Cosa accende i nostri sogni, pensieri e azioni? Come fa a coglierlo il nostro sguardo? Quello sguardo come matura in noi? Al via Roma Fotografia 2020 Eros, organizzato dall’associazione Roma Fotografia: mostre, incontri, workshop, laboratori didattici: un evento in tutta la città, dal centro alla periferia, che vuole delineare, attraverso la fotografia, i contorni e le sfumature della forza straordinaria che muove il mondo: il Desiderio.
Da sempre considerato leit motiv privilegiato dagli artisti, Eros è lo sguardo di chi riesce a cogliere l’essenza e ogni forma di bellezza nell’esistenza. Il continuo esercizio delle emozioni con cui stimoliamo i nostri sensi che diventa una chiave di lettura con cui interpretare ciò che viviamo.
Da questi principi nasce Roma Fotografia 2020 Eros: per far emergere e assecondare la capacità di Eros di immedesimarsi e nascondersi tra le righe dell’esistenza, nelle pieghe della quotidianità, nelle forme sinuose del corpo, nel fascino del cambiamento che attraversa intere generazioni, nelle atmosfere delle stagioni che scandiscono il ritmo del tempo.
Una proposta culturale che indaga il rapporto tra la fotografia e l’arte in generale con il tema del desiderio, della passione e della bellezza stimolando la ricerca sulle motivazioni e le spinte più profonde che animano i sogni e le azioni quotidiane che puntano alla realizzazione di essi. Per riscoprire il talento, le capacità, le potenzialità, le aspirazioni che trovano nell’arte lo strumento ideale di espressione.
Roma Fotografia 2020 Eros è organizzato dall’associazione Roma Fotografia, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, in collaborazione con CoopCulture, Fondazione Cerasi, Istituto Luce, Stadio di Domiziano.
MOSTRE
La programmazione parte il 22 febbraio,con la festa di inaugurazione a Palazzo Merulana che apre un ciclo di tre mostre tutte al femminile ospitate in uno dei più importanti hub culturali di Roma. Un racconto che ripercorre il secolo scorso sino a oggi: dallo spirito rivoluzionario nelle fotografie di Tina Modotti alle dive del cinema muto degli anni Venti fiammeggianti di innovazione, sino alla contemporaneità intrisa di classicismo delle opere di Chiara Caselli. Donne che rappresentano forza, indipendenza, coraggio, emancipazione, e diventano portatrici di un messaggio importante che Roma Fotografia vuole amplificare: la presenza incisiva, attenta, competente e innovativa delle donne in un settore spesso declinato al maschile come la fotografia.
Si inizia con L’Eros della Rivoluzione, dal 22 febbraio al 8 marzo nelle sale della prestigiosa sede che ospita la collezione Cerasi: un viaggio in quattro tappe che parte con le immagini iconiche che hanno portato Tina Modotti ad essere la fotografa più influente dell’inizio del secolo. Il suo sguardo così particolare e acuto mostra una straordinaria capacità di raccontare la complessità di una rivoluzione senza mai perdere la delicatezza di porgere attenzione ad un particolare, ad un fiore.
La mostra, organizzata in collaborazione con Associazione Culturale onlus 8 Marzo, prevede 38 opere che provengono dall’Instituto de Investigaciones Estéticas (IIE), dal Fondo “Manuel Toussaint” dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) di Città del Messico e dalla Collezione della Fototeca Nazionale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) della Città di Pachuca Hidalgo, Messico.
Una donna, una artista oltre le definizioni, oltre il suo tempo, che proietta verso una modernità che trova nel “Desiderio” la scintilla per muoversi verso un ideale imprescindibile, una passione irrinunciabile, una volontà tenace, nell’esplorazione di sé e della stessa vita per lei già immortale. Nelle altre aree scopriamo un’interpretazione insolita del suo lavoro che isola il suo sguardo non dal punto di vista specifico o ideologico, ma simbolico. Ed ecco che le fotografie di mani diventano fiori e fiori che diventano mani, da sempre icone di amore e sensualità. Un progetto inedito frutto di un lavoro approfondito di ricerca a cura dei fotografi di Roma Fotografia, Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga.
Si prosegue dal 11 al 22 marzo con Come allo specchio di Chiara Caselli. Attrice per Antonioni, Cavani, Gus Van Sant, sino all’ultimo film di Pupi Avati, Chiara Caselli è anche regista e fotografa. Nel suo già ampio percorso espositivo rientrano la partecipazione al Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia e la recente personale all’ultima edizione della Photo Biennale di Mosca, unica fotografa donna accanto a Mimmo Jodice e Berengo Gardin. La sua è una fotografia insieme evocativa ed essenziale nel suo essere priva di aneddoti, una fotografia silenziosa e fortemente espressiva all’interno di un controllo formale dai chiari rimandi classici. Come allo specchio è il racconto di un’estate passata in cui lo specchio è insieme materia e metafora del desiderio e della nostalgia.
Dal 25 marzo al 4aprile è il turno di Stelle Silenti, mostra curata dall’Archivio Fotografico dell’Istituto Luce-Cinecittà, composta da 48 stampe fotografiche digitalizzate e restaurate dall’Archivio Fotografico Luce, dedicata al Cinema muto degli anni ’20. Il progetto deve il suo grande valore al Fondo Cinema Muto, costituito da fotogrammi cinematografici originali dei primi del 900 che riguardano scene tratte da film muti. La particolarità del Fondo è la presenza di pellicola imbibita, ossia trattata con una particolare tecnica di colorazione utilizzata in quel periodo che consisteva nell’immergere la pellicola già sviluppata in una soluzione di acqua e anilina che permetteva di colorare solo le parti più chiare.
Il materiale ha come protagoniste le dive più importanti del cinema muto italiano: da Lyda Borelli a Francesca Bertini, a Eleonora Duse, a Leda Gys fino a Pina Menichelli. La mostra nasce dalla collaborazione con “Le giornate della Luce” e ha avuto già un’esposizione a Spilimbergo e a Pordenone durante “Le giornate del cinema muto”. Per una volta una mostra già realizzata sembra adattarsi perfettamente al tema: le immagini delle dive del cinema muto – che provengano da pellicole (in fondo il cinema in movimento è fatto di tante fotografie ripetute) o da lastre – rappresentano donne fuori dai canoni dell’epoca, donne sessuate, donne che vivono profondi tormenti d’amore carnale, donne “moderne”, bellissime, truccate e ben vestite, donne che incarnano la forza dei sensi e del sesso, con una dirompente volontà di affermare ed esprimere una femminilità libera da ruoli e schemi: in una parola Eros.
La kermesse continua con Eros Capitale, dal 18 marzo al 13 aprilea Stadio di Domiziano. La mostra a cura di Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga,propone immagini di grandi fotografi romani con opere di Giovanni Cozzi, Alessandro Dobici, Fabio Lovino, Angela Lo Priore, Mirta Lispi, Giuseppe Di Piazza, Ada Masella.
Dal 12 al 23 marzo il Margutta ospita Passioni e Parole,a cura di Sonia Zimmitti. Due arti, due modi di espressione e di comunicazione, ognuno con i suoi codici e le sue regole, provano ad incontrarsi audacemente, per creare in una fusione insolita un nuovo modo di comunicare. Le opere di tre fotografi specializzati in nudo artistico, Alefo Del Bosco, Francesco Galizia, Angela Matarozzi, che hanno accettato di scommettere su questo insolito connubio, vengono arricchite dai tratti e dalle curve delle lettere scritte da tre calligrafe appassionate, Cristina De Paoli, Barbara Perrotta, Sonia Zimmitti, che con attenzione, coraggio e inchiostro aggiungono dettagli narrativi. L’incontro nasce dall’attrazione generata dalla sottile similitudine tra il segno particolare della fotografia di nudo artistico, già di per sé scrittura, racconto di forme e curve, e la scrittura calligrafica, che rende la parola, a volte anche intellegibile, arte visiva.
L’incontro tra cinema e desiderio è raccontato dalle mostre tratte dall’archivio di Marcello Geppetti, dal 26 febbraio al 26marzo a Contesta Rockhair di Testaccio: 40 scatti degli anni Sessanta e Settanta che affrontano il tema in maniera trasversale e democratica, facendo rivivere episodi e sentimenti di un’epoca in cui Roma è stata teatro di numerose e fondamentali vicende legate al cinema, alla musica, alla politica, al costume. La prima mostra si intitola Fra sogno e desiderio, il filo conduttore è il racconto di un Paese – e di una generazione – che ha cambiato pelle, giorno dopo giorno. Si parte dal 1958, anno di rinascita e desideri. Gli orrori della guerra sembrano lontani e negli occhi dei ragazzi brilla una luce nuova mentre Roma ospita il più grande fenomeno di costume del Novecento, la Dolce Vita. Di lì a poco Federico Fellini lo trasformerà in uno dei film più osannati, discussi e celebrati di sempre. La seconda, in programma dal 28 febbraio al 26 marzo presso lo spazio That’s Hall si intitola Non desideriamo tutto ma desideriamo tutti: la luce di tutti quei riflettori finisce per accecare i Sessanta. Dal ’62 in poi, infatti, l’entusiasmo gradualmente si trasforma e si accendono i tumulti nei cuori dei più giovani. Ciò che rimane immutato è il desiderio di cambiamento e di affermazione dei propri diritti, della libertà di pensiero ed espressione.
CALL
La scorsa estate l’associazione ha lanciato una call internazionale, rivolta a professionisti e appassionati pronti a misurare il proprio talento con l’accezione più ampia possibile del tema Eros. La call nasce con l’obiettivo di stimolare il talento dei fotografi per poi inserirli nella programmazione contribuendo alla promozione e alla visibilità dei progetti selezionati.
I vincitori offrono un racconto di sensualità, sensazioni e atmosfere diverse.
Ne è un esempio la mostra di Federica Diotallevi dal titolo Quella voglia di Fusione… dal 6 al 26 marzo a Quintessenza, un progetto che nasce dalla voglia di mettere in scena la fusione tra l’elemento maschile e quello femminile. Durante gli scatti i corpi di due modelli si sono incontrati e intrecciati in una danza passionale e armoniosa creando paesaggi di anime e carne che lasciano senza fiato.
Touch me di Irena Anna Sowisnka, dal 29 febbraio al 16 marzo a Stadio di Domiziano, è un progetto artistico sulla ricerca e la esplorazione della sensualità femminile attraverso gli occhi di una donna. Una ricerca effettuata attraverso la conoscenza tra la fotografa e il soggetto, creando una complicità da poter entrare nel profondo dell’intimità femminile e fissare quei momenti grazie a una macchina fotografica. Il progetto si sviluppa su una sequenza narrativa che si compone di dodici fotografie per ognuna delle cinque modelle per un totale di 60 immagini.
Anche Andrea Capanna, con Catalogo erotico – dal 5 al 21 marzo a Dolcevita gallery si concentra sul corpo umano esposto come oggetto di scelta simulando un catalogo erotico. Il risultato è l’esasperazione della mercificazione del corpo come oggetto di desiderio sessuale. Una serie di corpi maschili e femminili senza volto accentuano l’impersonalità dell’oggetto scelto; i corpi “esposti” di fronte, di profilo, di spalle, appaiono come foto segnaletiche di corpi in mostra per una vendita.
Con Umberto Stefanelli e la sua pHOThgeisha one night stand in Osaka, dal 27 febbraio al 14 marzo a Muef Art Gallery, siamo di fronte a una storia di piacere, dolore, seta e canapa consumata nell’arco di una notte. Ventiquattro immagini in dodici ore d’imprevisto creativo, deriva erotica, ebrezza sadomasochista. Il passaggio netto, pubblico-privato, taglia in due la mostra: da rituale decadente di gruppo a voyerismo intimamente fotografico. Il corpo viene concepito come tela bianca su cui comporre, seguendo regole precise, il dipinto di corda e pelle.
La mostra richiama una tradizione centenaria in equilibrio tra l’arte marziale dell’hojojutsu e la “pittura della primavera” (in giapponese shunga), ispirata al più celebre stile del “mondo fluttuante” ukiyo-e. L’obiettivo è la rappresentazione di un Eros figlio di una cultura altra, che non autorizza però alcuna mercificazione. Un “gioco” tra adulti consenzienti al servizio di coetanei equamente divisi in dominatori e dominati. In una notte rossa attraversata a perdifiato, tra gemiti, sospiri, lividi e carezze. Il 7 marzo, inoltre, è in programma un talk con l’autore per ripercorrere le fasi di questo lavoro.
L’esposizione di Mauro Petito – Nel pieno del solstizio – prevista a Sacripante Gallery dal 24 marzo al 5 aprile ci catapulta nel turbine di sensazioni e atmosfere, profumi e colori del giorno più lungo dell’anno, quello in cui il sole si sposa con la luna e il fuoco con l’acqua. Alla ricerca della bellezza è dedicata la mostra di Claudia Chianese – dal 19 marzo al 19 maggio presso l’atelier Claudia Chianese – un percorso fotografico e spirituale, ispirato da una profonda conoscenza della vita e delle opere di S. Agostino alla riscoperta della essenza che si cela dentro ogni cosa e che rappresenta la vera forma di bellezza.
Fragile Handle with care di Barbara dall’Angelo, in mostra a Il Margutta dal 26 marzo al 26 aprile, è un lavoro in cui la concezione più comune dell’Eros si traduce in un sentimento di panico che fa della Natura la fonte di ispirazione e oggetto di desiderio. Le immagini, in un’alternanza di toni drammatici e delicati, descrivono quasi nostalgicamente la purezza di un paradiso terrestre che la mano dell’uomo rende attualmente sempre più compromessa e contaminata. La testimonianza della fotografia diventa così un appello a trattare con rinnovato amore e desiderio il nostro cosmo naturale di appartenenza.
CIRCUITO OFF – GIOVANI
Grazie alla collaborazione con Roma Smistamento, Roma Fotografia ha deciso di dedicare ai giovani under 35 il circuito off dell’evento con un contest dal titolo Segni Particolari.Una collettiva di giovani fotografi professionisti ci farà conoscere attraverso il loro sguardo le diverse sfaccettature della Capitale. Ad ogni professionista è stato affidato un aggettivo, un “segno particolare” da indagare e mettere poi in mostra insieme a tutti gli altri, aggiungendo un tassello alla panoramica globale su Roma. La prima edizione di Segni Particolari (marzo 2019) ha iniziato questa ricerca, che quest’anno è stata approfondita cercando spunti diversi per fornire allo spettatore nuove storie da scoprire o ricordare. L’obiettivo è indagare il tema Eros raccontando in modo dissacrante i lati più erotici, provocatori, disinibiti e gustosi di questa immensa città.
Il risultato è la realizzazione di una mostra, in programma dal 21 marzo al 4 aprile negli spazi dell’hub culturale Roma Smistamento, che ha l’ambizioso obiettivo di allargare il nostro campo visivo su una realtà che pensiamo di conoscere, raccontando i suoi sapori e le sue contraddizioni, puntando a far emozionare chi abita e vive Roma ogni giorno.
INCONTRI/WORKSHOP/LABORATORI DIDATTICI
Roma Fotografia 2020 Eros nasce anche per offrire agli operatori e agli appassionati del settore occasioni di confronto e approfondimento.
Si inizia l’otto marzo a Palazzo Merulana con il talk dedicato a Tina Modotti, “Il coraggio di essere me stessa”, che appartiene ad ogni donna. Avvolti dalle splendide opere fotografiche di una delle più grandi fotografe della storia, con il contributo di Ada Scalchi, presidente dell’associazione 8 Marzo, viaggeremo nelle infinite sfumature di questo irrinunciabile ed imprescindibile Desiderio. Il 28 marzo Palazzo Merulana ospita un incontro con Franco Fontana intervistato dalla giornalista Margherita Ferrandino dal titolo “I colori dell’Eros”, per raccontare una vita e una carriera straordinaria dedicata alla passione e alla bellezza. Un confronto esclusivo ed inusuale nel quale il grande fotografo racconterà attraverso una produzione delle sue opere meno conosciute al grande pubblico il proprio sguardo sull’Eros.
Sempre a Palazzo Merulana il 21 e il 22 marzo è in programma un appuntamento dedicato alla lettura portfolio grazie alla collaborazione con la rivista “Il fotografo”. Un’occasione importante per accreditarsi in campo artistico, che da un paio di anni mancava dalle iniziative del settore sebbene la revisione del portfolio sia diventata oggi più che mai un punto di riferimento nel campo della fotografia, fornendo un luogo per i fotografi di tutti i livelli – dagli studenti agli appassionati fino ai professionisti affermati – opportunità di critica, feedback e connessione professionale in una vasta gamma di mercati fotografici, tra cui arte, ritratto, applicazioni commerciali, reportage e così via. Aperto a tutti i fotografi residenti in Italia e all’estero, l’incontro prevede l’assegnazione del premio “Il Fotografo”. Ciascun partecipante può portare all’attenzione del rispettivo lettore/giurato un portfolio personale accompagnato da una scheda tecnica avendo diritto a un colloquio di circa 20 minuti per illustrare il lavoro.
Il 3 aprilea Palazzo Merulana il giornalista, scrittore e fotografo, Giuseppe Di Piazza dialoga con Giancarlo Dotto, giornalista, scrittore e autore teatrale, e le scrittrici Camilla Beresani e Melissa Panarello in un incontro dal titolo “Conversazione sull’eros fotografico”. Un confronto libero tra visioni e riflessioni, a partire da una selezione di immagini, tra fotografia e parole per esplorare con poliedrici punti di vista un tema che non conosce limiti rimanendo uno dei più potenti elisir della vita.
Sul fronte formativo, l’evento ospita due workshop con artisti di fama internazionale: Piero Tauro e Franco Fontana. Il primo, il21 e 22 marzo a Galleria Canova, è dedicato alla fotografia di scena e punta ad analizzare, grazie all’aiuto di un professionista che vanta una esperienza ultratrentennale, i cambiamenti che questo genere ha registrato nel corso del tempo: dal regista ai coreografi, agli interpreti, ai disegnatori luce, agli scenografi.
Il secondo appuntamento, previsto dal 27 al 29 marzo negli spazi del centro MaTeMù, grazie alla disponibilità del maestro Fontana, riporta nella Capitale uno dei pilastri della formazione fotografica: il workshop Colore e Creatività, che rappresenta una esperienza unica e fondamentale per scoprire e testimoniare emozioni, invenzioni, pensieri e versatilità. Un viaggio che ogni fotografo partecipante compie all’insegna della scoperta di territori sconosciuti nel tentativo di evolvere e rinnovare.
È dedicato ad alcuni dei territori storici di Roma una iniziativa organizzata in collaborazione con Booklet “Le Torri”, la prima libreria nel quartiere di Tor Bella Monaca, nata dalla forte volontà di portare la cultura anche nell’estrema periferia dell’imprenditrice Alessandra Laterza. Il pomeriggio del 4 aprileè prevista la presentazione del libro Il cielo sopra il Pigneto, scritto da Cristiano Ranalletta, romano, ingegnere, scrittore e docente di alcuni corsi post laurea. Nel suo racconto Ranalletta ci accompagna per mano in un dedalo di ragionamenti esistenziali e amorosi che si sovrappongono ai territori, alle piazze, alle vie. Una dimensione romana “sui generis”, in cui una folla di personaggi condivide la disperata esigenza di fare del territorio uno spazio dell’emozione, un’estensione fisica del proprio mondo interiore, in un certo senso la propria casa. L’incontro, che vuole sottolineare la passione e l’amore per la città, ha come moderatrice la giornalista del tg3 Lazio, Carla Cucchiarelli.
Alle emozioni e al pathos esistenziale di questi luoghi e della comunità che li abita, Roma Fotografia 2020 Eros dedica un photowalk, previsto per la mattina del 4 aprile, con i fotografi di Roma Fotografia e l’autore del Libro, Cristiano Ranalletta.
Il progetto, intende restituire da una prospettiva artistica diversa da quella narrativa, quella fotografica appunto, la bellezza dei posti che hanno incantato i registi neorealisti e che continuano ad esercitare un fascino in chiave moderna ed antropologica.
Sul piano didattico, Roma Fotografia 2020 Eros non dimentica i più giovani per i quali sono in calendario incontri con attività di laboratorio, a cura di alcuni ricercatori de La Sapienza di Roma e della Fondazione S. Lucia nel campo delle Neuroscienze, in alcune scuole secondarie di primo e secondo livello di Roma con l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni sul tema dell’empatia e del rispetto reciproco grazie al supporto di dispositivi di Realtà Virtuale.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Leelo
ROMA FOTOGRAFIA 2020 EROS
22 febbraio – 19 maggio 2020
Roma Fotografia
Contatti: info@roma-fotografia.it