Il PAC torna a esplorare i continenti sulle tracce dell’arte contemporanea con la mostra “Australia. Storie dagli Antipodi”, portando a Milano dal 17 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020 una selezione di 32 artisti australiani, sia emergenti che affermati, appartenenti a diverse generazioni e background culturali.

Maria Fernanda Cardoso
Peacock spider, Maratus volans, male number 2, Redhead Lagoon, 1 September 2014

Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta dal PAC e da Silvana Editoriale, la mostra è curata da Eugenio Viola. Gli Antipodi, secondo gli antichi Greci, erano gli abitanti di un’ipotetica terra situata nell’emisfero meridionale e diametralmente opposta alla Terra conosciuta. In geografia, l’antipode di qualsiasi luogo della Terra è il punto sulla superficie terrestre diametralmente opposto ad esso. Antipodi è inoltre un modo comune di riferirsi all’Australia e alla Nuova Zelanda, utilizzato generalmente da chi vive nell’emisfero settentrionale. Antipodes (1985) è anche la prima raccolta di racconti brevi di David Malouf, una straordinaria collezione di storie legate all’Australia, che tracciano una metafora della condizione umana, sospesa tra il vecchio e il nuovo, la giovinezza e la vecchiaia, l’amore e l’odio, la vita e la morte.

Patricia Piccinini, Kindred, 2018

“Australia. Storie dagli Antipodi” è la più grande ricognizione sull’arte australiana contemporanea mai realizzata al di fuori del continente e racchiude un’ampia costellazione di pratiche e prospettive culturali, politiche e sociali. La mostra costituisce un viaggio metaforico all’interno del panorama multiculturale dell’arte contemporanea australiana, influenzato da storie personali, lingue, origini etniche, religioni e tradizioni eterogenee: dagli artisti afferenti alle molte culture aborigene e ‘First Nations’, a quelli che sono arrivati dal Pacifico, dall’Europa, dai paesi asiatici e dalle Americhe. Per molti di loro la diversità culturale, nonché le loro origini storiche e culturali, costituiscono un paradigma privilegiato di ricerca, uno strumento linguistico ed esistenziale che informa profondamente la teoria e la pratica del loro lavoro.
Inserita nel percorso di ricerca del PAC, teso a scardinare pregiudizi e costruire nuove interpretazioni attraverso l’arte, la mostra prende le distanze da qualsiasi idea stereotipata di ‘Australia’, evidenziando invece una serie di connessioni e suggerendo una narrazione caratterizzata dalla prossimità e dalla vicinanza. Ed è una mostra transgenerazionale: alcuni degli artisti invitati iniziano a lavorare negli anni Settanta, influenzando le generazioni successive. Numerosi gli artisti middle-career ed emergenti, il cui lavoro è stato visto più volte esposto, negli ultimi anni, in importanti mostre internazionali.

photo Nico Covre – Vulcano

Le opere selezionate utilizzano diversi mezzi espressivi quali pittura, performance, installazione, scultura, video, disegni e fotografia, e sono state realizzate in un arco di tempo esteso, oltre ad includere alcuni interventi site specific ideati appositamente per la mostra. Diversamente provocatorie, politiche o poetiche, le opere trattano temi socialmente e politicamente impegnati in relazione a questioni di razza, genere e classe; ansie identitarie, individuali e collettive; problemi di conoscenza e azione; storie contestate e narrazioni represse; preoccupazioni derivanti dalla gestione di fenomeni di colonizzazione e decolonizzazione. Questioni tra loro molto differenti eppure ugualmente urgenti, legate al contesto australiano, che per induzione assumono risonanza globale, restituendo un panorama del nostro presente, ibrido, plurale e complesso.

Mike Parr, Rib Markings #1 #14, 1975. Courtesy the artist and Anna Schwartz Gallery, Melbourne

La settimana di apertura della mostra sarà animata da live performance di Mike Parr (16 dicembre ore 19), di Marco Fusinato (17 dicembre ore 15-21) e dalla proiezione del film Terror nullius del collettivo Soda Jerk per la prima volta in Italia grazie alla collaborazione con il MIC Museo Interattivo del Cinema di Milano (18 dicembre ore 20:30).A gennaio il PAC ospiterà invece due lavori partecipativi dell’artista australiano Stuart Ringholt che esplora la funzione sociale dell’arte attraverso workshop collaborativi: per la prima volta in Italia il Naturist Tour (18 gennaio ore 20:30) che consiste in una visita guidata alla mostra dove l’artista e i partecipanti saranno nudi per riscoprire la relazione dello spettatore con l’architettura e l’opera d’arte, e due Anger Workshops (16 gennaio ore 18 e ore 20), nei quali i partecipanti guidati dall’artista impareranno semplici tecniche per esprimere lo stress e la rabbia. Un Public Program ispirato alle opere in mostra coinvolgerà come sempre grandi e piccoli avvicinandoli alla cultura australiana con laboratori per famiglie, favole, visite guidate gratuite settimanali e visite guidate con il curatore e altri ospiti speciali. Dal 19 gennaio al 2 febbraio il MIC Museo Interattivo del Cinema propone la rassegna “Viaggio in Australia – il cinema racconta il Nuovo Continente”, 21 titoli di autori australiani e registi internazionali che hanno raccontato l’Australia sul grande schermo.

Yhonnie Scarce, Remember Royalty, 2018. Photo Claudia Capelli

ARTISTI
Vernon Ah Kee, Tony Albert, Khadim Ali, Brook Andrew, Richard Bell, Daniel Boyd, Maria Fernanda Cardoso, Barbara Cleveland, Destiny Deacon, Hayden Fowler, Marco Fusinato, Agatha Gothe-Snape, Julie Gough, Fiona Hall, Dale Harding, Nicholas Mangan, Angelica Mesiti, Archie Moore, Callum Morton, Tom Nicholson (with Greg Lehman), Jill Orr, Mike Parr, Patricia Piccinini, Stuart Ringholt, Khaled Sabsabi, Yhonnie Scarce, Soda_Jerk, Dr Christian Thompson AO, James Tylor, Judy Watson, Jason Wing e Nyapanyapa Yunupingu.

Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale, contiene testi critici del curatore Eugenio Viola e di Judith Blackall, Clothilde Bullen e Dunja Rmandic.

C.S.
Fonte: Copyright © 2019 PCM Studio

Contributi fotografici dell’allestimento: Nico Covre – Vulcano; Claudia Capelli

AUSTRALIA. STORIE DAGLI ANTIPODI
17 dicembre 2019 – 9 febbraio 2020

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14 Milano
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