Palazzo Reale riapre al pubblico giovedì 28 maggio, con nuovi giorni e orari, e nuove modalità di accesso volte a tutelare la sicurezza dei visitatori e del personale. Con proroga fino al 30 agosto, è nuovamente possibile immergersi nella mostra “Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience”, inaugurata a Palazzo Reale lo scorso 5 marzo e poi chiusa per l’emergenza sanitaria.
VIAGGIO OLTRE LE TENEBRE. TUTANKHAMON REALEXPERIENCE®
Promossa da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e Laboratoriorosso, la mostra Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience® è un’esperienza coinvolgente e, in parte, immersiva, per raccontare il viaggio “oltre le tenebre” del più famoso dei faraoni e illustrare la concezione dell’aldilà degli antichi egizi, con una selezione di preziosi oggetti originali tra i quali la statua del dio Amon, con i tratti somatici del giovane Tutankhamon. Accanto a reperti significativi sono allestite grandi proiezioni immersive accompagnate da musiche originali e da un coinvolgente percorso narrativo fondato su un solido impianto egittologico che si avvale della consulenza di un prestigioso Comitato Scientifico, presieduto da Miroslav Barta e composto da Zahi Hawass, Christian E. Loeben, Liam McNamara e Gabriele Pieke.
La mostra di Palazzo Reale affronta il tema del mistero della morte e della vita oltremondana restituendogli la complessità e la pluralità che caratterizzarono la civiltà egizia. É costituita da una sezione archeologica di oggetti ritenuti necessari per la sopravvivenza ultraterrena, concepita come un proseguimento di quella quotidiana.
Per la prima volta è riunito il cosiddetto “Corredo Busca”, che comprende la mummia e il sarcofago, conservati nelle Collezioni civiche, e un interessantissimo papiro lungo 7 metri, databile alla XIX-XX dinastia, recuperato poco prima del 1850 dal marchese Carlo Busca nel corso dei suoi scavi e conservato nell’Archivio dell’Ospedale Maggiore di Milano. I reperti provengono soprattutto dalle Collezioni civiche milanesi e dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, ma anche da collezioni private. Tra questi è particolarmente importante la splendida statua del dio Amon, con le sembianze del giovane Tutankhamon, concessa in prestito dalla Fondazione Fritz Beherens e dal Museo August Kestner di Hannover. Mirabili sono inoltre le due teste di figurine funerarie attribuibili alla controversa figura del sovrano Akhenaton (1350 -1333 A.C.), padre di Tutankhamon e a cui si deve una riforma religiosa da molti considerata la prima forma di credo monoteista della storia. Sarà visibile inoltre, un raro frammento di rilievo proveniente dalla mastaba di Seshemnefer (VI) Heba (VI Dinastia, regno di Djedkara Isesi; 2388 – 2356 a.C.), a Saqqara.
Successivamente, la mostra diventa interamente multimediale, articolata in due diversi ambienti: nel primo, grazie alle straordinarie immagini giunte fino a noi, il visitatore può ripercorrere i tratti distintivi della civiltà che si è affermata per millenni sulle rive del Nilo, partendo da Tebe per poi addentrarsi nella Valle dei Re. È quindi guidato da Howard Carter alla scoperta della tomba di Tutankhamon e del suo straordinario corredo funerario. In un secondo ambiente immersivo sarà lo stesso Tutankhamon a guidare il visitatore nel viaggio attraverso la notte, per conquistare l’immortalità. L’esperienza multisensoriale è costruita con immagini e animazioni che provengono anche da tombe e oggetti di altre epoche della storia egizia. Il percorso assume di conseguenza un valore assoluto nell’universo dell’Egitto faraonico, rappresentando il viaggio di tutti i predecessori e i successori di Tutankhamon.
Allo stesso tema sviluppato nella parte multimediale della mostra è dedicato uno straordinario volume illustrato, edito da Taschen a cura di Sandro Vannini con la collaborazione di Mohamed Megahed.
Per iniziativa del Comune di Milano, Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience® è collegata all’importante mostra allestita nel Civico Museo Archeologico di Milano, Sotto il cielo di Nut. Egitto divino, che apre al pubblico sabato 30 maggio contestualmente alla riapertura del museo a seguito dell’emergenza sanitaria. Prodotta e organizzata dal Civico Museo Archeologico di Milano, la mostra indaga l’invisibile e inafferrabile natura degli dèi, entrando nell’universo spirituale e concettuale della civiltà egizia, che ha elaborato in modo originale una propria visione del cosmo e del ruolo che in esso è riservato tanto all’uomo quanto agli dèi. Il percorso espositivo conta più di 150 opere tra sculture in bronzo, pietra e faïence, rilievi votivi, sarcofagi, mummie ed elementi del corredo funerario che accompagnava il defunto nell’Aldilà.
Modalità di accesso
La prenotazione – anche per le mostre o le categorie gratuite – è obbligatoria ed è necessario preacquistare i biglietti. Le biglietterie sono chiuse. È possibile prenotarsi fino a un’ora prima della visita, purché sia rispettata la capienza consentita in ciascuna fascia oraria. Al momento non è possibile prenotare visite per gruppi o scolaresche. Si raccomanda di presentarsi a Palazzo Reale all’orario prenotato, sono consentiti non più di 5 minuti d’anticipo. È necessario indossare la mascherina e sanificare le mani con le soluzioni igienizzanti presenti per accedere ad ogni area del Palazzo. All’ingresso verrà rilevata la temperatura corporea. Se il valore è pari o superiore a 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso. Prima di prenotare è indispensabile consultare tutte le regole di accesso sul sito
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Milano
SOTTO IL CIELO DI NUT. EGITTO DIVINO
N.B. La mostra riapre il 7 maggio 2021 con una veste parzialmente rinnovata: al posto delle opere concesse in prestito da altri musei, il percorso vede esposte nuove importanti opere delle Collezioni Civiche, in parte restaurate durante il periodo di chiusura causa COVID. La mostra verrà prorogata fino al 30 gennaio 2022.
La molteplicità degli dèi e delle loro forme nell’arte e nella spiritualità dell’antico Egitto è uno degli aspetti più caratteristici di questa civiltà millenaria. L’esistenza di tante figure divine, i cui nomi sono noti dalle fonti testuali che spesso accompagnano le immagini, ha suscitato fin dall’antichità ammirazione nei confronti degli abitanti della valle del Nilo, considerati particolarmente devoti e in possesso di un sapere occulto. D’altro canto, il ricorso a figure ibride che uniscono a forme umane forme animali, nonché il culto particolare tributato ad alcuni animali sono stati visti con sospetto da culture improntate all’antropomorfismo come sola modalità di raffigurazione della divinità. La spiritualità egizia, da questo punto di vista, non sarebbe che il riflesso di una cultura primitiva, idolatra, dominata dal timore verso le forze naturali. Come ricomporre questi diversi sguardi? Cosa si nasconde dietro questa incredibile ricchezza di immagini che ci attraggono ancora oggi, e non solo per la loro indubbia eleganza formale?
L’unico modo per rispondere a tale quesito è cercare di entrare nell’universo spirituale e concettuale di questa civiltà, che ha elaborato in modo originale una propria visione del cosmo e del ruolo che in esso è riservato tanto all’uomo quanto agli dèi. Questa visione è stata instancabilmente tradotta nelle forme reputate più consone per esprimere ciò che non è né visibile né rappresentabile: il divino e ciò che c’è al di là della morte.
Il percorso espositivo, che conta più di 150 opere esposte, consente di entrare nel mondo del divino in Egitto attraverso sculture in bronzo, pietra e faïence, rilievi votivi, sarcofagi, mummie ed elementi del corredo funerario che accompagnava il defunto nell’Aldilà. I reperti selezionati provengono dalla collezione egizia del Civico Museo Archeologico di Milano e da importanti istituzioni museali italiane (Museo Egizio di Torino, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Civico Archeologico di Bologna, Civico Museo di Antichità “ J.J.Winckelmann” di Trieste, Museo di Archeologia dell’Università di Pavia).
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni.
1 Origine degli dèi e del cosmo
La prima sezione affronta il tema dell’origine degli dèi e del mondo. In Egitto non esiste un unico mito della creazione, ma diverse tradizioni, sviluppatesi nel corso del tempo e in diverse località, che testimoniano una costante riflessione sul tema. Aldilà dei diversi protagonisti divini e delle diverse modalità, tutte le “origini” sono comunque concepite come un processo che vede la figura di una divinità creatrice con forti connotazioni solari, che dopo aver generato se stessa emergendo da una preesistente entità primordiale, dà origine all’intero mondo creato, agli dèi stessi, al tempo e al cosmo. L’entità primordiale che precede la creazione è il Nun – un caos liquido, informe, indifferenziato e oscuro – che tuttavia non scompare con la nascita del cosmo, ma permane a circondare il mondo creato, minacciandone costantemente la sopravvivenza. La creazione è dunque concepita come un processo generativo che si ripete continuamente, a fondamento del quale è il quotidiano ciclo del sole. Questi muore ogni sera per rinascere ogni mattina, partorito nuovamente dalla dea del cielo Nut, dopo aver compiuto, allo scopo di rigenerarsi, un percorso notturno nel mondo sotterraneo ed oscuro, dominato da forze potenzialmente distruttrici. Mantenere l’equilibrio tra forze generatrici e distruttrici, fra il cosmo ordinato e il caos minaccioso spetta tanto agli dèi quanto agli uomini, chiamati a cooperare per questo scopo. Questo equilibrio, che è insieme ordine cosmico e sociale, ha una forma e un volto nella dea Maat. Compito del faraone è garantire equità e giustizia sociale e fare da intermediario tra mondo umano e divino. La sua persona è scelta dagli dèi per occupare un ruolo sacro fra gli uomini, in quanto figlio del dio-solare creatore. La sua divinizzazione si realizzerà compiutamente solo con la morte, quando si unirà agli dèi nell’Aldilà.
2 Forme degli dèi
La straordinaria varietà e complessità iconografica degli dèi egizi è il fulcro tematico della seconda sezione espositiva. Forme antropomorfe accanto a forme completamente animali (teriomorfe) e a forme ibride – caratterizzate da corpi umani e teste animali o viceversa – sono tutte possibili ed intercambiabili modalità figurative che rispondono all’esigenza di esplicitare la natura e il potere di un’entità divina, la cui vera essenza e il cui “vero nome” restano in ultima analisi inconoscibili all’uomo. In questa sezione vengono illustrate alcune divinità del ricco pantheon egizio, nelle loro possibili forme iconografiche; una selezione di reperti e mummie animali consente di affrontare il tema del culto degli animali nell’antico Egitto. Tale culto è documentato soprattutto nell’Egitto faraonico più tardo (I millennio a.C.) e nella successiva epoca tolemaico-romana (IV sec. a.C. – II. d.C. ca.).
3 Comunicare con gli dèi: la devozione
Invisibili ma onnipresenti nella realtà, gli dèi erano considerati imprescindibili nella vita umana. Se il principale intermediario tra l’uomo e gli dèi nello svolgimento dei riti e dei culti era il faraone e, per sua delega, il corpo sacerdotale, esisteva nondimeno un rapporto personale fra la divinità e l’uomo comune. A questo rapporto di comunicazione è dedicata la terza sezione della mostra. La protezione divina è necessaria per superare tanto ogni fase della vita (la maternità e la nascita erano momenti particolarmente pericolosi) quanto le diverse insidie quotidiane. La magia, che ha agito anche nel momento della creazione permettendone di fatto lo svolgimento, è un’entità essa stessa divina – Heka – senza la quale perfino gli dèi sono inermi. Sia gli dèi sia gli uomini ne hanno bisogno, i primi nello scontro contro le forze del disordine, i secondi per indirizzare le entità divine ad intervenire a proprio beneficio. In Egitto la magia è priva di quella connotazione negativa che il termine ha assunto nei secoli nella cultura occidentale, ed è invece parte integrante della pratica religiosa.
4 Diventare esseri divini
Agli dèi era chiesta la protezione nella vita quotidiana, ma erano anche affidate le più profonde speranze post-mortem. Nella concezione egizia, a conferire piena realizzazione alla vita terrena dell’uomo era la speranza di essere ammesso alla vita eterna fra gli dèi. Nella visione egizia del mondo non c’era differenza di sostanza fra dèi, uomini e animali, essendo tutti frutto della medesima creazione divina. In questa ‘logica’ si inserisce la promozione, post-mortem, a divinità (analoghe ai nostri santi) di uomini particolarmente meritevoli, come per esempio l’architetto Imhotep. Il mito del dio Osiride, che ha sperimentato la morte per rinascere, sotto una nuova forma, nell’Aldilà, è l’esempio su cui si plasmano le aspettative di trasformazione del defunto. Non solo il faraone, ma, certamente a partire dall’inizio del II millennio a.C., qualsiasi defunto, attraverso il rituale d’imbalsamazione e il culto funerario assicurato dai famigliari, poteva aspirare alla propria trasformazione in un essere luminoso (akh) ammesso fra il consesso divino. L’ultima parte della mostra è dedicata quindi al defunto, al suo viaggio ultramondano e agli dèi che ne costellano il cammino.
Filo conduttore dell’esposizione è l’invisibile e inafferrabile natura degli dèi, la cui vera immagine e il cui vero nome – ci dicono i testi – erano sconosciuti all’uomo, ma sarebbero stati noti ai defunti divenuti spiriti luminosi (akhu) e quindi dèi (netjeru) loro stessi, ammessi così a vivere accanto agli dèi in eterno.
All’interno della mostra l’applicazione 3D interattiva Pervival accompagnerà il visitatore alla scoperta del rituale funerario dell’antico Egitto, caratterizzato da una molteplicità di oggetti e azioni sacre connessi tra loro e spesso di difficile comprensione per il pubblico. Pervival è stata sviluppata dai gruppi di ricerca di Computer Vision & Reverse Engineering e Virtual Reality del Politecnico di Milano.
Il catalogo della mostra è realizzato da Officina Libraria, Milano.
Per iniziativa del Comune di Milano|Cultura, inoltre, Sotto il cielo di Nut. Egitto divino è collegata alla mostra allestita presso Palazzo Reale, dal titolo Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience, un’esperienza coinvolgente e immersiva che racconta il “viaggio oltre le tenebre” del più famoso dei faraoni e approfondisce la concezione dell’Aldilà degli antichi Egizi. Presentando il biglietto del Civico Museo Archeologico presso le biglietterie di Palazzo Reale, e viceversa, si avrà diritto rispettivamente a uno sconto sul biglietto di accesso alla mostra.
Attenzione: la prenotazione è obbligatoria (anche per chi ha diritto alla gratuità) e l’ingresso è contingentato.
C.S.
Fonte: Sito
VIAGGIO OLTRE LE TENEBRE. TUTANKHAMON REALEXPERIENCE®
(5 marzo – 14 giugno 2020 date inizialmente previste prima del coronavirus)
Nuove date 28 maggio – 30 agosto 2020
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12, Milano
Prevendite 02 92897755
Infoline 199.15.11.21
mostre@civita.it
www.palazzorealemilano.it
SOTTO IL CIELO DI NUT. EGITTO DIVINO
(11 marzo – 20 dicembre 2020 date inizialmente previste prima del coronavirus
(Nuove date 30 Maggio 20 dicembre 2020)
Riapertura con nuovo allestimento 7 maggio 2021 – 30 gennaio 2022
Civico Museo Archeologico
Corso Magenta, 15 – Milano 20123
Ingresso museo: tel. 02 8844 5208
c.museoarcheologico@comune.milano.it
www.museoarcheologicomilano.it