La Galleria dell’Accademia di Firenze ha il piacere di presentare “D.A.V.I.D.” (“Defense of Cultural Heritage and Assessment of Vulnerability through Innovative Technologies & Devices”), secondo progetto selezionato dalla Regione Toscana tra i 102 finanziati, all’interno del bando del Fondo Sociale Europeo per progetti congiunti di alta formazione attraverso l’attivazione di assegni di ricerca.

Il progetto ha come priorità la tutela del Patrimonio architettonico e artistico del Museo attraverso il supporto delle più avanzate tecnologie di rilievo geomatico e di diagnostica. Focus dell’attività di ricerca è la salvaguardia dell’edificio e delle collezioni dal rischio indotto da attività antropiche o da eventi estremi come quelli sismici. Durante la ricerca saranno sviluppati alcuni modelli: il H-BIM (Heritage Building Information Modeling), pioneristica applicazione in Italia di uno strumento di supporto a servizio del museo, rivolto a una più efficiente gestione della manutenzione e conservazione, nonché a un’ottimale organizzazione degli interventi e dei cantieri in programma; i modelli numerici per lo studio e la rappresentazione del comportamento dei singoli elementi architettonici e artistici rispetto a diversi fattori di rischio.

Il progetto è stato co-finanziato dalla Galleria dell’Accademia di Firenze ed è stato fortemente voluto e sostenuto dalla dott.ssa Cecilie Hollberg, Direttore del Museo, co-adiuvata dall’arch. Carlotta Matta, funzionario tecnico del Museo. Il gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Firenze – DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale), che ha ideato il progetto, è coordinato dal Prof. Ing. Claudio Borri, Ordinario di Scienza delle Costruzioni, con Michele Betti, Vladimir Cerisano Kovacevic, Grazia Tucci e Andrea Vignoli.
“D.A.V.I.D.” affonda le sue radici nell’ambito di un protocollo d’intesa sulla valutazione del rischio sismico attivo tra i due Enti dal 2016. L’intenso lavoro svolto e il rapporto sinergico creato tra Istituzioni hanno dato i primi frutti nell’estate del 2018: gli esiti del lavoro precedente sono stati presentati in occasione di importanti convegni internazionali e avranno la loro naturale prosecuzione grazie all’importante traguardo raggiunto con il bando in oggetto.
L’attività di ricerca vincitrice del bando POR FSE della Regione Toscana è stata avviata a maggio 2020 e avrà durata biennale.  Ad occuparsi del progetto “D.A.V.I.D.” per i futuri due anni sarà la dott.ssa Silvia Monchetti, assegnista del Dipartimento DICEA e vincitrice del concorso indetto dall’Università di Firenze per l’aggiudicazione dell’assegno di alta formazione.

5 OPERE 1 MUSEO
Vi invito a seguirci dietro le quinte della Galleria dell’Accademia di Firenze!
Colgo l’occasione in questo periodo di chiusura per avvicinarvi al nostro lavoro nel museo, in una visita virtuale un po’ diversa dalle solite.
Un museo non si può chiudere spegnendo semplicemente le luci o „congelare“ come una casa al mare. I lavori in un museo devono andare avanti anche nei giorni di chiusura.
Quel che si può fare, temporaneamente, da remoto riguarda l’attività amministrativa, come ad esempio la gestione del personale, il bilancio, le programmazioni, rispondere a richieste di prestito o di utilizzo d’immagini, di concessioni spazi, progettare pubblicazioni scientifiche, preparare gare, continuare a rimanere in contatto con il pubblico tramite la comunicazione e molto altro.

Ci sono poi i lavori non gestibili da remoto. Nel museo deve continuare la sorveglianza e il controllo degli accessi tramite il servizio di vigilanza, per garantire la conservazione delle opere c’è da controllare l’acqua negli umidificatori e gli ambienti devono rimanere puliti, c’è chi deve tornare in ufficio per cercare una pratica e nel nostro museo vanno seguiti i lavoratori esterni nel cantiere partito a marzo, in somma urgenza!
Come team dell‘Accademia ci impegniamo a garantire la sicurezza e la tutela del patrimonio culturale per Voi e per noi tutti!
Sono tornata a dirigere questo museo il 24 febbraio dopo sei mesi di assenza. Sei mesi nei quali molto è cambiato e in molti ambiti dobbiamo ricominciare da capo.
Ripartiamo nella consapevolezza di non voler mai smettere di inventarci ogni giorno qualcosa per tenere viva l’attenzione del visitatore che sia reale, futuro o virtuale e in questa fase digitale impariamo anche noi molte cose nuove.
Sappiamo comunque che è una fase di passaggio e soprattutto che il virtuale può sostenere e offrire tante idee, ma non potrà mai sostituire l’opera originale che suggerisce emozioni e sentimenti completamente diversi, perché solo l’originale emana quella forza e quell‘aura che noi Vi presentiamo nel nostro museo.
Speriamo di rivederci presto sani, felici e ben preparati.
Cecilie Hollberg

LA GALLERIA E L’ASSOCIAZIONE AMICI INSIEME PER #5OPERE1MUSEO
La Direzione della Galleria dell’Accademia ha accolto molto volentieri l’invito giunto tramite l’Associazione Amici del museo di aderire alla campagna #5opere1museo, lanciata su Facebook da Associazione Giovani Amici dei Musei d’Italia insieme FIDAM – Federazione Italiana Amici dei Musei. L’iniziativa è pensata come contributo per tenere viva l’attenzione sui musei anche in questo periodo di chiusura forzata e presenta per ciascun museo partecipante una galleria di 5 capolavori illustrati da una breve didascalia. Presto sarà on line anche la Galleria dell’Accademia.

#IORESTOACASA… E IMPARO CON DAVIDINO
In questo difficile momento, la cultura non si ferma e la Galleria dell’Accademia di Firenze dà il proprio contributo, per tenere alla larga la noia di bambini e ragazzi, accompagnati da una guida davvero speciale: Davidino!
Visitate il sito web del museo e troverete due schede da riempire con disegni e elaborati, ispirati ai racconti sull’iconografia dei santi e sui polittici presenti in collezione.
Sui Instagram @galleriaaccademiafirenze Facebook @galleriadellaccademia trovate, ogni settimana, racconti e approfondimenti su molti capolavori di collezione. Cercate l’hashtag dedicato #giococondavidino, leggete i post e inviateci i vostri disegni, li pubblicheremo in album dedicati su Facebook!

#ACASAVOSTRA
Quella che vedete qui ritratta in questa scena dall’atmosfera giocosa, quasi familiare, è una figura femminile allegorica; si tratta infatti dell’opera “Allegoria della carità” e fu dipinta intorno al 1572 da Francesco Morandini, detto Il Poppi dal nome del paese di origine, allievo di #Vasari.
La donna, vestita all’antica, tiene in braccio dei bambini; dietro di lei arde un fuoco simbolo della passione che muove la carità mentre ai suoi piedi un cagnolino, simbolo dell’amore per il prossimo, gioca con uno dei fanciulli.

La Galleria dell’Accademia di Firenze partecipa al racconto condiviso da molti musei e luoghi della cultura per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in corso. Il museo è temporaneamente chiuso, ma continua a parlare del suo patrimonio sui canali digitali, @galleriadellaccademia per Facebook, @galleriaaccademiafirenze per Instagram. Ogni giorno nuovi contenuti.

LA GALLERIA DIETRO LE QUINTE N.2
Mentre stiamo riallacciando le collaborazioni pregresse e elaborando progetti futuri, il lavoro sulle collezioni all‘interno del museo va avanti! Oggi Vi presentiamo le attività di manutenzione e conservazione ordinaria delle opere, i controlli del sistema di climatizzazione, vuol dire della temperatura e umidità degli ambienti e il cantiere per l’ammodernamento dell’impianto di areazione. Quest’ultimo è indispensabile per il benessere delle persone e la tutela del patrimonio culturale. Seguiteci e scoprirete quanta bellezza, fantasia e varietà Vi offre la Galleria dell‘Accademia di Firenze.Cecilie Hollberg

L’ALLESTIMENTO DEL CANTIERE E L’AVVIO DEI LAVORI
Il 9 marzo la Galleria dell’Accademia ha aperto un importante cantiere finalizzato alla sostituzione dell’impianto di areazione della Tribuna del David e della Galleria dei Prigioni. La sostituzione del vecchio impianto, attivo dalla fine degli anni 70 del ‘900, è il primo fondamentale passo del grande progetto di rifacimento e ampliamento degli impianti di climatizzazione del Museo. Il nuovo impianto, oltre ad aumentare l’areazione che si presentava scarsa da decenni, consentirà di ottenere efficienza e risparmio energetico, ma soprattutto permetterà di regolare la portata d’aria per garantire alle opere d’arte esposte il microclima ideale per la conservazione.
Il cantiere è stato allestito nel cortile che separa la Galleria dall’Accademia di Belle Arti e sul quale si affaccia il bookshop.

CONSERVAZIONE PREVENTIVA: IL CONTROLLO MICROCLIMATICO
La Conservazione preventiva è il coerente e programmato piano di attività dirette ed indirette volte a rallentare l’invecchiamento e gli effetti del degrado, causati dal tempo e dall’uso, sui materiali dei beni culturali.
Oggi, costretti a lavorare da casa, la conservazione preventiva  è perseguita attraverso il monitoraggio microclimatico ed ambientale da remoto.
Nella Galleria dell’Accademia il controllo dei principali parametri ambientali, Temperatura ed Umidità relativa, si attua attraverso una rete di 40 stazioni di rilevamento, dislocate negli ambienti espositivi e all’interno delle vetrine che conservano le opere. Il controllo dell’ambiente passa anche attraverso la qualità dell’aria e 4 sensori di CO2 aiutano a valutare possibili soluzioni per il benessere del personale di servizio e dei visitatori.
I dati delle misurazioni si leggono, anche da remoto, da un sito internet dedicato. La cabina di regia è quindi sempre attiva, anche con il restauratore in smart working.
Seguendo la lettura dei dati rilevati, l’addetto alla vigilanza, l’assistente tecnico ed il corpo di guardia, sempre presenti in museo, con i controlli visivi e le segnalazioni tecniche, tempestivamente riportate, intervengono sui numerosi umidificatori (e deumidificatori) dislocati nelle Sale della Galleria.
Le misurazioni sono settimanalmente rielaborate in grafici condivisi con il Direttore, il Coordinatore della Galleria e il Responsabile dell’Ufficio tecnico per un costante confronto e dialogo. Si va così a creare un archivio commentato sempre a disposizione per consultazione, elaborazione di interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e progetti di restauro o adeguamento

#ACASAVOSTRA
La complessa iconografia di questo celeberrimo olio su tavola,  attribuito a Jacopo Carucci, detto il Pontormo e dipinto su cartone di Michelangelo Buonarroti, del 1533 circa, ha dato luogo nel tempo a numerose interpretazioni: ma il tema principale che il dipinto racconta, pienamente in linea con la teoria rinascimentale sull’amore, è la distinzione fra amore terreno e volgare, incarnato dal giovane e scattante Cupido, che con gesto rapido porta verso di sé la testa della madre per darle un bacio, e l’amore celeste e nobile, rappresentato dalla dea Venere, che resta impassibile, bloccata in una posa innaturale.
Come narrato da Vasari nella Vita del Pontormo, l’opera fu commissionata dal mercante e banchiere fiorentino Bartolemeo Bettini, che però non ne ebbe poi mai la disponibilità, poiché il dipinto fu sequestrato dagli emissari del duca Alessandro e portato in Palazzo Vecchio. La prominente nudità di Venere, evidentemente impostata su modello michelangiolesco, fu coperta da drappeggi dipinti da sopra il seno e fino a metà coscia. Il celebre restauratore Ulisse Forni, nel 1852, rimosse queste ridipinture riportando il dipinto al suo stato originario.
L’opera, dopo vari passaggi, ha avuto infine definitiva collocazione, nel 1954, alla Galleria dell’Accademia.

LA GALLERIA DIETRO LE QUINTE N.3
Ben ritrovati alla Galleria dell’Accademia di Firenze! Nell’operoso lavoro dietro le quinte che al museo, ancora chiuso al pubblico, si continua a portare avanti con pieno impegno, capita di imbattersi in sorprendenti scoperte. Quali? Leggete come stanno proseguendo i lavori di riqualificazione degli impianti e troverete risposta! Sapete quanto è vitale, per un museo, il piano di conservazione preventiva? Proviamo a spiegarvelo! E in attesa di accogliervi di nuovo di persona, una piccola ma prestigiosa chicca, recentemente aggiunta alle nostre collezioni. Buona lettura!Cecilie Hollberg

PROSECUZIONE DEI LAVORI ALL’IMPIANTO DI AREAZIONE DELLA TRIBUNA DEL DAVID
I lavori proseguono con lo smontaggio della vecchia macchina di areazione e dei canali che si sviluppano sotto alla Galleria dei Prigioni fino al David e verso la Gipsoteca. In parallelo, il materiale di risulta è stato stoccato in apposite casse per il trasporto in discarica.
Durante lo smontaggio sono state scoperte delle stanze al di sotto della pavimentazione, prima inaccessibili. Tale scoperta ha consentito di migliorare il progetto in corso d’opera: la possibilità di smontare la quasi totalità dei vecchi canali, consentirà di realizzare l’impianto da zero, con notevoli vantaggi per prestazioni, igiene e futura manutenibilità.
Terminato lo smontaggio, i lavori all’impianto della Tribuna del David proseguono con la pulizia profonda delle bocchette che immettono ed estraggono l’aria nel museo.

CONSERVAZIONE PREVENTIVA: MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE COLLEZIONI E DELLE SUPERFICI ARCHITETTONICHE
La strategia di conservazione di un museo si basa soprattutto sul piano di manutenzione ordinaria delle opere: un insieme di attività fondamentali per controllarne lo stato di conservazione, archiviare la documentazione raccolta e garantire appropriati livelli di godibilità del patrimonio.
La necessità di una manutenzione è ancor più sentita nel nostro museo: il continuo transito di centinaia di migliaia di visitatori durante tutto l’anno produce un inevitabile flusso di polveri e particellato atmosferico che si deposita sulle opere esposte, come su tutti i rilievi architettonici che decorano le Sale. La rimozione, tramite accurata spolveratura, di polveri scongiura lo sviluppo di colonie di biodeteriogeni ed il deposito di sostanze che, veicolate dall’uomo, dall’aria e dall’acqua (sotto forma di semplice umidità), possono arrecare danni.
Nonostante l’anno difficile che la Galleria ha affrontato, il piano di manutenzione ordinaria è andato avanti, partendo dalle opere scultoree ed integrato con la manutenzione delle superfici architettoniche delle varie Sale. L’intervento interessa gli elementi ad intonaco e pietra serena quali marcapiani, modanature, cornici superiori, colonne e pilastri, costituenti la decorazione architettonica di Galleria dei Prigioni, Tribuna e Transetto e la cornice a fascia perimetrale della Sala del Colosso.
Alla fine di ogni ciclo di queste operazioni un report sulle condizioni delle opere ed una cospicua documentazione fotografica vanno a creare il quadro dello stato conservativo utile per la progettazione di interventi più mirati.

#ACASAVOSTRA
Questa delicata e raffinata tempera su tavola raffigura la Madonna con Bambino fra i Santi Pietro, Giovanni, Battista, Lucia (?) e Caterina d’Alessandria. L’opera, di piccole dimensioni, era destinata alla devozione privata e fu prodotta in una delle botteghe di artisti-artigiani fra le più affermate a Firenze fra XIV e XV secolo: quella fondata dal maestro Lorenzo di Bicci, poi passata ai figli Neri e Bicci di Lorenzo (1373-1452), autore quest’ultimo della tavola qui presentata. La tavola, proveniente dal monastero benedettino femminile di Sant’Ambrogio a Firenze, è una delle recenti acquisizioni del museo, essendo entrata in collezione nel 2016.

LA GALLERIA DIETRO LE QUINTE N.4
Arriva maggio, il mese delle celebrazioni mariane, e lo festeggiamo regalandovi la splendida immagine della Disputa sull’Immacolata Concezione di Maria, dipinta dal Sogliani, uno dei capolavori nelle nostre collezioni. Continuiamo a lavorare per poter garantire a tutto il nostro pubblico le migliori condizioni di visita al nostro museo in questo periodo pandemico, in totale sicurezza, e riapriremo solo quando questo sarà completamente possibile. Proseguiamo nel nostro racconto a puntate per mostrarvi come lo stiamo facendo: mi auguro che la lettura sia assolutamente di vostro gradimento! Cecilie Hollberg

MONTAGGIO NUOVI CANALI
Conclusa la fase di smontaggio e pulizia, i lavori all’impianto di areazione proseguono in questi giorni con la realizzazione delle nuove canalizzazioni. Più leggeri e performanti, i nuovi canali sono realizzati con materiali all’avanguardia, già sperimentati in strutture ospedaliere e aereoportuali. Il punto di forza dei nuovi canali è costituito dalla futura manutenibilità, assicurata dalla creazione di un corridoio parallelo agli stessi che correrà al di sotto di Tribuna del David e Galleria dei Prigioni e che sarà percorribile da operai specializzati. Con lo stesso obiettivo, nei nuovi canali sono stati realizzati alcuni sportelli di ispezione: passando dal corridoio parallelo ai canali, l’operaio specializzato in futuro potrà inserire un robot per realizzare la dovuta pulizia periodica.

L’ATTIVITÀ DELL’UFFICIO DELLE RESPONSABILI DI SERVIZIO
L’ufficio delle Responsabili del servizio (ebbene sì, sono tre donne!) sta continuando a occuparsi del coordinamento del personale di vigilanza e a lavorare in stretta collaborazione con gli altri Uffici della Galleria, ora fornendo tutte le indicazioni necessarie al personale, ora studiando, in sinergia con altre professionalità, le condizioni necessarie per la riapertura.​ La presenza in loco è alternata al lavoro in modalità agile. Le Responsabili coordinano i turni e le ferie del personale di vigilanza, garantendo la presenza minima necessaria alla gestione quotidiana del museo. Le giornate di lavoro da casa del personale di vigilanza sono impegnate con quei corsi di formazione necessari ma la cui fruizione è di solito limitata per non compromettere l’apertura museale: così, il personale può ora tenersi aggiornato per offrire al pubblico il migliore servizio, quando finalmente il museo potrà riaprire. Gli argomenti della formazione spaziano dalle attività di vigilanza e tutela del Ministero, all’approfondimento delle collezioni museali e delle offerte didattiche dei vari musei nazionali, fino ai corsi di lingua.

#ACASAVOSTRA
L’Immacolata Concezione di Maria, ovvero la dottrina della Chiesa secondo la quale la Vergine è stata preservata immune dal peccato originale, iniziò ad apparire in opere artistiche fin dal Medioevo, quando si accese un aspro dibattito teologico che vedeva schierati da una parte i Francescani e l’Ordine Benedettino e, dall’altra, i Domenicani, fedeli al pronunciamento contrario di san Tommaso d’Aquino. Agli inizi del Cinquecento, all’apice del contrasto dottrinale con l’Ordine Domenicano, venne elaborato in Toscana, in ambito francescano, un tema iconografico originale, quello della Disputa dei Dottori della Chiesa sull’Immacolata Concezione, in cui gli artisti ritraevano il loro parere contrastante. Questa particolare iconografia è ripresa da Giovanni Antonio Sogliani in questa monumentale tavola, dipinta a olio fra il 1531 e il 1534 circa.

LA GALLERIA DIETRO LE QUINTE N.5
Sono felice di annunciare che in questi giorni prende avvio l’importante progetto di ricerca D.A.V.I.D. che vede partecipi, con la Galleria dell’Accademia, il Dipartimento d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze. Insieme siamo arrivati al secondo posto su 102 progetti finanziati dalla Regione Toscana per la ricerca in ambito culturale.
Vi offriamo poi uno sguardo nel lavoro del registrar, che si occupa di predisporre tutto quanto è necessario per arrivi e partenze delle opere in prestito. Infine desidero condividere la bellezza del busto marmoreo del tragediografo Niccolini, generosamente donato al museo dall’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze.
Cecilie Hollberg

L’UFFICIO REGISTRAR
Chi pensa  al museo come un luogo vecchio e polveroso in cui nulla si muove, tanto meno le opere, si sbaglia. Accade infatti che le opere d’arte si spostino, per esempio per un restauro oppure per essere esposte a mostre in musei diversi da quello di provenienza.
La persona che si occupa di gestire le varie fasi della movimentazione delle opere è il registrar. E’ una figura di raccordo fra varie professionalità e i cui compiti sono molteplici, spaziando dai contatti con gli enti organizzatori alle procedure per formalizzare i prestiti, all’esame delle polizze assicurative, fino all’organizzazione della logistica (imballi e trasporti).
Il lavoro del registrar non si ferma, neanche in tempi di pandemia. Le mostre previste per l’estate 2020 sono state posticipate alla stagione invernale o rinviate al 2021 e i relativi prestiti sospesi, situazioni che devono essere gestite a livello procedurale. La macchina amministrativa quindi prosegue a pieno ritmo, nella speranza che le opere possano tornare presto a viaggiare per essere ammirate anche lontano dalle sedi abituali.

#ACASAVOSTRA
In seguito al lungo soggiorno parigino, i ritratti scolpiti da Lorenzo Bartolini si ingentiliscono grazie a un sapiente studio delle figure dal vero; il rigore formale della posa si coniuga con la naturalezza espressiva, così che ciascun soggetto rappresentato si caratterizza per l’espressione di un preciso sentimento.
Questa peculiarità stilistica si ritrova in questo ritratto del drammaturgo Giovanni Battista Niccolini, che lo scultore eseguì – si potrebbe dire di getto – nel 1827, l’anno in cui il letterato pisano portò in scena per la prima volta, presso il teatro del Cocomero di Firenze (oggi Teatro Niccolini), l’opera “Antonio Foscarini”. La scultura in marmo bianco è stata acquistata dall’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze e donata al museo nel 2018, degno pendant del modello originale in gesso, già nelle collezioni della Gipsoteca.

IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE DELLA TRIBUNA DEL DAVID
COMUNICAZIONE DI CECILIE HOLLBERG, DIRETTORE DELLA GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE
Gli articoli usciti sulla stampa, che ho avuto modo di leggere anche negli ultimi giorni, continuano a descrivere la Galleria dell’Accademia di Firenze, che ho ripreso a dirigere da circa due mesi, in modo non corrispondente alla reale situazione ed anche quando si determinano situazioni vantaggiose per la funzionalità delle attività queste sarebbero conseguenza di misteriose scoperte occasionali.
È evidente che i vari passaggi di attribuzione dell’Istituto prima agli Uffizi e poi di nuovo ritornato autonomo, quest’ultimo avvenuto in piena esplosione della pandemia del Covid 19, non hanno consentito di poter correttamente esercitare la necessaria e doverosa attività di informazione che avrebbe evitato la pubblicazione di notizie incomplete, imprecise e frammentarie.
Cercherò con questa comunicazione di esporre, in modo chiaro ed esaustivo, gli elementi più interessanti in merito alla vicenda dell’impianto di climatizzazione della Tribuna del David che ha tanto attivato la fantasia di molti, con il proponimento di essere in futuro più puntuale e cadenzata anche nelle attività di informazione.

Innanzitutto, va precisato che già nel 2018 sono stati effettuati, in attesa della redazione di una progettazione organica e complessiva, interventi di grossa manutenzione all’impianto di climatizzazione con sostituzione di gruppi frigo ed elementi per il trattamento dell’aria, nonché la sostituzione dei filtri dell’aria che non veniva effettuata da svariati anni. In ogni caso l’aria immessa era preventivamente fatta passare dai filtri che, come detto, sono stati in questo ultimo periodo periodicamente sostituiti. È stata cura di questa direzione coinvolgere costantemente l’ASL in queste operazioni che sono state eseguite dall’IGEAM, società che ha in gestione il servizio di RSPP per il MiBACT, nonché da laboratori accreditarti presso il Ministero della Salute e, dunque, adeguatamente specializzati nel settore.

L’intervento di manutenzione straordinaria di questo impianto era stato dunque programmato già da tempo e, dovendo seguire la corretta prassi imposta dal codice dei contratti, oltre un anno e mezzo fa fu avviata la gara per l’affidamento di uno studio di fattibilità tecnica ed economica, non solo di questo impianto, ma della climatizzazione dell’intero Museo, unitamente alla revisione degli impianti elettrici e di illuminazione in quanto il sistema impiantistico esistente risultava vetusto e bisognevole di continui interventi manutentivi. Contestualmente fu avviata anche la progettazione di altri interventi di particolare rilevanza, come quella sulle condizioni poco esaltanti delle capriate lignee delle coperture della sala del Colosso, per la quale si è arrivati alla gara per l’affidamento dei lavori, purtroppo sospesa per l’attuale contingenza.

Tornando agli impianti di climatizzazione, una volta ottenuto lo studio di fattibilità si è passati alla gara per la redazione del progetto definitivo ed esecutivo. Tra il primo ed il secondo livello progettuale si ritenne giustamente necessario effettuare delle prospezioni, condotte anche con telecamera montata su robot, per indagare sullo stato di conservazione delle canalizzazioni; esse misero in evidenza una condizione di mancata manutenzione dei condotti che durava da alcuni decenni e che richiese ulteriori approfondimenti di natura igienico sanitaria atte a valutare se fosse conveniente prevedere con il progetto esecutivo la sanificazione delle canalizzazioni o la loro sostituzione. L’opzione assumeva una certa valenza anche economica in quanto, per la sanificazione di questi elementi si sarebbe dovuto realizzare una sorta di rivestimento delle pareti interne da ottenere con tecniche molto particolari, mentre la sostituzione delle canalizzazioni sembrava in un primo momento possibile solo operando dall’alto con la rimozione del pavimento.

Anche queste scelte, quindi, richiedevano maggiori approfondimenti ed opportune valutazioni. Mentre davamo incarico all’ASL ed ai laboratori specializzati di eseguire accurate indagini sulla qualità degli ambienti, ci siamo preoccupati di consultare gli archivi ed il materiale documentale relativo agli ultimi interventi di sistemazione del Museo. Quindi, non di una fortuita ed inaspettata scoperta si è trattato, ma la semplice consultazione di alcune fotografie dell’inizio degli anni Ottanta ha messo in evidenza la realizzazione di un solaio di calpestio per la galleria dei Prigioni, lasciando una intercapedine alta circa un metro e mezzo, spazio in cui furono collocate le esistenti canalizzazioni dell’impianto. Questa constatazione ha consentito di optare per la scelta della sostituzione dei canali, di più semplice esecuzione ed è stato richiesto al gruppo di progettazione di redigere un primo stralcio del progetto che permettesse la immediata esecuzione di un primo intervento urgente.

L’impianto di climatizzazione, spento lo scorso gennaio, doveva comunque essere chiuso per consentire la sostituzione dell’UTA (unità trattamento aria), vecchia di alcuni decenni e causa di diversi malfunzionamenti nel corso degli ultimi tempi. Con questo importante intervento di manutenzione sulle macchine principali dell’impianto si è potuto effettuare doverosi accertamenti sulle condizioni delle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria, poste in opera più di quarant’anni fa al di sotto del solaio e da allora mai visionate. Oggi l’accertamento è stato possibile grazie all’utilizzo di mini robot telecomandati, muniti di telecamera. Lo scopo di questa indagine visiva di tipo sofisticato era necessario per capire se si dovessero sostituire anche le canalizzazioni, oltre alle macchine di trattamento dell’aria. La verifica ha mostrato una condizione di fatiscenza ed inadeguatezza degli elementi che ne hanno poi imposto la sostituzione. Questi accertamenti, previsti per scrupolo e che hanno destato tanto scalpore a causa di una comunicazione irresponsabile, sono da collocarsi nella volontà di andare a fondo rispetto a problematiche emerse, invece del facile atteggiamento di operare con l’obiettivo del solo conseguimento di risultati di maggior ritorno mediatico come, ad esempio per il caso in questione, di cambiare solo l’UTA, ammodernare qualche elemento di contorno di maggior presa per il pubblico ed organizzare un’inaugurazione ben supportata mediaticamente. Le modalità operative imposte da questa direzione hanno, invece, perseguito l’obiettivo di agire in maniera tecnicamente e logicamente corretta sistemando finalmente in maniera ottimale una situazione trovata in condizioni deplorevoli, invece che continuare a mettere toppe su un impianto vecchio di 40 anni e, fino al mio arrivo, trascurato in modo irresponsabile.

In parallelo ci siamo documentati sulle scelte da fare e, per quanto riguarda i risultati degli esami di laboratorio sulla qualità dell’aria, abbiamo acquisito anche i pareri espressi dalla Società IGEAM e, soprattutto, dalla USL Toscana Centro; quest’ultimo ha elaborato ulteriori esami di laboratorio sulle osservazioni effettuate. Le indagini sulle quali gli enti preposti in materia di salute, sicurezza e igiene si sono espressi sono state eseguite a tutto tondo ed hanno incluso: l’analisi della tipologia e delle dimensioni di FAV (Fibre Artificiali Vetrose) eventualmente presenti, l’analisi della qualità dell’aria interna e il prelievo e campionamento di fibre areodisperse. I campioni sono stati analizzati dal laboratorio Delta A.P.S. Service S.r.l., qualificato dal Ministero delle Salute ai sensi della normativa vigente per queste tipologie di materiali. I risultati emersi sono stati del tutto in linea con quanto ipotizzato da questa Direzione e risultano assolutamente compatibili con l’utilizzo degli spazi della Galleria dell’Accademia di Firenze. Le FAV presenti nei canali dell’impianto NON appartengono alla “categoria: agenti cancerogeni” e la stessa USL ha dichiarato che “non sussistono rischi di esposizione”. Infine, le analisi sui campioni aerodispersi hanno evidenziato che non sussiste contaminazione in ambiente e hanno riscontrato una concentrazione di fibre ben al di sotto del limite di riferimento ammesso dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza.

Tali risultanze hanno fornito una chiara e, soprattutto, scientificamente documentata condizione dei luoghi; al contrario, le notizie riportate nei mesi scorsi dalla stampa, prive di dati documentali o supporto scientifico, non hanno fatto altro che sortire un inutile e, forse, dannoso risultato di allarmare per i lavoratori e gli utenti, causando un significativo danno d’immagine al Museo da me diretto.

Con questi risultati assolutamente tranquillizzanti il primo stralcio di lavori urgenti fu affidato all’inizio del mese di marzo e, nonostante la contingenza del blocco delle attività, è stato rilevato che questa tipologia di lavori era tra quelle consentite. Sono state studiate e concordate con la ditta e con i rappresentanti dei lavoratori del Museo le modalità di corretta conduzione dell’intervento in sicurezza per tutti. È stata fatta comunicazione al Prefetto e alle altre autorità di vigilanza, come anche ai vertici del MiBACT, i lavori sono stati avviati e alla fine del mese di maggio l’intervento sarà anche concluso.

Con questa rivisitazione quasi cronologica degli eventi che hanno determinato la esecuzione di questo importante intervento di adeguamento impiantistico della Galleria si è cercato anche di evidenziare la notevole capacità tecnica e amministrativa del personale dell’Accademia che, seppur nelle ridottissime unità delle quali dispone, comunque opera con cura e capacità non usuali: magari non è stato possibile fornire adeguate informazioni (peraltro non richieste), ma si è dovuto operare anche nelle condizioni di precarietà ed incertezza che prima ho avuto modo di accennare e, evidentemente, l’obiettivo da privilegiare in tali condizioni non poteva che essere diverso dal raggiungimento del risultato concreto. Cecilie Hollberg 14 maggio 2020

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Firenze Musei/Opera Laboratori

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