Riapre al pubblico dal 30 luglio la mostra fotografica, documentaria e multimediale “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”, allestita all’interno del Casale di Santa Maria Nova, all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica, e sarà prorogata almeno fino a tutto il 2020. Inaugurata con grande partecipazione di pubblico lo scorso 4 marzo – alla presenza di Paolo Rumiz, Irene Zambon, Riccardo Carnovalini e Alessandro Scillitani – è stata chiusa dopo soli tre giorni a causa delle misure di contenimento del COVID che hanno bruscamente imposto la chiusura di tutti i musei del nostro paese.
LA MOSTRA
Dopo tre anni di attività e sei tappe che, partendo dal Lazio (Roma), hanno interessato la Campania (Santa Maria Capua Vetere e Benevento), la Basilicata (Melfi) e la Puglia (Taranto e Brindisi), la mostra giunge a compimento con un ultimo allestimento a Roma proprio lungo il percorso della Regina Viarum.
L’esposizione intende sancire la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero itinerario della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa interamente a piedi nel corso di 29 giorni di cammino nell’estate 2015 da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon.
«La Regina Viarum unisce territori ricchi di uno straordinario patrimonio culturale, naturale e paesaggistico, recupera un patrimonio archeologico unico e ha le caratteristiche per divenire un cammino lungo il quale viaggiatori consapevoli e curiosi possono dar vita a quel turismo diffuso capace di divenire il traino della crescita sostenibile del territorio. È nostro preciso dovere investire ogni energia in questo progetto, che ha il merito di puntare sulla cultura per promuovere e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno», sostiene il Ministro Dario Franceschini.
La mostra, promossa dal Servizio II del Segretariato Generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nell’ambito del progetto Appia Regina Viarum – Valorizzazione e messa a sistema del cammino lungo l’antico tracciato romano dell’Appia, in collaborazione con il Parco Archeologico dell’Appia Antica diretto da Simone Quilici, è un invito alla scoperta attraverso gli scatti di Riccardo Carnovalini, le fotografie di Antonio Politano (realizzate per National Geographic Italia) e i filmati “on the road” di Alessandro Scillitani. Un invito alla riscoperta del Cammino della Regina viarum, attraverso il racconto del viaggio, lungo 611 chilometri, 29 giorni e un circa milione di passi, compiuto da Rumiz e compagni nell’estate del 2015.
L’esposizione si svolge come un racconto su un rotolo di pergamena, capace di farci avanzare nel tempo e nello spazio, lungo la linea della traccia, con l’indicazione delle città, delle stationes, dei ponti, fiumi, dei passi attraversati. Oltre alle foto, ai filmati e alle musiche originali di Alfredo Lacosegliaz, comprende mappe antiche e moderne, la tracciatura del percorso in tappe su un grande plastico dell’Italia meridionale, fotografie e documenti provenienti dagli Archivi della Società Geografica Italiana Onlus e infine un cippo in pietra che riporta scolpito il simbolo composto dai grafemi che compongono ‘APPIA’ adottato come segnavia del cammino dal Mibact nell’ambito del progetto Appia.
«È compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla Res Publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace – dopo ventitré secoli – di riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo. Appia è anche un marchio, un “brand” di formidabile richiamo internazionale. Un portale di meraviglie nascoste decisamente più vario e di gran lunga più antico del Cammino di Santiago», spiega Paolo Rumiz.
Percorrendo la mostra si può rivivere un’avventura che, partendo da Roma, attraversa i Colli Albani, passa sotto i Monti Lepini, lungo i boscosi Ausoni, ai piedi dei cavernosi Aurunci, prosegue nella Campania Felix, sui monti del Lupo e del Picchio, nell’Italia dimenticata degli Osci, degli Enotri e degli Japigi per terminare infine in Apulia. Un itinerario che è ancora più affascinante ripercorrere all’interno nella tenuta di Santa Maria Nova sulla via Appia Antica, vivida testimonianza dell’evoluzione del paesaggio sull’Appia e di una frequentazione che, dalle più precoci fasi romane fino ai nostri giorni, non si è mai interrotta. Dalle finestre del Casale che ospita la mostra sono visibili gli scavi delle terme di età romana, i claustra medievali, le imponenti cisterne, e naturalmente i basoli della Via Appia Antica.
NORME DI ACCESSO
Adiacente all’area archeologica della Villa dei Quintili, il Casale di Santa Maria Nova è stato adeguatamente sanificato e gli spazi sono stati approntati per garantire la visita in tutta sicurezza, con il ripensamento dei percorsi interni e l’apposizione di una specifica segnaletica. L’accesso al Casale è subordinato alla misurazione della temperatura corporea, che dovrà essere inferiore a 37.5 °C, e all’uso di gel igienizzante per le mani. Durante la visita è sempre necessario indossare la mascherina, coprendo naso e bocca, e mantenere una distanza interpersonale minima di due metri. All’interno del Casale possono accedere al massimo 15 persone contemporaneamente.
Nella saletta proiezioni allestita al pianterreno è consentito l’accesso a un massimo di 3 persone contemporaneamente, e l’utilizzo dell’ascensore è riservato alle sole persone con disabilità motoria.
Sono ammessi gruppi con guida fino a un massimo di 7 persone; è obbligatorio l’utilizzo di sistemi whisper. È responsabilità della guida garantire che il gruppo mantenga il distanziamento interpersonale.
Sino al 13 settembre 2020 l’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione.
C.S.
Fonte: PA-Appia Comunicazione
L’APPIA RITROVATA. IN CAMMINO DA ROMA A BRINDISI
(4 marzo – 13 settembre 2020 date prima del coronavirus)
Nuove date 30 luglio – dicembre 2020 e oltre
Parco Archeologico dell’Appia Antica
Casale di Santa Maria Nova – Villa dei Quintili
Roma, via Appia Antica 251
Ingresso da via Appia Antica 251 oppure via Appia Nuova 1092
Informazioni: Parco Archeologico dell’Appia Antica
Piazza delle Finanze, 1, 00185 Roma
Telefono: (+39) 06 4778 81
Email: pa-appia@beniculturali.it
www.parcoarcheologicoappiaantica.it
Facebook/Instagram/Twitter @archeoappia