Una “nuova” Arena di Verona, in veste inedita, è pronta ad accogliere alcuni eventi agostani, mentre il festival lirico 2020 slitterà al 2021. L’Arena non resterà spenta e silenziosa, ma si accenderà e suonerà. E l’anfiteatro, che già è un simbolo in tutto il mondo, sarà l’emblema della ripartenza dell’Italia intera. In questo momento storico servono gli spazi e questo teatro all’aperto dalle caratteristiche uniche, li possiede, anche proiettati fuori dal proprio perimetro, con sbocchi verso la città.
Lo ha sottolineato il Presidente di Fondazione Arena di Verona Federico Sboarina, nel corso della conferenza stampa online svolta poco dopo aver avuto uno scambio di idee con Dario Franceschini: «Il Ministro mi ha chiesto di essere innovativi e così abbiamo fatto». Non ci sono ancora date certe riguardo la ripresa dell’attività ma non ci si vuol fare cogliere impreparati. Per cui è già stato stilato un protocollo di sicurezza che sarà sottoposto al vaglio degli organi competenti di Governo. Certo, sono palesi i sacrifici che si renderanno indispensabili per garantire le norme sanitarie e il distanziamento tra gli spettatori – non solo seduti ma anche durante ingresso e uscita – così come dei maestri dell’orchestra e del coro nonché delle maestranze tecniche. Dei 13.500 posti che vanta l’Arena, in questa estate 2020 ne resteranno 3.000, tutti sulle gradinate, con conseguente riduzione generale dei prezzi dei biglietti, visto che saranno attivi solo i settori “popolari”. Eliminate le poltroncine della platea, il centro dell’anfiteatro ospiterà il palco dove prenderà posto l’orchestra mentre tutt’attorno, su piedistalli singoli anch’essi distanziati, si collocheranno gli artisti del coro.
La qualità sarà molto alta, ha assicurato il Direttore Artistico e Sovrintendente Cecilia Gasdia, che ha promesso di fornire entro una decina di giorni nomi e date delle serate/evento che entreranno “Nel cuore della musica” e si svolgeranno dal secondo week end di agosto fino agli inizi di settembre. Sempre che si ricevano tutte le autorizzazioni e che non subentrino eventuali nuove disposizioni relative al coronavirus. Un’occasione per vedere l’Arena come mai l’abbiamo vista in passato e come probabilmente mai la rivedremo in futuro. Sarà un’emozione unica, carica di suggestioni irripetibili. Parafrasando Dante: dopo l’inferno “entreremo” a riveder le stelle.
Per quanto riguarda la stagione che era stata programmata per il 2020, slitterà interamente al 2021 – dal 19 giugno al 4 settembre – e resterà quindi la 98° edizione dell’Opera Festival. Già sono state confermate molte delle tanto attese presenze stellari (vedasi comunicato stampa qui di seguito). Si aggiungerà la ricorrenza del 150° anniversario dalla prima rappresentazione, a Il Cairo, del titolo areniano per eccellenza, Aida (1871-2021), proposta nella regia di Franco Zeffirelli. Più due date speciali per inaugurare la stagione, il 19 giugno 2021 e replica il 22, con il capolavoro di Giuseppe Verdi eseguito in forma di concerto da un «cast sublime». Versa in condizioni critiche la stagione invernale al Filarmonico, che quest’anno ha cancellato tre titoli su quattro e che si spera possa proseguire il prossimo novembre con il regolare cartellone stilato fino al 31 dicembre. Ma attualmente è impossibile prevedere la sorte delle sale al chiuso. Tornando all’estate ormai alle porte, Cecilia Gasdia ha insistito sulla deadline della fine di giugno per stabilire date certe, in quanto occorrono i tempi tecnici per le prove e per le esigenze di palcoscenico. «Abbiamo lavorato con la ferma volontà di fare l’impossibile» e, pur nella consapevolezza della criticità della situazione, con l’intento di dare un futuro all’Arena e a tutto il sistema teatrale. «È lecito e doveroso sognare» e pianificare tatticamente una riapertura in sicurezza. Dopo tutto siamo italiani, conosciuti e stimati nel mondo per la nostra creatività. Pertanto la «rifioritura» dello spettacolo dal vivo è disegnata in modo inedito e innovativo. Senza dimenticare gli artisti che al momento, ha ricordato Gasdia, sono a casa e non godono di tutela. Se l’Italia dello spettacolo non riuscisse a rimettersi in moto «saremmo la prima generazione in millenni di storia senza la musica».
L’Arena di Verona, quindi, anche nella ripartenza intende confermare il proprio ruolo di traino: è un asset fondamentale per l’economia di Verona e di tutto il nord est d’Italia, per il quale questa è una call to action ha proseguito il Direttore Generale Gianfranco De Cesaris. Gli ultimi due mesi sono state messe assieme competenze artistiche e gestionali per assicurare solidità al progetto estivo. Al momento non è stato quantificato il budget estivo che sia De Cesaris sia Sboarina hanno assicurato essere nei limiti della sostenibilità. La riduzione dei posti destinati al pubblico, ha detto Sboarina, dà la dimensione dello sforzo, teso a trovare delle soluzioni ma anche garantire equilibrio nel bilancio e solidità gestionale. Si lavora quindi per poter avere un bilancio in pareggio. Insomma, progetti coraggiosi ma con i piedi per terra. De Cesaris ha fatto qualche cifra: l’indotto è di circa 500 milioni di Euro. Oltre 27 milioni sono stati i ricavi del festival estivo 2019, concentrato in una settantina di giorni, e quest’anno i mancati incassi potrebbero essere nell’ordine dei 20 milioni. Le entrate alternative con lo streaming possono risultare integrative e non certo sostitutive. Il Fus ha confermato 9.5 milioni di contributo e fino allo scorso 23 febbraio erano stati venduti quasi 83 mila biglietti (che gli acquirenti possono traslare al 2021 o tramutare in voucher o donare). Nella prima fase di ripartenza ci si attende un turismo di prossimità che in seguito si allargherà a cerchi concentrici: regionale, nazionale, fino a recuperare il pubblico internazionale, che si sa essere in difficoltà anche per la riduzione dei mezzi di trasporto. Ha concluso Sboarina: «Non è il momento di lanciare un grido di dolore. Stiamo procedendo con le nostre forze, ma è chiaro che un intervento del Governo sia i-n-d-i-s-p-e-n-s-a-b-i-l-e»
5 maggio 2020
Maria Luisa Abate
FONDAZIONE ARENA DI VERONA
PERCHÉ IL 2020 NON SIA UN ANNO SILENZIOSO
Il Festival 2021 della Fondazione Arena di Verona presenterà le produzioni originalmente previste nel Festival 2020 con l’aggiunta di ulteriori eventi di altissima levatura.
Per l’estate 2020 invece la Direzione Artistica ha elaborato un progetto straordinariamente innovativo e del tutto inedito per un’Arena mai vista che, in via del tutto eccezionale, avrà l’evocativo titolo di “Nel Cuore della Musica”.
I tanti amici dell’Arena di Verona, a cui Fondazione ha sottoposto il progetto “Nel cuore della Musica”, hanno dato il loro entusiastico sostegno: Marcelo Álvarez, Marco Armiliato, Roberto Aronica, Daniela Barcellona, Ezio Bosso, Plácido Domingo, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Francesco Meli, Anna Netrebko (che sosterrà tre recite di Turandot nel ruolo del titolo) Leo Nucci, Daniel Oren, Lisette Oropesa, Michele Pertusi, Saimir Pirgu, Anna Pirozzi, Marina Rebeka, Luca Salsi, Fabio Sartori, Ekaterina Semenchuk, María José Siri, Sonya Yoncheva.
Fondazione Arena di Verona non vuole un 2020 silenzioso e per questo è già pronta a proporre per l’agosto di quest’anno una serie di serate-evento da svolgersi in una cornice areniana del tutto nuova con il palco posizionato al centro dell’immensa platea ed il pubblico ben distanziato e distribuito esclusivamente sugli ampi spalti: l’unicità storica di questa veste è stata dunque sottolineata dal titolo “Nel Cuore della Musica”. È stato svolto un lavoro profondo, responsabile, ponderato, inedito ed innovativo che ha prodotto un protocollo sanitario, in via di ultimazione, il quale coniugherà le esigenze artistiche con quelle sanitarie e di distanziamento sociale.
Il programma di serate-evento di agosto 2020 sarà impreziosito da un’importante parata di star internazionali ed eccellenze italiane che, grazie al nuovo formato, garantiranno agli spettatori un’esperienza irrinunciabile, grazie alla bellezza monumentale dell’Arena in un nuovo gioco di fughe prospettiche, per esaltare l’unicità architettonica e storica degli spazi. Un monumento e un teatro come non si erano mai visti.
Le date e le proposte artistiche verranno annunciate in maniera definitiva solamente una volta ottenute le necessarie autorizzazioni (anche in osservanza dei decreti ministeriali sull’emergenza), al fine di non creare confusione nel pubblico in questa fase delicata.
Lo spostamento al 2021 del Festival stellare 2020, frutto di intensi anni di lavoro, è stato per tutto il team areniano una sofferenza profonda, ma le prescrizioni normative, conseguenza delle evidenti condizioni sanitarie in Italia, non hanno lasciato altra possibilità se non quella di salvarla posizionandola nella sua sostanza nel 2021 che diventerà così, con l’aggiunta di altri eventi di grandissima caratura già programmati, un anno di straordinario livello, confermando Arena nel Pantheon dei migliori teatri del mondo.
Inoltre Fondazione Arena ha pensato in primis a tutelare tutti gli 80.000 spettatori affezionati che hanno già acquistato il biglietto per la Stagione 2020 e che fin da oggi potranno ottenere tutte le informazioni necessarie consultando il nostro sito internet www.arena.it o scrivendo all’indirizzo: ServizioClienti@geticket.it o telefonando allo 0458005151. Saranno possibili tre opzioni: spostare sin da subito il proprio biglietto sul titolo prescelto nel Festival 2021 o donare il proprio biglietto. A partire dal 15 giugno, secondo le regole che saranno stabilite dal Governo, sarà possibile richiedere un voucher per un importo pari a quello del biglietto in proprio possesso.
Il Sindaco e Presidente di Fondazione Arena, Federico Sboarina: “Il 2020 sarà l’anno che vedrà in Arena una sorta di ‘Edizione straordinaria’. Una proposta di spettacoli come non si era mai visto finora e che ci permetterà anche di valorizzare la spettacolarità del nostro monumento conosciuto internazionalmente. Fermare completamente la musica nel più grande teatro all’aperto del mondo sarebbe un sacrilegio, oltre che un grave danno culturale ed economico. È successo solo durante i conflitti mondiali, adesso stiamo combattendo un’altra guerra, ma non lasceremo che l’emergenza sanitaria tolga la voce ai nostri artisti. Non vogliamo nel 2020 un’Arena silenziosa. In questi mesi, insieme con tutto il Consiglio di indirizzo abbiamo chiesto agli amministratori della Fondazione di impegnarsi per dare al pubblico qualcosa di straordinario e allo stesso tempo rispettoso delle norme di sicurezza e degli equilibri di bilancio. Ci siamo riusciti e adesso manca solo l’ultimo miglio, la data da parte del governo sulla ripresa delle attività. Ci sarà tutto in sicurezza: artisti e pubblico. L’Edizione straordinaria del 2020 è solo un anticipo della capacità progettuale e della volontà di Verona di essere al centro della scena artistica, continuando nell’impegno intrapreso tre anni fa con l’innalzamento della qualità”.
Il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia sottolinea il lavoro continuo degli ultimi mesi e l’impegno per il futuro: “Sono contenta di essere riuscita a varare un cartellone 2021, che conterrà tutte le eccellenze che erano presenti nel 2020 arricchendole di nuovi nomi ed appuntamenti. Come vedete la stagione sarà aperta da un omaggio alla nostra opera regina: Aida, nel 150° anniversario dalla sua prima al Cairo del 1871 e nel 120° anniversario dalla morte del compositore Giuseppe Verdi. Le due recite di questa Aida in forma di concerto presenteranno un cast di grande eccellenza, che vi riveleremo entro la metà di maggio.
Riguardo all’estate 2020 è lecito, deontologicamente corretto ed anzi doveroso, non solo sognare, ma anche pianificare tatticamente con grande serietà e responsabilità una ripartenza dell’attività in sicurezza e una riapertura con regole chiare. Siamo italiani, abbiamo una solida reputazione di creatività e serietà che non possiamo smentire agli occhi del mondo, che ci guarda con rinnovata attenzione sin dall’inizio della pandemia. Dobbiamo quindi preparare il futuro con grande lucidità, attenzione ma senza farci bloccare dalla paura. Nel nostro lavoro ci ha sostenuti innanzitutto l’orgoglio per il nostro paese che, patria del belcanto e della musica, deve presto diventare un luogo chiave nel mondo per la ripartenza della cultura musicale.
Le nostre grandi star hanno apprezzato calorosamente fin da subito la nuova configurazione per quest’estate, proprio loro che conoscono bene i nostri spazi. E se le autorità ce ne daranno la possibilità, quella del 2020 non sarà affatto una estate minore, sarà invece una stagione diversa, storica, memorabile per il nuovo assetto che assicura una potenza estetica di grande impatto e che diventerà così simbolo della rinascita culturale e sociale del Paese”.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Arena di Verona
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