Si comunica che il Teatrino di Palazzo Grassi, nel rispetto delle misure precauzionali predisposte dalle autorità competenti, ha sospeso la rassegna Lo schermo dell’arte Film Festival e gli appuntamenti previsti da giovedì 5 marzo a domenica 8 marzo 2020. La rassegna è posticipata a data da destinarsi. Le nuove date saranno annunciate appena possibile
Per il settimo anno consecutivo, Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte Film Festival – progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi – giunto nello scorso novembre 2019 al suo dodicesimo anno di attività.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 10 titoli, firmati da importanti video-artisti e filmmaker internazionali, dedicati al mondo dell’arte e selezionati insieme a Palazzo Grassi come ormai da tradizione, sin dalla prima collaborazione nel 2014.
Da giovedì 5 a domenica 8 marzo, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta un calendario di proiezioni, incontri con gli autori e una performance esclusiva che segnerà l’inizio della rassegna. Proiezioni in lingua originale, con sottotitoli in italiano.
La compagnia teatrale Motus con Silvia Calderoni si esibisce in “Chroma keys”. Una performance dedicata alla storia del cinema che ne celebra la meravigliosa finzione, avvalendosi della tecnica del Green Screen tanto cara ad Alfred Hitchcock. Silvia Calderoni si muove con potenza su questo fondale fotografico, su cui scorrono citazioni di film tratti dalla storia del cinema, in un ritmo frenetico che suggerisce atmosfere apocalittiche. L’opera si inserisce nel solco della ricerca da tempo condotta dalla compagnia sul tema della comparsa di un corpo “altro” sulla scena e della sua subitanea sparizione. Ingresso libero fino a esaurimento posti per entrambe le sessioni live.
A seguire, il primo film in cartellone: “Barbara Rubin and the exploding NY underground” di Chuck Smith (Stati Uniti, 2018, 78’), che riporta in luce la vicenda umana e professionale dell’artista, filmmaker e performer americana Barbara Rubin (1945 – 1980), attraverso un fondo epistolare conservato dall’amico e cineasta Jonas Mekas.
Il duo artistico Masbedo, composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, è presente in sala per la proiezione di “Welcome Palermo” (Italia, 2018-2019, 75’). Il film è l’evoluzione formale e narrativa del progetto “Videomobile”, l’articolata installazione multi canale dedicata al rapporto tra Palermo e il cinema e concepita dagli artisti nel 2018 in occasione di Manifesta 12 Palermo.
Si prosegue con altri due titoli: “America” di Garrett Bradley (Stati Uniti, 2019, sonoro, 30’), dedicato alla storia della cultura afroamericana, con alcune scene tratte dal recente restauro del film muto “Lime “Kiln club field day“ di Bert Williams, e “The proposal” di Jill Magid (Stati Uniti, 2018, 82’), che ripercorre la complessa vicenda della realizzazione di un progetto della regista che sarebbe dovuto confluire nella mostra dedicata all’architetto messicano Luis Barragàn.
La rassegna prosegue con “Putin’s happy” di Jeremy Deller (Regno Unito, 2019, 40’), un film che racconta le istanze xenofobe, l’isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato la scelta della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.
A seguire, il film che indaga la pratica dell’artista Olafur Eliasson (1967), “Olafur Eliasson: miracles of rare device” di John O’Rourke (Regno Unito, 2019, 61’), a partire dalla preparazione della sua nuova mostra personale, “Real life”, alla Tate Modern. Il collettivo inglese, candidato al Turner Prize 2018, Forensic Architecture viene rappresentato dalla proiezione di “Triple-Chaser” (Regno Unito, 2019, 11’), opera che prende nome da un tipo di granata contenente gas lacrimogeno. Il film si basa sulla ricerca delle granate a partire dall’analisi di un ampio numero di immagini online, condotta tramite una speciale tecnologia digitale.
Chiude la serata, “Walled Unwalled” di Lawrence Abu Hamdan (Germania, Libano, 2018, 21’), video-performance realizzata a Berlino nella ex stazione radiofonica della Germania dell’Est che si interroga su come il suono sia percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova oltre una barriera fisica. Per farlo, l’artista, tra i quattro vincitori del Turner Prize 2019, analizza 3 celebri casi giudiziari, tra cui quello molto noto dell’atleta Oscar Pistorius.
Ultimo appuntamento in calendario con due titoli che ripercorrono la vita di due artisti emblematici.
L’artista e mistica svedese Hilma Af Klint (1862 – 1944), tra i primi ad aver introdotto l’astrazione in pittura al principio del XX Secolo, è protagonista di “Beyond the visible. Hilma af Klint” di Halina Dyrschka (Germania, 2019, 93’). Un’artista dimenticata, malgrado il ruolo di primissimo piano avuto nell’evoluzione storico artistica, che per la prima volta viene raccontata attraverso la finzione cinematografica.
Chiude questa settima edizione il film di Alessandra Galletta, “Ettore Spalletti” (Italia, 2019, 89’), dedicato al maestro recentemente scomparso. L’opera costituisce una preziosa testimonianza della vita e della pratica di un artista lontano dai clamori dei palcoscenici del sistema, che ha lasciato un contributo fondamentale all’arte contemporanea grazie alla sua indagine sulla luce e il colore, tanto in pittura, quanto in scultura.
IL PROGRAMMA
Giovedì 5 marzo Ore 18.00 / replica ore 20.00 | Performance Chroma Keys di Enrico Casagrande, Daniela Nicolò e Silvia Calderoni.Con Silvia Calderoni. Produzione Motus in collaborazione con Santarcangelo FestivalVideo design Paride Donatelli e Simona Gallo Direzione tecnica Simona Gallo
“Chroma Keys” è una incursione dentro al cinema, nella meraviglia della finzione e dei suoi vecchi ‘trucchi’ stereoscopici. Già da tempo la compagnia si è interessata alla possibilità della comparsa e sparizione repentina di un corpo ‘alieno’ nella scena di un film – alla base degli artifici di tanto cinema delle origini. In “Chroma Keys” viene utilizzato il Green Screen, il semplice fondale fotografico verde/infinito, per accelerare il potere liberatorio e visionario che questa antica tecnica cinematografica presuppone, svelando il meccanismo in maniera performantica e ironica. Silvia Calderoni precipita in un viaggio-trip allucinato dal clima apocalittico, immerso in quella luce da disastro imminente che tanto ricorre nella filmografia di Bela Tarr…
Ore 21.00 | “Barbara Rubin and the Exploding NY Underground” di Chuck Smith, Stati Uniti, 2018, 78’vo: inglese; st: italiano
Figura eclettica e in anticipo sui tempi, una donna ribelle in un mondo di uomini, la Rubin incarnò lo spirito artistico degli anni ’60, presentò Andy Warhol ai Velvet Underground, introdusse Bob Dylan alla Cabala e stregò Allen Ginsberg. L’amico e cineasta Jonas Mekas ha conservato le sue lettere, un ricco archivio dal quale il regista Chuck Smith ha potuto attingere per realizzare questo affascinante ritratto di una grande e oggi dimenticata artista.
Venerdì 6 marzo Ore 18 | Incontro con Masbedo “Welcome Palermo” di Masbedo, Italia, 2018-2019, 75’vo: italiano; st: inglese
Nel 2018, in occasione di Manifesta 12 a Palermo, il duo artistico Masbedo ha concepito il Videomobile trasformando un vecchio furgone merci OM degli anni settanta in un “carro video”. Sorta di laboratorio mobile, questo curioso mezzo dotato di un palco per performance e interviste è divenuto nei mesi della biennale un’installazione multi canale interattiva. Welcome Palermo, dedicato al rapporto della città siciliana con il cinema, è l’evoluzione di quel progetto. Vi si alternano interviste a personalità conosciute e non e materiali d’archivio e performance di writers, dj e cittadini palermitani che leggono sul palco le domande sulla sessualità di Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini.
Ore 19.45 | “America” di Garrett Bradley, Stati Uniti, 2019, sonoro, 30’
In trenta minuti di magnifiche immagini in bianco e nero, la regista intreccia alcune scene dell’inedito film muto recentemente restaurato Lime Kiln Club Field Day di Bert Williams con dodici suoi brevi cortometraggi ispirati a eventi e persone della storia afroamericana che sono nel tempo diventati “invisibili”. Le immagini scorrono accompagnate da una ricca e immersiva colonna sonora composta da Trevor Mathison, uno dei membri fondatori del Black Audio Film Collective.
Ore 20.30 | “The Proposal” di Jill Magid, Stati Uniti, 2018, 82’vo: inglese; st: italiano
Il film dell’artista americana Jill Magid ripercorre la complessa vicenda di un suo progetto che sarebbe dovuto confluire in una mostra ispirata all’opera del visionario architetto messicano Luis Barragàn. Nel tentativo di consultarne gli archivi divisi tra Città del Messico e Basilea, l’artista va incontro a una lunga serie di difficoltà, scontrandosi in particolar modo con Federica Manco, colei che, per una serie di vicissitudini legate all’eredità dell’architetto messicano, oggi possiede e conserva in Svizzera il suo archivio professionale e i diritti legati alla riproduzione del suo lavoro.
Mercoledì 7 marzo Ore 18.00 | “Putin’s Happy”, di Jeremy Deller, Regno Unito, 2019, 40’vo: inglese; st: italiano
La Brexit è un tema che ha spaccato in due il Regno Unito, sia nel suo parlamento che nelle strade. Tra gennaio e marzo del 2019, Jeremy Deller ha filmato e intervistato numerosi manifestanti, sia pro che anti Brexit, riuniti nei pressi di Parliament Square a Londra. Isolando alcune immagini e analizzandole con delle didascalie, Deller decifra i simboli e, con la consueta acutezza, interpreta il linguaggio dei movimenti di stampo nazionalista che negli ultimi anni hanno preso piede non solo in Europa, ma nel mondo intero.
Ore 18.45 | “Olafur Eliasson: miracles of rare device” di John O’Rourke, Regno Unito, 2019, 61’vo: inglese; st: italiano
Il film segue Olafur Eliasson e il suo team durante la complessa fase di preparazione della mostra Real life che la Tate Modern dedica all’artista danese dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2003 dal suo Weather Project, visitato da più di due milioni di spettatori. Il tema centrale di Real Life, che sta alla base della maggior parte dei lavori di Eliasson, è l’interazione tra elementi naturali come l’acqua e la luce con la percezione fisica che lo spettatore ha dello spazio.
Ore 20.00 | “Triple-chaser” di Forensic Architecture, Regno Unito, 2019, 11’vo: inglese; st: italiano
Il gruppo londinese candidato al Turner Prize nel 2018 torna con il progetto Triple chaser, che prende il titolo dal nome di una granata di gas lacrimogeno. L’obiettivo della ricerca è quello di identificare le granate esaminando, attraverso una speciale tecnologia digitale, milioni di immagini condivise sul web così da conoscerne l’effettivo utilizzo contro la popolazione.
Ore 20.15 | “Walled unwalled” di Lawrence Abu Hamdan, Germania, Libano, 2018, 21’vo: inglese; st: italiano
Negli studi di effetti sonori Funkhaus di Berlino, ex stazione radio della Germania est, l’artista giordano Lawrence Abu Hamdan, che ha vinto il Turner Prize nel 2019, analizza in una video-performance tre celebri casi legali, tra i quali quello di Oscar Pistorius, accomunati dal tema del suono: come il suono viene percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova dall’altra parte di una barriera fisica rispetto alla sorgente del suono stesso?
Domenica 8 marzo Ore 17.00 | “Beyond the visible. Hilma af Klint di Halina Dyrschka”, Germania, 2019, 93’vo: svedese, inglese, tedesco; st: inglese, italiano
Come può un’artista che ha introdotto l’astrazione nella pittura all’inizio del XX secolo passare del tutto inosservata? Rimasta nell’ombra durante tutta la sua vita, oggi Hilma af Klint sconvolge il mondo dell’arte con la sua opera straordinaria. Il film di Halina Dyrschka è il primo sulla sua vita e sul suo lavoro, sul ruolo delle donne nell’arte e sulla scoperta sconvolgente di uno scandalo artistico.
Ore 18.45 | “Ettore Spalletti” di Alessandra Galletta, Italia, 2019, 89’vo: italiano, inglese; st: inglese, italiano
L’autrice racconta con grande sensibilità una delle figure più influenti e riservate del panorama dell’arte contemporanea italiana e internazionale, il pittore e scultore Ettore Spalletti. Il film svela la figura di un artista lontano dai clamori del mainstream dell’arte internazionale, le cui opere nascono in stretta connessione con i luoghi della sua vita e con la storia, le forme e i colori del paesaggio abruzzese che lo circonda. All’indomani della scomparsa di questo meraviglioso maestro, il film è una testimonianza preziosissima della sua arte di spirito e luce.
C.S.M.
Copyright © 2020 PCM Studio
LO SCHERMO DELL’ARTE FILM FESTIVAL
5 – 8 marzo 2020
Ingresso libero sino a esaurimento posti
Teatrino di Palazzo Grassi
San Marco 3260, Venezia
Info +39 041 2001 057
www.palazzograssi.it