Tutto pronto per il Festival del Veneto interamente dedicato ad alpinismo, arrampicata ed esplorazione. Un programma nutrito che, oltre al concorso cinematografico, l’anima dell’evento, si propone di promuovere la montagna anche attraverso la fotografia, la musica, l’editoria, lo spettacolo.
Il circuito Spirit of the mountain, di cui il Festival fa parte, porta in Italia e all’estero Festival cinematografici legati al mondo della montagna, spiega il Presidente del Festival, Roberto Gualdi. La sua mission è sostenere e incoraggiare la conoscenza e la cultura dell’ambiente montano. Suggestive proiezioni di film e immagini fotografiche propongono uno sguardo sulle terre alte del mondo. Alpinismo, escursionismo, esplorazioni e ghiacciai rivivono sul grande schermo.
Due sono i concorsi che portano l’eccellenza fino a noi:
Cinematografico: con oltre 85 film provenienti da tutto il mondo, 12 film selezionati dalla Commissione verranno proiettati durante il Festival.
Fotografico: con 27 fotografi partecipanti, per un totale di 135 immagini in gara; 24 sono state selezionate dalla Commissione e verranno proiettate sul grande schermo all’inizio di ogni serata del Festival. Il Concorso fotografico è promosso dalla Fondazione Giorgio Zanotto.
L’ingresso alle serate è totalmente gratuito: un impegno importante, a testimonianza dell’attenzione che gli organizzatori vogliono riservare agli appassionati, ai cittadini e ai turisti interessati all’evento. Con queste premesse, il Festival è stato pensato, fin dalla prima edizione, come un vero e proprio dono a Verona, che completa il ricco cartellone culturale della città con una proposta di valore e liberamente accessibile a tutti. All’inizio di ogni serata viene proiettato un film fuori concorso relativo alla speciale rassegna intitolata “Storie di donne, storie di alpiniste”, in collaborazione con il Centro di Cinematografia e Cineteca CAI.
La serata inaugurale del Verona Mountain Film Festival si apre martedì 25 febbraio con la performance del Coro Scaligero dell’Alpe – CAI Verona, diretto dal Maestro Matteo Bogoni, un coro a voci pari maschili, che si esibisce “a cappella”. La formazione è composta da 24-28 elementi, e il repertorio comprende brani in vernacolo, in lingua italiana e in lingue straniere, canti popolari, tradizionali e legati dalla vita militare. Fondato nel 1946, ha conosciuto un rapido successo che lo ha portato ad esibirsi nei più importanti teatri del nord Italia e ad incidere già nel 1952 negli studi della RAI di Torino. Numerosi sono i concerti eseguiti sul territorio nazionale, oltre alle frequenti tournee all’estero (Germania, Francia, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Brasile, Polonia) e alle partecipazioni a concorsi nazionali ed internazionali.
Chiude la serata inaugurale il film degno di nota, promosso dalla Fondazione Zanotto, The dawn wall di J. Lowell e P. Mortimer. Nel gennaio 2015, gli Americani Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson hanno affascinato il mondo dichiarando di voler scalare il Dawn Wall, una roccia apparentemente non scalabile, di 3.000 piedi, nello Yosemite National Park in California.
Da martedì 25 a sabato 29 febbraio tutte le sere dalle 20,30 vengono proiettati i film in concorso come da programma. A inizio serata è sempre previsto un momento collaterale.
Mercoledì 26 febbraio. Momento Speciale: Dino Zardi dell’Università di Trento parla della meteorologia come scienza applicata. Grazie a una serie di iniziative, la meteorologia oggi conosce un notevole sviluppo anche nel nostro paese: nuovi corsi di studio universitario, un progressivo riconoscimento della professione, l’introduzione dell’Agenzia Nazionale per la meteorologia e la climatologia ItaliaMeteo, l’introduzione a Bologna nel Centro Meteorologico Europeo di un supercalcolatore, e un festival annuale, a Rovereto, interamente dedicato alla Meteorologia.
Giovedì 27 febbraio. Momento speciale: Scuola Renzo Giuliani e “Wakhan Project”. La scuola di scialpinismo, per festeggiare i suoi 50 anni di attività, ha intrapreso un progetto umanitario triennale per formare un gruppo di ragazzi afghani della remota regione del Wakhan alla pratica dello scialpinismo. L’intento è di formare delle guide locali per gestire il turismo dello scialpinismo in questa zona e creare una microeconomia alternativa a chi vive e lavora tra queste splendide montagne. La prima fase del progetto si è concretizzata, dando materiale, equipaggiamento e formazione per 4 ragazzi ed è stato fatto un vero corso di Scialpinismo. Sono illustrati con un breve video clip i primi risultati del Progetto Wakhan. www.wakhanproject.org
Venerdì 28 febbraio. Momento speciale: Panathlon Club Verona 1954. Il Presidente del collegio arbitrale Antonio Roccioletti illustra le finalità del Panathlon International e le motivazioni del premio intitolato al Franco Chierego, che viene ricordato anche dal fratello Giorgio. La Presidente del Panathlon Club Verona 1954 Alessandra Rutili, insieme alla vedova, consegna la targa alla Scuola nazionale di Alpinismo e Arrampicata Libera “Gino Priarolo”.
In serata finale, sabato 29 febbraio, si tiene la Cerimonia di Premiazione in cui vengono proclamate le opere cinematografiche e fotografiche migliori.
Il Maestro Corrado Rossi si esibisce con il concerto “In volo”, un viaggio musicale lungo i sentieri della musica, dove ogni emozione diventa metaforicamente un aquilone e prende il volo. Racconti personali, in un dialogo tra l’autore e le sue emozioni: la musica, sospesa fra ricordi, desideri e speranze porterà in volo gli ascoltatori oltre le vette ed i paesaggi montani, verso luoghi che non hanno più confini, né contorni. Il programma musicale prevede l’esecuzione dal vivo di brani originali editi da Corrado Rossi in questi ultimi anni. Tali brani, che spaziano dal genere ambient, alla classica, alla musica elettronica, verranno eseguiti suonando la linea melodica principale con pianoforte digitale mixato a supporti audio precedentemente composti e realizzati dall’autore.
Il film “Manaslu – Berg der seelen” diretto da di Gerard Salmina conclude il Festival. In scena, un ritratto della vita di Hans Kammerlander, uno dei più grandi scalatori del nostro tempo. Il trionfo che lo ha reso famoso in tutto il mondo è la più veloce salita alla vetta dell’Everest, in 16 ore e 40 minuti nel 1996, seguita dalla prima discesa con gli sci, dalla montagna più alta del mondo.
Il Festival è organizzato dalle sezioni CAI di Verona, Verona Cesare Battisti, San Bonifacio, Legnago, Caprino Veronese, e dalle sottosezioni Gruppo escursionistico alpinistico di Zevio e Gruppo Alpino Scaligero Verona, con la direzione artistica e l’ufficio stampa di Associazione Montagna Italia in collaborazione con il Comune di Verona.
C.S.M.
Fonte: Associazione Montagna Italia
VERONA MOUNTAIN FILM FESTIVAL
25 – 29 febbraio 2020
Ingresso libero
Palazzo della Gran Guardia
Piazza Bra1, Verona
Telefono: 045 803 3400
Info:
Associazione Montagna Italia
Via B. Bono 11C, 24121 | Bergamo
Tel. 335 5734876