“Longobardi. Un popolo che cambia la storia” è l’approdo più luminoso di un percorso con il quale abbiamo voluto caratterizzare la nostra esperienza nella politica culturale. In questi anni abbiamo voluto evidenziare momenti fondamentali della storia cittadina, convinti che l’attività culturale sia un prezioso strumento per costruire percorsi di riflessione per una comunità intorno ai momenti che hanno definito l’identità storica del luogo che abita. Per questo abbiamo pensato, nella stagione dell’Esposizione Universale, di realizzare la più grande iniziativa di sempre sulla vicende della Battaglia di Pavia”.
Oltre 300 le opere esposte; più di 80 i musei e gli enti prestatori; oltre 50 gli studiosi coinvolti nelle ricerche e nel catalogo edito da Skira; 32 i siti e i centri longobardi rappresentati in mostra; 58 i corredi funerari esposti integralmente; 17 i video originali e le installazioni multimediali (touchscreen, oleogrammi, ricostruzioni 3D, ecc.); 3 le cripte longobarde pavesi, appartenenti a soggetti diversi, aperte per la prima volta al pubblico in un apposito itinerario; centinaia i materiali dei depositi del MANN vagliati dall’Università Suor Orsola Benincasa, per individuare e studiare per la prima volta i manufatti d’epoca altomedievale conservati nel museo napoletano.

Per questo, superata la metà del nostro percorso amministrativo, ci è parso naturale rivolgere la nostra attenzione alla storia della civiltà longobarda. Nel 2017, dunque, una grande mostra e una ricca serie di attività complementari accompagneranno Pavia alla riscoperta di un capitolo importante della sua storia. Abbiamo pensato che la riflessione sulla storia della città debba sempre essere accompagnata da un tentativo di comprensione del più ampio contesto storico in cui questa si è sviluppata: per questo, nella città che fu capitale del Regno, svolgeremo una riflessione a 360 gradi sulla vicenda longobarda, ciò che è simboleggiato dalla realizzazione della mostra in compartecipazione con una grande e prestigiosa istituzione culturale quale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nord e Sud uniti in una grande iniziativa nazionale di approfondimento storico, con vista sull’opportunità di proporre questa riflessione, nel 2018, in uno dei più importanti musei del mondo. Abbiamo infine pensato che il rigore scientifico di un’esposizione vada sempre declinato “al futuro”. Per questo, come fu per la Battaglia, non saranno solo grandi opere d’arte a narrare la storia longobarda a Pavia e Napoli, ma a queste verrà affiancato un percorso di visita che andrà alla scoperta delle più moderne tecnologie di fruizione museale. È per noi motivo di orgoglio avere incontrato, in questo tentativo, la condivisione e il supporto di altre Istituzioni: il Ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, la Regione Lombardia. Ciò che rende “Longobardi. Un popolo che cambia la storia” non soltanto una grande manifestazione di cultura, ma anche una delle più importanti collaborazioni interistituzionali dell’intera storia della città. Siamo impazienti di accogliere a Pavia i tanti che in autunno, ne siamo certi, vorranno condividere con noi questa straordinaria esperienza.

È la prima volta che il Museo Archeologico Nazionale di Napoli decide di organizzare una mostra dedicata ad un periodo che segue la caduta dell’Impero Romano. Troppo forte è stato finora il fascino di Pompei ed Ercolano per osare approfondire temi di apparente rottura con la classicità. Di fatto sono profondamente debitore nei confronti di Maurizio Cecconi e Federico Marazzi, che mi hanno fatto riflettere sull’opportunità di aprire a scenari più vasti la riflessione sull’Evo antico, tanto più che i Longobardi, in Campania, hanno lasciato un segno indelebile. Basterà citare solo Capua e Benevento, le due più importanti capitali della Longobardia Minor, nonché l’interessante rapporto tra l’entroterra e la Napoli tradizionalmente bizantina. Ad una più attenta ricerca, anche per lo stesso centro della città partenopea, a seguito dei recenti scavi delle metropolitane, i confini culturali si fanno più sfumati ma soprattutto emerge una straordinaria occasione di rilettura complessiva anche dei manufatti aurei, delle epigrafi, degli oggetti di età alto medievale che giacevano ab immemorabili nei nostri depositi. Questo approfondimento consentirà, dopo la mostra, di esporre in maniera permanente i materiali tornati a nuova vita, dando conto del vissuto di una città e di un territorio anche molti secoli dopo la tradizionale data del 476 d.C. L’occasione espositiva pone inoltre il Mann quale epicentro di una importante rete di centri campani che consentiranno di delocalizzare e di potenziare l’offerta culturale dei Longobardi, in una piena cornice regionale. La mostra, organizzata con il Comune di Pavia-Musei Civici del Castello di Pavia e il Museo Statale Ermitage, assume anche un significato profondo in un’ottica europea: alla base del ragionamento vige l’assunto di una Europa che fonda sì la sua storia su Roma, già caleidoscopio di popoli, ma che si arricchisce di componenti germaniche, scandinave ed altro, rendendo sterili tutte quelle correnti di populismo e di nazionalismo che oggi, ancora, purtroppo, funestano le nostre terre.

Raccontare l’Italia longobarda nel 2017 impone inevitabilmente un confronto con la contemporaneità, spinge ad indagare le vicenda di un popolo che ha cambiato la storia, ponendosi in una dimensione più ampia nella riflessione sui grandi cambiamenti che stanno modificando l’Europa ed il suo rapporto con l’area mediterranea. Si tratta di affrontare il concetto di identità etnica e di società multiculturale, parlare di migrazioni o di invasioni, raccontare un incontro di culture o uno scontro di civiltà, sviluppare un percorso che porterà i visitatori a riflettere nelle storie antiche le esperienze della società odierna, che deve rinegoziare la propria identità in chiave multiculturale, multietnica e multireligiosa. La mostra viene inaugurata a Pavia, onorando il ruolo della città capitale del Regnum, e prevede una tappa espositiva presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli offrendo la possibilità di guardare l’Italia longobarda da una prospettiva diversa, una stimolante opportunità per scoprire come le relazioni tra l’Europa ed il Mediterraneo fossero salde anche durante la stagione longobarda. La scelta di portare la narrazione dell’Italia dei Longobardi nella prestigiosa sede dell’Ermitage di San Pietroburgo esprime la volontà di consolidare i rapporti tra importanti istituzioni museali, raccontando all’estero la centralità della civiltà dei Longobardi nella storia italiana.

LONGOBARDI
Un popolo che cambia la storia

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Musei Civici di Pavia
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Museo Statale Ermitage

Settembre 2017
Giugno 2018

  • Pavia, Castello Visconteo: 1 settembre – 3 dicembre 2017
  • Napoli, Museo Archeologico Nazionale: 15 dicembre 2017 – 25 marzo 2018
  • San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage: aprile – giugno 2018

 

Pavia
Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35
27100 Pavia

Dal 1 settembre al 3 dicembre 2017
Castello Visconteo, Viale XI Febbraio, 35 – 27100 Pavia
Call center: 0382.1990037 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00, sabato dalle 9.00 alle 13.00)

Prevendita online disponibile a questo link.
Per informazioni:

Musei Civici di Pavia
Viale XI Febbraio, 35 – 27100 Pavia
Tel. 0382.399770
Email: museicivici@comune.pv.it
www.museicivici.pavia.it 

Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) dal 15 dicembre 2017 al 25 marzo 2018

Napoli, Piazza Museo 19

Singoli, gruppi, scuole: 848 800 288
+ 39 06 399 67 050 (dai cellulari e dall’estero)

dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
il sabato dalle 9.00 alle 14.00
E Mail: Man-na@beniculturali.it
Tel. 081 4422240

 

The State Hermitage Museum
Russia, 190000,
St Petersburg,
Dvortsovaya Naberezhnaya 34

Phone: +7 (812) 571-34-65
Fax: +7 (812) 570-47-58
E-mail chancery@hermitage.ru
Hermitage Excursion Bureau: (812) 571-84-46