Il 2019 del festival Donizetti Opera – organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo con la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza – si chiude con un nuovo record di presenze, una crescita dei Paesi di provenienza del pubblico straniero e del numero di giornalisti accreditati. Si supera la soglia delle diecimila presenze – per la precisione 10.293 presenze contro le 8.491 dello scorso anno– corrispondenti a un +21% l’aumento del pubblico totale rispetto al 2018.
Gli stranieri, calcolati su un campione di circa 2.200 spettatori esclusi gli abbonati, sono stati il 53%, dato pressoché stabile rispetto al 2018. Trentatré sono i Paesi di provenienza del pubblico, molti dei quali collegati grazie alle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna Grecia, Olanda, Polonia, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, cui si aggiungono alcuni Paesi più lontani come l’Australia, Brasile e Thailandia (per la prima volta), e i crescenti Giappone, Israele e Stati Uniti.
La programmazione musicale è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (90), accreditati per 88 testate giornalistiche (di cui 12 nuove per Bergamo e 30 estere), web, radio e tv, provenienti anche da Germania, Usa, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Russia, che hanno gradito il calendario festivaliero pensato per far conoscere il repertorio operistico e la figura di Donizetti, coinvolgendo in modo nuovo la città natale di uno degli autori più rappresentati al mondo.
La quinta edizione del Donizetti Opera ha registrato anche un aumento della produzione complessiva, con 27 alzate di sipario nel 2019 contro le 23 del 2018 (e le 18 del 2017) e sarà certamente ricordata per aver presentato un’opera mai eseguita nel cantiere del Teatro Donizetti (L’ange de Nisida) segnando un percorso verso la riapertura del 2020, e per aver portato sul palcoscenico del Teatro Sociale un capolavoro come Lucrezia Borgia in edizione critica e una rarità come Pietro il Grande. Sei le serate sold out al botteghino: due recite dell’Ange de Nisida (16 e 21 novembre) con la regia di Francesco Micheli e la direzione di Jean-Luc Tingaud, tre recite di Lucrezia Borgia (22, 24 e 30 novembre) con la regia di Andrea Bernard e la direzione di Riccardo Frizza, una recita di Pietro il Grande (23 novembre) con la regia di Ondadurto Teatro e la direzione di Rinaldo Alessandrini.
Un successo di pubblico sancito da 244 minuti di applausi complessivi.
Tantissime le voci di livello internazionale protagoniste di questa edizione: dall’artista in residenza Carmela Remigio, protagonista di Borgia a due giovanissimi interpreti come Lidia Fridman e Xabier Anduaga, poco più che ventenni, al mezzosoprano Varduhi Abrahamyan, ai baritoni Alessandro Corbelli, Roberto De Candia e Florian Sempey. Numerose le compagini orchestrali: dalla Sinfonica Nazionale della RAI, all’Orchestra Donizetti ai nuovissimi Gli originali, impegnati nelle diverse produzioni operistiche, nella Messa di Gloria per il dies natalis diretto da Corrado Rovaris, e anche nel concerto nella fabbrica Sinergia di Albino o nelle dimore storiche nelle mattine dei weekend, appuntamenti particolarmente apprezzati soprattutto dal pubblico e dai giornalisti stranieri che hanno accolto con grande entusiasmo le varie declinazioni della proposta musicale donizettiana.
Fondamentale e in crescita nel 2019, è stato l’apporto di UBI Banca e degli Ambasciatori tramite Art Bonus: Assolari Luigi & C., Automha, Beauty & Business, Calvi Holding, Caseificio Defendi Luigi, FraMar, Granulati Zanobbio, Intertrasport, Lovato Electric, Montello, Neodecortech, OMB Valves, F.lli Pellegrini, Persico, PM Plastic Materials, Punto Azzurro, Stucchi, Tenaris Dalmine.A questi si è unito il seguente gruppo che ha sostenuto specificatamente la realizzazione dell’Ange de Nisida nel cantiere del Teatro Donizetti (duecentomila euro): Ambrosini Holding, Automha, Dufry, Faip, Fondazione Pesenti, Framar, Pellegrini, Perrel Utensili Fratelli Magoni, Siad e UBI Banca. In totale i contributi hanno raggiunto circa cinquecentomila euro.
Gli under 30 alle anteprime dei due titoli operistici sono stati 640 e in totale nel festival 905, circa il 10% degli spettatori complessivi; un significativo balzo in avanti ha registrato il titolo dedicato alle scuole Pietro il Piccolo diretto da Alberto Zanardi con 2.955 studenti (contro i 2.731 del 2018 e i 1.919 del 2017 per lo stesso numero di repliche) che hanno affollato festanti il Teatro Sociale: il risultato è il frutto del lavoro costante che la Fondazione porta avanti con i docenti degli istituti sia della città di Bergamo che delle province lombarde attraverso la collaborazione con EdooMark.
Il cartellone donizettiano, pur avendo nella programmazione autunnale operistica i suoi appuntamenti più prestigiosi, annovera manifestazioni lungo tutto l’anno, dedicate soprattutto alle scuole che nel 2019 hanno raggiunto le 11.646 presenze complessive (11.075 quelle del 2018 e 9.200 del 2017); fra gli appuntamenti più seguiti “Rita a spasso” in varie scuole del territorio.
A queste attività si aggiunge anche la Donizetti Night che nel 2019 ha coinvolto 60.000 persone.
Anche la comunicazione digitale, e Facebook in particolare, ha registrato un significativo incremento:20.000 follower tra Facebook, Instagram e gli altri social del festival; +5% nell’ultimo mese; 26.000 interazioni con i contenuti tra clic e condivisioni; 12.000 like ai contenuti
Già noti i due titoli che nel 2020 saranno messi in scena al Teatro Donizetti: Marino Faliero e La fille du régiment. Il progetto di riscoperta donizettiana prosegue dunque con la sesta edizione del Donizetti Opera, che si svolgerà dal 19 novembre al 6 dicembre 2020 con un programma articolato che sarà annunciato nelle prossime settimane, e rispecchierà la formula, ormai consolidata e apprezzata dal pubblico con i titoli operistici che si intrecciano fra loro nei fine settimana intorno al Dies natalis (29 novembre).
Il programma festivaliero 2020 prosegue quindi il lavoro di riscoperta e valorizzazione dell’eredità operistica di Donizetti attraverso una sempre più approfondita codificazione dell’identità musicale del compositore. In quest’ottica è cruciale la scelta delle edizioni da eseguire: per La fille du régiment si adotterà quindi per la prima volta la nuova edizione critica a cura di Claudio Toscani, che segna un’altra tappa cruciale della collaborazione con Casa Ricordi che da trent’anni porta avanti l’Edizione critica delle Opere di Gaetano Donizetti, prima in accordo con il Comune di Bergamo, oggi con la Fondazione Teatro Donizetti. L’edizione di Marino Faliero è invece di Maria Chiara Bertieri, frutto delle ricerche promosse dalla sezione scientifica della Fondazione bergamasca guidata da Paolo Fabbri.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Donizetti
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