetto e pianoforte di Claude Debussy e la Sonata n. 1 per clarinetto e pianoforte op. 120 n. 1 di Johannes Brahms. Nella seconda parte verranno eseguiti Lieder ohne Worte op. 62 n. 2, Lieder ohne Worte op. 102 n. 1 e Lieder ohne Worte op. 30 n. 6 di Felix Mendelssohn con arrangiamento di Andreas Ottensamer e la Sonata per clarinetto e pianoforte n. 2 op. 120 n. 2 di Johannes Brahms. Sabato 9 maggio alle 20.30 la Fondazione del Teatro Grande parteciperà alle iniziative per il “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo” con un concerto realizzato in collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e con la Casa della Memoria. Il concerto, offerto gratuitamente alla Città, vedrà protagonista l’Orchestra STU.D.I.O. del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio, sulle note della Sinfonia n. 1 in re maggiore di Gustav Mahler, uno dei capolavori giovanili del compositore austriaco. La serata sarà una importante possibilità per i giovani musicisti che prendono parte al progetto STU.D.I.O., che nasce come un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale in cui insegnanti e studenti si esibiscono fianco a fianco. Questo consente agli allievi di apprendere sul campo il “mestiere” e di vivere direttamente e in maniera completa le fasi di realizzazione dell’esecuzione, dalla lettura delle parti, che avviene in classe già prima delle prove d’insieme, all’esecuzione pubblica.
Il calendario della Stagione gennaio-giugno 2020 si distribuirà come sempre anche nelle sale più raccolte del Teatro – Ridotto, Salone delle Scenografie e Sala Palcoscenico Borsoni – per accogliere incontri e performance musicali e di danza caratterizzate da un’atmosfera più intima. Il Ridotto accoglierà il ricco cartellone dei concerti di musica da camera e contemporanea che fanno parte della Stagione della Società dei Concerti del Teatro Grande. Il primo appuntamento sarà il 9 febbraio alle ore 11.00 con l’Ensemble del Teatro Grande che proporrà un Omaggio ad Antonin Dvořák, il grande maestro boemo che ha fatto della musica da camera uno dei terreni più fertili della sua produzione. Si esibiranno in questo concerto Marco Mandolini al violino, Joël Impérial alla viola, Sandro Laffranchini al violoncello e Andrea Rebaudengo al pianoforte. Il secondo appuntamento con l’Ensemble del Teatro Grande si terrà il 15 marzo alle ore 11.00 e proporrà al pubblico un affascinante Omaggio a Camille Saint-Saëns eseguito dai musicisti Marco Toro (tromba), Marco Mandolini e Daniele Richiedei (violini), Joël Impérial (viola), Sandro Laffranchini (violoncello), Giorgio Galvan (contrabbasso) e Andrea Rebaudengo (pianoforte).
Altro appuntamento con la musica da camera sarà quello del 19 febbraio alle 20.30 con il Carducci Quartet, considerato uno dei più brillanti e dinamici quartetti d’archi d’oggi. La rivista The Strad ha descritto le esecuzioni del Carducci Quartet come «una masterclass sull’unanimità di intenti musicali in cui il rigore si fonde senza soluzione di continuità al fascino e l’intensità drammatica alla cordialità». Nel Ridotto del Teatro Grande i musicisti eseguiranno il Quartetto n. 11 in fa minore, op. 95 (“Serioso”) di Ludwig van Beethoven, il Quartetto per archi n. 7 in fa diesis minore op. 108 di Dmitri Shostakovich e il Quartetto per archi n. 2 in re maggiore di Alexander Borodin. Il 2 marzo alle 20.30 la Stagione ospiterà il Quartetto Eos, giovane formazione che si è aggiudicata nel 2018 il Premio “Piero Farulli” nell’ambito del Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana. Elia Chiesa e Giacomo Del Papa ai violini, Alessandro Acqui alla viola e Silvia Ancarani al violoncello si cimenteranno nell’esecuzione del Quartetto per archi n. 81 in sol maggiore di Franz Joseph Haydn, del Quartetto per archi n. 11 in fa minore, op. 95 di Ludwig van Beethoven e nel Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra, op. 63 di Sergej Prokofiev.
Anche per il 2020 la Fondazione propone un ciclo di concerti con il violinista Fulvio Luciani e il pianista Massimiliano Motterle, due tra gli interpreti più sensibili del panorama italiano. In quattro appuntamenti distribuiti durante l’anno, i due musicisti offriranno al pubblico l’esecuzione delle Sonate per violino e pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart, proponendo al pubblico un’integrale di rara esecuzione. I primi due appuntamenti sono previsti il 14 aprile alle 20.30 – con un concerto dedicato alle Sonate di Mannheim – e il 28 aprile alle 20.30 con il concerto dal titolo In morte della madre. Nella Stagione 2020 il Ridotto accoglierà un particolare progetto che in due appuntamenti intende illustrare lo stretto legame che nell’era moderna ha unito musica e filosofia. Gli Incontri tra filosofia e musica si terranno il 7 e il 14 maggio alle 20.30. Il primo vedrà protagonisti Ruggero Ruocco al pianoforte e il musicologo Augusto Mazzoni in un recital pianistico con presentazione che proporrà brani composti da celebri filosofi. Il secondo appuntamento del ciclo sarà invece una conferenza-concerto in cui verranno illustrate le esperienze musicali del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein e del fratello Paul. Ospite della serata sarà il trio composto dal pianista Ruggero Ruocco dal clarinettista e relatore Augusto Mazzoni e dal violoncellista Marco Perini.
Il foyer del Teatro ospiterà infine il 20 maggio alle 20.30 il dèdalo ensemble diretto dal Maestro Vittorio Parisi. Da sempre impegnato nel repertorio contemporaneo e del Novecento, dèdalo ensemble presenterà un programma che mette a confronto la tecnica dodecafonica del suo fondatore Arnold Schönberg con una delle vie italiane che due compositori – Bruno Bettinelli e Azio Corghi, uno allievo dell’altro – hanno seguito verso l’espressione dell’arte moderna e contemporanea in musica.
In Sala Palcoscenico Borsoni si concentreranno i progetti dedicati alla sperimentazione e all’innovazione dei linguaggi con quattro proposte che spaziano dalla danza contemporanea alla musica elettronica. Si comincia il 20 febbraio alle 20.30 con Jay Perkins, il lavoro creato dai musicisti Paolo Cattaneo e Giovanni Battagliola al confine tra elettronica e improvvisazione, sonorizzazione e sperimentazione. Un progetto di “cinematic sound” che mescola sintetizzatori analogici e modulari, strumenti elettroacustici processati e un utilizzo frammentario della voce. Il trombettista Fulvio Sigurtà sarà special guest del concerto e la serata sarà anche occasione di presentazione ufficiale del secondo album del progetto. Il 31 marzo alle 20.30 è previsto Beat del duo Igor x Moreno, uno spettacolo che mette a confronto danza e musica attraverso l’esibizione live di un ballerino, un DJ e un light designer. Igor x Moreno è una compagnia di danza contemporanea con sede a Londra, diretta da Igor Urzelai e Moreno Solinas. Dalla sua nascita nel 2012, la compagnia ha svolto tournée in tutto il mondo, riscuotendo consensi di pubblico e critica. Ha partecipato a numerose piattaforme di danza internazionali e ha ricevuto una nomination per il Total Theater Award for Dance e per il National Dance Awards. Lo spettacolo Beat esprime la capacità umana di eseguire identità multiple e si pone l’obiettivo di riflettere sugli aspetti sociali e comportamentali degli individui, su come ci identifichiamo e su come “mettiamo in scena” la nostra identità.
Il 23 aprile è in programma una doppia serata di danza con due talentuosi giovani coreografi della scena internazionale. Alle 20.30 Barokthegreat – formazione fondata nel 2008 dalla coreografa Sonia Brunelli e dalla musicista Leila Gharib – porta in scena Ghost. Follow my feet, weapons! Barokthegreat spazia nel campo della performing art, concentrando il suo lavoro sulla fisicità del gesto, sulla funzione rituale della musica e sull’architettura dello spazio inteso come elemento abitativo. Ghost, trae la sua ispirazione dalla cultura footwork, la street dance nata a Chicago sul finire degli anni ’90 e divenuta rapidamente un genere artistico di tendenza nelle sottoculture urbane. Nella stessa serata, alle 21.30, si terrà lo spettacolo Pulse Constellations di Gabriel Schenker che nasce dalla composizione di musica elettronica Pulse Music III di John McGuire, un complesso pezzo a più livelli che combina una varietà di impulsi, ritmi, e melodie che nella performance si trasformano in una sequenza di 24 sezioni distinte ma tra loro correlate. Coreografo e danzatore, Gabriel Schenker decostruisce e ricostruisce la complessa rete di strati di impulso della composizione. Un ensemble ritmico attraverso cui Schenker esplora i limiti tra la danza e il suono.
La Stagione si dedica come sempre anche ai più giovani con alcuni interessanti appuntamenti da vivere con i compagni di classe, gli amici o con la propria famiglia. Nei giorni 13 marzo, 15, 16 e 17 aprile si svolgeranno le dodici recite per le scuole del progetto Opera Domani che quest’anno porterà in scena Rigoletto. I misteri del Teatro, un adattamento del celebre capolavoro verdiano. Il 18 aprile sono inoltre previste due recite – alle 17.30 e alle 20.30 – aperte al pubblico delle famiglie. Operadomani è un progetto che intende avvicinare gli alunni delle scuole dell’obbligo all’Opera attraverso una particolare modalità “partecipata” allo spettacolo: bambini e ragazzi, infatti, intervengono cantando dalla platea alcune pagine dall’opera, eseguendo semplici movimenti e portando a teatro piccoli oggetti realizzati in classe nei mesi precedenti. Il 17 aprile alle 19.00 e alle 21.00 in Salone delle Scenografie si terrà il progetto speciale Opera Smart – Opera crime. Delitto all’Opera, una nuova esperienza immersiva di teatro musicale in cui il pubblico interagisce e sceglie il finale tramite mobile-app. Lo spettacolo si sviluppa seguendo le scelte dei fruitori, e prevede trame alternative che il pubblico contribuirà a ricostruire, dando vita ad una esperienza realmente interattiva tra gli spettatori e l’opera. Un progetto innovativo che sarà particolarmente apprezzato dal pubblico giovane, anche se aperto a tutti. Sempre ai ragazzi e alle famiglie è dedicato il concerto di sabato 23 maggio alle ore 17.00, momento conclusivo dell’importante progetto educativo Facciamo la Banda organizzato dalla Fondazione in collaborazione con UBI Banca e con la Banda Cittadina Isidoro Capitanio. Dopo sette mesi di lezioni i giovanissimi musicisti (tra i 9 e i 12 anni) che hanno preso parte al progetto saranno pronti per esibirsi sul palcoscenico del Teatro Grande in un concerto straordinario offerto alla città.
La Grande notte del jazz e la Festa dell’Opera saranno i grandi eventi di questa prima metà dell’anno, due appuntamenti che ormai caratterizzano per la loro unicità la proposta artistica della Fondazione del Teatro Grande. Sabato 4 aprile la musica invaderà tutti gli spazi del Teatro dando vita alla terza edizione della Grande notte del jazz, una maratona musicale per appassionati e non che dal tardo pomeriggio fino a notte inoltrata accoglierà artisti provenienti da tutto il mondo che si cimenteranno in concerti e performance inattese. Scegliendo il proprio percorso di ascolto il pubblico potrà immergersi negli stili del jazz più tradizionale o esplorare quelli più originali e innovativi. La Stagione gennaio-giugno 2020 si chiuderà con la Festa dell’Opera in programma sabato 6 giugno, dall’alba alla mezzanotte. Come da tradizione, anche quest’anno la Festa toccherà diversi punti del centro storico e della periferia cittadina per portare musica ovunque: strade, piazze e cortili, chiese, teatri, musei e luoghi della cultura, ma anche luoghi del lavoro e del sociale, mercati, esercizi commerciali, ristoranti e case private diventeranno palcoscenico di concerti, recital, incontri, improvvisazioni alla ricerca anche di un nuovo pubblico. Anche per questa nona edizione verranno coinvolte tante realtà cittadine, pubbliche e private, nell’obiettivo di fare della Festa uno strumento di promozione non solo della cultura e dell’Opera, ma dell’intero territorio. Tutti gli eventi saranno a partecipazione gratuita. Dal mese di giugno fino a settembre il Teatro Grande inizierà a viaggiare nel territorio bresciano attraverso il progetto Il Grande in Provincia dedicato alla diffusione dell’Opera in alcuni dei più simbolici e suggestivi luoghi del territorio. Realizzati in collaborazione con la Provincia di Brescia e la Fondazione Provincia di Brescia Eventi, i concerti d’Opera che compongono la rassegna – tutti a partecipazione gratuita – traghetteranno il pubblico verso la Stagione Opera e Balletto 2020 del Massimo teatro cittadino che, come da tradizione, si aprirà alla fine di settembre.
C.S.M.
Fonte: Responsabile Comunicazioni Fondazione Teatro Grande
STAGIONE GENNAIO GIUGNO 2020
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