È con i festeggiamenti per il novantesimo compleanno di Pier Luigi Pizzi che riprende, finalmente, l’attività del Teatro La Fenice di Venezia. Il sipario si alza per una lunga intervista al grande artista e uomo di teatro, condotta da Fortunato Ortombina, dalla Sala grande di Campo San Fantin, con il dichiarato intento di celebrare una delle figure più significative del teatro italiano, nonché uno degli amici più affezionati e stimati dal Teatro veneziano, nella speciale ricorrenza del suo genetliaco. Il video della conversazione tra Pizzi e il sovrintendente e direttore artistico della Fenice è trasmesso in diretta Facebook proprio nel giorno del compleanno del festeggiato, lunedì 15 giugno 2020 alle ore 11.00, e successivamente viene condiviso anche sugli altri social networkInstagram e YouTube del Teatro La Fenice.
Un racconto intensamente emozionante e di certo stimolante dal punto di vista intellettuale: Fortunato Ortombina indaga la storia personale e professionale di Pizzi, a partire dagli studi di architettura al Politecnico di Milano per poi ricordare gli allestimenti e gli spettacoli che lo hanno reso un punto di riferimento assoluto per il teatro di tutto il mondo: non si contano, tra l’altro, i premi e i riconoscimenti ricevuti – tra i quali il Premio Una vita per la musica assegnatogli dalla Fenice nel 2005 (foto) – così come le pubblicazioni che hanno reso ancor più leggendari i capolavori creati nel corso della sua straordinaria carriera.
I due interlocutori si soffermano inoltre sulle esperienze di Pizzi al Teatro La Fenice, dalle prime apparizioni che risalgono al Festival della Prosa della Biennale di Venezia del 1951, quando appena ventenne creò le scenografie dell’Avaro di Carlo Goldoni con la regia di Cesco Baseggio; passando per produzioni memorabili, come lo splendido Parsifal di Richard Wagner – solo per citarne una tra tante – per cui realizzò regia, scene e costumi nel 1983 in occasione del centenario della morte del compositore; fino al Maometto II di Gioachino Rossini, messo in scena nell’ambito della stagione inaugurale del Teatro ricostruito o gli indimenticabili allestimenti di Alceste di Christoph Willibald Gluck, The Turn of the Screw di Benjamin Britten o Die tote Stadt di Erich Wolfgang Korngold. Tra i momenti più significativi della sua pluridecennale carriera internazionale, tra spettacoli osannati e allestimenti sperimentali, si ricorda anche Pizzi nel ruolo di consulente e supervisore per gli arredi e gli aspetti estetici della Sala grande e delle Sale Apollinee nel contesto dei lavori di ricostruzione della sede storica del Teatro.
Dall’intervista non può che emergere quindi lo strettissimo sodalizio che lega Pizzi con Venezia, un sodalizio che si è venuto a creare non solo perché è nella città lagunare che lo scenografo, costumista e poi regista di origine milanese ha scelto di vivere, ma anche e soprattutto per il filo strettissimo che da sempre unisce l’artista al Teatro La Fenice: teatro da lui considerato come uno degli spazi scenici più consoni al suo lavoro in quanto capace di accogliere e rispondere al suo instancabile desiderio di sperimentazione artistica.
Il TEATRO È RIAPERTO ALLE VISITE
Martedì 2 giugno, Festa della Repubblica, il Teatro La Fenice di Venezia ha riaperto gratuitamente le visite, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, con prenotazione obbligatoria telefonando – dal giorno precedente – al numero 041.786672 (dalle 10 alle 17).
Dal 3 giugno, fino a fine mese, si può accedere alle visite con un biglietto a costo ridotto, sempre con prenotazione obbligatoria consultando il sito di Fest www.festfenice.com per conoscere le modalità. I teatri sono stati i primi ad essere chiusi per il pericolo del contagio e questa riapertura è solo il primo step di una graduale ripresa dell’attività della Fenice tra fine giugno e luglio con il ritorno al lavoro di tutti, Orchestra, Coro e Maestranze, che in questo periodo, anche se da remoto, hanno portato avanti molteplici iniziative.
Le splendide sale del Teatro, tra stucchi e decorazioni dorate, accolgono i visitatori in un modo più intimo, per far scoprire loro la storia e i segreti di uno dei luoghi imperdibili di Venezia. L’accesso è scaglionato e viene adottata ogni misura prevista dalle normative vigenti, in modo che tutto si svolga in totale sicurezza. È quindi obbligatorio l’uso della mascherina sia per i visitatori che per il personale e il rispetto della distanza di un metro, il percorso di visita si svolge a senso unico ed è prevista una continua sanificazione degli spazi, inoltre in più punti del teatro sono disponibili dispenser igienizzanti. Riapre anche il bookshop del Teatro con il suo vasto assortimento di cd e dvd, libri di argomento musicale, articoli e oggetti regalo a marchio “Teatro La Fenice”.
LES CHEVALIERS DE LA TABLE RONDE DI HERVÉ SU YOUTUBE
Ancora un importante appuntamento con l’opera del Teatro La Fenice su YouTube: dallo scorso 28 maggio è disponibile gratuitamente la versione integrale de Les Chevaliers de la Table ronde (I cavalieri della tavola rotonda) del compositore d’operetta Florimond Ronger detto Hervé, nella prima rappresentazione italiana, avvenuta al Teatro Malibran nel febbraio 2016.
L’opéra-bouffe, andata in scena per la prima volta nel 1866 al Théâtre des Bouffes-Parisiens e considerata il primo dei quattro capolavori dell’autore, viene qui proposta in una trascrizione per tredici cantanti e dodici strumentisti curata da Thibault Perrine e nel nuovo allestimento del Centre de musique romantique française di Palazzetto Bru Zane con la direzione musicale di Christophe Grapperon, regia, scene e costumi a Pierre-André Weitz, e come interpreti i cantanti e gli strumentisti della compagnia Les Brigands.
Ironia e sapidità sono gli ingredienti che rendono Les Chevaliers de la Table ronde uno dei capolavori nel genere. Ad essere ‘presi di mira’ sono gli eroi del ciclo bretone, cavalieri e gentildonne dei più celebri poemi cavallereschi che diventano qui damerini cialtroni e dame rapaci, protagonisti di situazioni esilaranti e cariche di divertimento.
Nel cast, composto dagli interpreti della compagnia Les Brigands, figurano Damien Bigourdan, Rodomont; Antoine Philippot, Sacripant; Arnaud Marzorati, Merlin; Mathias Vidal, Médor; Ingrid Perruche, Totoche; Lara Neumann, Angélique; Chantal Santon-Jeffery, Mélusine; Clémentine Bourgoin, Fleur-de-Neige; Rémy Mathieu, Roland; David Ghilardi, Amadis des Gaules; Théophile Alexandre, Lancelot du Lac; Jérémie Delvert, Renaud de Montauban; Pierre Lebon, Ogier le Danois.
Il canale YouTube della Fenice conta 61.800 iscritti e oltre 21 milioni di visualizzazioni, collocandosi tra i primi grandi “distributori” di musica a livello mondiale.
CONCERTI DI GIUGNO IN DIRETTA STREAMING
La Fenice scalda i motori per una ripartenza a pieno regime ormai alle porte. E lo fa con una serie di quattro concerti che nel mese di giugno sono trasmessi in diretta streaming sui canali YouTube, Facebook e Instagram del Teatro e che vedono protagonisti i professori d’Orchestra e gli artisti del Coro della Fenice. Concerti dunque senza pubblico, a porte chiuse, ma fruibili gratuitamente tramite webgrazie alla trasmissione in diretta dalla Sala grande di Campo San Fantin. I quattro appuntamenti, in programma il 18, 19, 20 e 21 giugno 2020 alle ore 19.00, sono una sorta di ‘prova generale’ per la ripresa ufficiale della programmazione dal vivo con pubblico in sala, che avverrà nel mese di luglio.
È la musica dei veneziani Antonio Vivaldi e Tomaso Albinoni a inaugurare la rassegna streaming, nel concerto in programma giovedì 18 giugno 2020 alle ore 19.00: l’Orchestra del Teatro La Fenice, con Roberto Baraldi primo violino concertatore, esegue tre Concerti per archi e basso continuo del Prete Rosso – il Concerto in la minore per due violini, archi e basso continuo op. 3 n. 8 rv522, il Concerto in sol minore per archi e basso continuorv156 e il Concerto in si minore per quattro violini, violoncello, archi e basso continuo op. 3 n. 10 rv580 – e lo splendido Adagio in sol minore di Albinoni. L’organico comprende Alessandro Cappelletto, Livio Troiano, Nicola Fregonese ai violini solisti, Alessandro Zanardi al violoncello e Roberta Ferrari al clavicembalo.
Nel concerto successivo, in programma venerdì 19 giugno 2020 alle ore 19.00, il palcoscenico è per gli ottoni dell’Orchestra e per le voci del Coro del Teatro La Fenice, che propongono un programma originale aperto dalla Fanfare for a common Man di Aaron Copland e poi composto da musiche di Claudio Monteverdi, Giovanni Gabrieli e Johann Sebastian Bach: in particolare vengono eseguiti la Toccata dall’Orfeo di Monteverdi; poi di Gabrieli la Canzon settimi toni e la Canzon Duodecimitoni, la Sonata Pian e Forte, i Canon 27 e28, La spiritata per ottoni e l’«Angelus domini» per coro; di Bach il mottetto per coro a cappella «Jesu meine Freude» bwv227; infine ancora del «divino Claudio», il Vespro della Beata Vergine per ottoni.
È composto da musiche di grande attrattiva il terzo concerto della rassegna streaming, in programma sabato 20 giugno 2020 alle ore 19.00: l’Orchestra del Teatro La Fenice guidata dal primo violino concertatore Enrico Balboni esegue una carrellata di pezzi classici tra i più popolari, dall’Allegro della Serenata in sol maggiore kv 525 Eine kleine Nachtmusik al Canone in re maggiore di Johann Pachelbel, dall’Aria cosiddetta ‘della quarta corda’ dall’Ouverture in re maggiore bwv1068 di Johann Sebastian Bach al Valzer dalla Serenata per archi op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dall’Adagio per archi di Samuel Barber all’Ave Maria di Franz Schubert, con un gran finale affidato alla Pizzicato Polka di Johann e Josef Strauss e al tango di Astor Piazzolla, con Oblivion e Libertango.
Il quarto ed ultimo concerto streaming, in programma domenica 21 giugno 2020 alle ore 19.00, vede l’Orchestra del Teatro La Fenice eseguire due grandi classici del repertorio: la Serenata in mi bemolle maggiore op. 7 di Richard Strauss e la Serenata n. 10 in si bemolle maggiore kv361 Gran Partita di Wolfgang Amadeus Mozart
C.S.
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