C’è chi racconta il suo debutto come attore sul prestigioso palcoscenico del Teatro Donizetti. Chi, lavorando nello stesso teatro, invita a scoprire, attraverso i propri ricordi, angoli nascosti di un luogo il cui fascino e il cui mistero non possono non rimanere impressi nella memoria. E anche chi nomina spettacoli che hanno segnato la propria crescita culturale e non solo. Tutto ciò e molto altro ancora sta emergendo da Aperti ai ricordi, l’iniziativa che Maria Grazia Panigada, Direttore Artistico della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, ha lanciato attraverso i social della stessa Fondazione per colmare il vuoto che ha creato l’emergenza Covid 19, con il conseguente blocco di ogni attività di spettacolo.

foto Gianfranco Rota

L’iniziativa, partita nelle scorse settimane, sta raccogliendo ampi riscontri fra attori e registi, spettatori e lavoratori della stessa Fondazione. Tra i primi hanno inviato le proprie testimonianze video uomini e donne di teatro tutti molto amati dal pubblico bergamasco: da un grande maestro del teatro italiano come Glauco Mauri a Marco Baliani e Silvio Orlando; da Ottavia Piccolo a Laura Curino e da Arianna Scommegna, tra gli attori di Antigone con la regia di Gigi Dall’Aglio,  a Veronica Cruciani, regista di Accabadora, coproduzione della Fondazione Teatro Donizetti; da Fausto Russo Alesi, interprete a Bergamo di tanti spettacoli fra i quali un’altra importante co-produzione, Ivan, a Maria Amelia Monti; da Paola Roscioli a Mario Perrotta, che lo scorso 20 febbraio ha presentato al Teatro Sociale il suo monologo In nome del padre, ultimo spettacolo andato in scena a Bergamo prima  della chiusura dei teatri a causa della diffusione del Coronavirus. E hanno promesso propri contributi anche Roberta Caronia, co-protagonista nel 2017 del pirandelliano Berretto a sonagli, e i bergamaschi Maurizio Donadoni e Marcello Magni.

«La campagna Aperti ai ricordi della Fondazione Teatro Donizetti è nata per tenere viva la vicinanza con il pubblico, invitando a condividere i momenti belli vissuti nelle stagioni di Prosa ed Altri Percorsi», racconta Maria Grazia Panigada. «Si è andato così a costruire un insieme di visioni che ha dato spazio ad un luogo della memoria con i ricordi di attori, abbonati, personale degli uffici e della biglietteria, spettatori, registi, maschere di sala, tecnici… Il fascino dell’intreccio di questi ricordi sta proprio nei punti di vista diversi che ci restituiscono la totalità di un luogo e di un’esperienza. C’è chi aspetta nel brusio della strada che il teatro si apra e chi guarda che tutto sia al suo posto per poter spalancare i portoni del teatro e dare inizio alla serata. C’è chi gira fra i corridoi di velluti rossi e intravede, con un sussulto, scorci del teatro fra le porte aperte dei palchetti e c’è chi cammina nel retropalco fra il buio tremolante dei neon e le corde sospese a spiare la luce della sala».

foto Gianfranco Rota

«Fra le testimonianze che più mi hanno colpito c’è quella di Fausto Russo Alesi», continua il Direttore Artistico, «mentre l’attore è sul palcoscenico, c’è una bambina di sei anni, sua figlia, che sta su una seggiola, sospesa fra due mondi: spia emozionata, per la prima volta da sola a lato del palcoscenico, il papà recitare ma guarda anche la platea con un fiume di sguardi che guardano il suo papà attore. Quando siamo partiti non pensavamo di poter compiere un viaggio tanto affascinante e ne siamo rimasti stupiti, ogni ricordo che arriva è un dono condiviso che conserviamo con cura.

Tutti i contribuiti video e scritti si possono vedere e leggere su.www.teatrodonizetti.it/it/aperti-ai-ricordi, sulla pagina facebook e sul profilo Istagram della Fondazione Teatro Donizetti, oltre che sul canale Youtube https://www.youtube.com/channel/UCiBRUvCwT_1JJZosZYxhOzQ/videos.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Teatro Donizetti