Il 2 giugno riaprono le Gallerie e il Museo dell’aeronautica Gianni Caproni. La Fondazione Museo storico del Trentino, adottando tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie, è pronta a riaprire al pubblico i propri spazi museali. Per tutto il mese di giugno, a sostegno della ripartenza dei luoghi di cultura, aderisce all’iniziativa provinciale che stabilisce la tariffa simbolica di ingresso pari ad un euro.
Dopo
quasi tre mesi di chiusura forzata, martedì
2 giugno, i primi spazi museali a riaprire le proprie porte saranno Le
Gallerie e il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, entrambi
visitabili dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 18.
Per facilitare
la visita ed evitare code, per i gruppi superiori a 10 persone è necessario prenotare almeno 24 ore prima inviando
un’email all’indirizzo prenotazioni@museostorico.it
o telefonando al numero 0461944888.
Il Museo dell’Aeronautica di Trento, fondato dal pioniere dell’aviazione trentino Gianni Caproni, raccoglie ed espone una collezione di aeromobili storici originali di rilievo mondiale. Il Museo, in Via Lidorno a Trento, espone la prima collezione aeronautica al mondo, costituita negli anni Venti del Novecento. Sin dai suoi primi anni di attività, Gianni Caproni decise di conservare all’interno delle sue officine alcuni fra i suoi aerei più importanti, anziché procedere alla loro dismissione e al riutilizzo dei materiali per altre costruzioni. Questa scelta, nel 1927, maturò nella fondazione del Museo a Taliedo, in provincia di Milano. La sua sede a Trento fu inaugurata nel 1992.
Oltre alle grandi mostre “Usavamo la cinepresa. Storie in formato ridotto” e “Chiara Lubich, città, mondo”, le Gallerie, in Piazza Piedicastello, riapriranno i battenti con il nuovo percorso fotografico di Alessio Franconi “Si combatteva qui! Alpi, teatri di battaglie 1940-1945: settanta scatti che ripercorrono paesaggi mozzafiato, luoghi abbandonati in posti tanto incredibili quanto inaccessibili, dove si sono combattute le battaglie dimenticate della Seconda guerra mondiale. Un reportage fotografico fatto di avventura, profonda ricerca ed esplorazione che conduce il visitatore lungo le Alpi dalla Francia fino alla Croazia attraversando l’Italia, la Svizzera e la Slovenia.
Due ex tunnel stradali che nel 2008 sono stati riconvertiti in spazio espositivo: Le Gallerie sono oggi un luogo dedicato al racconto e alla rappresentazione del passato, della storia e della memoria del Trentino e non solo.
Mercoledì 3 giugno sarà nuovamente accessibile anche lo Spazio DeGasperi a Palazzo Thun in via Belenzani a Trento. L’esposizione permanente dedicata allo statista trentino Alcide De Gasperi sarà aperta tutti i giorni e seguirà gli orari della portineria del Comune di Trento.
Lo Spazio De Gasperi segna il riconoscimento del legame particolare che unisce Alcide De Gasperi a Trento, dove è stato eletto consigliere comunale nel 1909 e dove ha abitato fino al 1918. Nel 2018, la figlia dello statista, Maria Romana, ha deciso di donare alla Fondazione Museo storico del Trentino e al Comune di Trento centinaia di documenti, fotografie, oggetti del padre.
Sabato 6 giugno sarà invece la volta del Forte di Cadine, in Via Al Pasiel a Trento, che aprirà dalle 10 alle 18 per tutti i fine settimana (sabato e domenica) di giugno. Anche in questo caso, per i gruppi è obbligatoria la prenotazione scrivendo all’indirizzo prenotazioni@museostorico.it
Il Forte venne progettato nella seconda metà dell’Ottocento e faceva parte del primo gruppo di fortificazioni permanenti austriache. Nel 2018 ha ricevuto il Marchio del patrimonio europeo.
Si segnala infine l’apertura al pubblico, già dal 2 giugno, di Base Tuono (Passo Coe – Folgaria), lo spazio espositivo dedicato alla guerra fredda gestito dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dal Comune di Folgaria.
Base Tuono, sull’altopiano di Folgaria, a 1543 m di quota (Passo Coe), è la riproposizione di una delle tre sezioni di lancio (la sezione Alpha) della ex Base missilistica Malga Zonta – Monte Toraro, facente parte del sistema integrato difensivo della NATO, gestita dall’Aeronautica militare (66° Gruppo Intercettori Teleguidati), operativa dal 1966 al 1977.
A Base Tuono sono esposti cinque missili Nike-Hercules (tre sulle rampe di lancio) e due missili Ajax, precursori degli Hercules, primi missili intercettori teleguidati della storia. Vi sono inoltre tre carri elettronici e quattro antenne radar ai quali era affidato il controllo dello spazio aereo, l’intercettazione dell’eventuale nemico in avvicinamento e la guida dei missili che avrebbero dovuto raggiungerlo e distruggerlo. L’hangar espone strumentazioni del sistema d’arma, dispositivi multimediali (video) e un percorso didattico-illustrativo dedicato alla Guerra fredda e al sistema missilistico Nike-Hercules.
Nel bunker attiguo, protetto da un ampio terrapieno, è custodito un apparato elettronico adibito al lancio che ripropone la ricostruzione audio delle fasi di allarme e di lancio dei missili.
Nei pressi dell’area lancio è in corso di allestimento un nuovo hangar che ospiterà due caccia bombardieri, un F104S e un G91, a cui sarà successivamente affiancato un caccia intercettore F86K. L’apertura al pubblico del nuovo allestimento è prevista nel corso dell’estate 2020.
Di proprietà del Comune di Folgaria, dal 2018 la gestione dell’allestimento è affidata alla Fondazione Museo storico del Trentino
LE MOSTRE
USAVAMO LA CINEPRESA: STORIE IN FORMATO RIDOTTO
Trento, Le Gallerie dal 5 luglio 2019 al 13 settembre 2020
Un viaggio nel passato attraverso gli sguardi della gente comune. Immagini, oggetti, suoni del cinema amatoriale accompagnano il visitatore lungo la storia del Novecento.
“Usavamo la cinepresa” è un’azione che appartiene al passato. Forse non ancora al passato remoto, ma comunque prima dell’arrivo del digitale. Nell’era delle pellicole “riprendere” o essere “ripresi” è stata un’esperienza comune a molti. Esperienza e gesto che è alla “preistoria” di quello che oggi ripetiamo continuamente, usando lo smartphone.
I formati ridotti indicano le pellicole realizzate in ambito non professionale a partire dagli anni venti fino agli anni ottanta del Novecento. Un campo molto vasto di produzioni filmiche, che vanno dal cinema di famiglia per uso domestico al documentario. Dal punto di visto storico diventano preziosi strumenti per cogliere i cambiamenti dei riti sociali, i modelli di comportamento, le trasformazioni del territorio del secolo scorso. Le storie in formato ridotto incontrano così la “grande Storia”.
Le pellicole sono conservate dalla Fondazione Museo storico del Trentino nella sua Cineteca e questa esposizione vuole essere un invito a valorizzare un patrimonio, a renderlo fruibile per il pubblico. I Musei servono anche a questo. Le Gallerie a mettere in scena tutto ciò.
CHIARA LUBICH, CITTÀ MONDO
Trento, Le Gallerie dal 7 dicembre 2019 al 7 dicembre 2020
Dal 13 maggio 2020 la mostra dedicata a Chiara Lubich si arricchisce di un percorso virtuale che, attraverso immagini e documenti, permette di visitare l’esposizione da ogni parte del mondo. Una mostra dedicata ad una donna – scomparsa a Rocca Di Papa (Rm) il 14 marzo del 2008, e di cui è in corso la causa di beatificazione – riconosciuta come una delle figure più influenti del Novecento in ambito spirituale, culturale, sociale e delle relazioni fra popoli, culture e religioni in virtù del suo impegno per il dialogo e la fratellanza universale.
Chiara Lubich è stata Insignita del “Premio Unesco per la pace 1996” e del “Premio Diritti Umani 1998”, di 16 dottorati h.c. nelle più varie discipline e di diverse onorificenze, tra cui non poche cittadinanze onorarie, a livello nazionale e internazionale. Il suo pensiero ha trovato attuazione anche attraverso la proposta di un nuovo stile di vita in campo civile, in economia e nella politica, promuovendo la sostenibilità e la condivisione delle risorse, il sostegno e l’accoglienza dei deboli, il dialogo tra popoli e culture, e con persone che non si riconoscono in nessun credo religioso.
Il racconto dei momenti significativi della sua vita, del suo pensiero e della sua opera si sviluppa in un percorso espositivo variegato, in cui documenti, scritti autografi e testimonianze fotografiche si accompagnano a video e istallazioni con cui interagire.
Un’esposizione che non nasce con un intento celebrativo, ma muove dal desiderio di riproporre ad un pubblico più vasto il messaggio della giovane trentina – che fra le macerie della guerra scoprì nel Vangelo l’unico ideale che non crolla e la via per una santità “accessibile” a tutti – per raccoglierne l’eredità e confrontarsi oggi con il suo carisma.
L’itinerario concettuale ed espositivo
Il titolo della mostra individua un duplice percorso, di carattere storico e simbolico insieme. Prende avvio dalla realtà locale di Trento nei primi anni ‘40 per aprirsi alle realtà più variegate del mondo: è la storia della nascita e dello sviluppo del Movimento dei Focolari, che muove i suoi primi passi dalla “casetta” in piazza dei Cappuccini, 2, (l’abitazione di Chiara e delle sue prime compagne dove il carisma dell’unità nascente trovava prima attuazione e propulsione), per raggiungere i cinque continenti, ed oggi 194 Paesi con oltre 2 milioni di aderenti in maggioranza cattolici.
Al contempo descrive il carattere universale del messaggio della Lubich, per cui fin da subito persone da differenti Paesi cercano un incontro personale con Chiara, attratte da quella spiritualità dell’unità, capace di travalicare i confini fra razze, culture e religioni, e di costruire concretamente rapporti di fraternità.
La tensione nel binomio città-mondo si manifesta così come relazione feconda, frutto di un segreto svelato a lei, che l’esperienza del percorso espositivo vuole consegnare. La stessa Lubich in sé riunisce entrambe le dimensioni, per il suo essere cittadina del mondo, in dialogo con popoli e culture lontane. Nel suo pensiero la città è intesa quale luogo dialogico e relazionale, sintesi di realtà, prospettive, sensibilità e dimensioni molteplici, laboratorio di elezione per uno stile di vita nuovo, che costruisce l’unità nella valorizzazione delle diversità.
Lo spazio espositivo di Palazzo Scopoli
In parallelo all’esposizione presso le Gallerie, la mostra trova spazio ulteriore nelle sale di Palazzo Scopoli, a Tonadico, nel comune di Primiero San Martino di Castrozza (Tn). Un luogo dal valore altamente simbolico, dove nell’estate del ‘49 Chiara, trascorrendo un periodo di riposo con le sue compagne nelle valli trentine, riceve un insieme di illuminazioni sul carisma dell’unità e sul futuro del Movimento.
Mostre nel mondo
Nel corso dell’anno di celebrazioni per il Centenario, la mostra “Chiara Lubich, Città mondo” sarà replicata in diverse capitali extraeuropee: New York, Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Gerusalemme, Algeri e Nairobi.
La Fondazione Museo storico del Trentino e il Centro Chiara Lubich/New Humanity in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca promuovono il concorso “Una città non basta. Chiara Lubich cittadina del mondo”: un’occasione per gli studenti delle scuole di primo e secondo grado per approfondire il pensiero di Chiara Lubich alla luce degli eventi nazionali e internazionali che hanno caratterizzato la storia del Novecento.
SI COMBATTEVA QUI! ALPI, TEATRI DI BATTAGLIE 1940-1945
Trento, Le Gallerie dal 2 giugno 2020 al 6 settembre 2020
Mostra fotografica di Alessio Franconi. Settanta scatti che ripercorrono paesaggi mozzafiato, luoghi abbandonati in posti tanto incredibili quanto inaccessibili, dove si sono combattute le battaglie dimenticate della Seconda guerra mondiale.
L’autore ci accompagna in un reportage fotografico fatto di avventura, profonda ricerca ed esplorazione portandoci lungo le Alpi dalla Francia fino alla Croazia attraversando l’Italia, la Svizzera e la Slovenia.
Partendo dalle origini della sua famiglia, decimata dalla Grande Guerra e colpita dalla Seconda guerra mondiale, l’autore ha deciso di ripercorrere le orme dei propri nonni per ricordare la tragedia che toccò le vite di milioni di europei. Dietro alla macchina fotografica si cela un sentimento di pietà per i caduti e di fratellanza tra i popoli.
La mostra fotografica, che ha ottenuto il patrocinio della Commissione Europea, del CAI, dell’ANA e di ESN Italia, è’ il nuovo capitolo che segue quello dedicato alla Grande Guerra.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Storico del Trentino e Sito
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