Le opere su carta o seta presenti al MAO sono estremamente delicate e necessitano, a differenza di altre, di un periodo di riposo. Per questa ragione, e per consentire ai visitatori di godere di un’esposizione sempre rinnovata, vengono effettuate rotazioni periodiche, come quella visibile nella galleria dedicata al Giappone a partire da sabato 13 giugno e fino al 25 ottobre:in occasione della riapertura si rinnova infatti la sezione dei kakemono, classici dipinti giapponesi su rotolo verticale, e delle stampe.
LA POESIA DEL PAESAGGIO
Questa nuova rotazione di kakemono ha come soggetto la pittura di paesaggio, prevalentemente a inchiostro su carta o su seta, con opere che esemplificano alcune modalità espressive degli artisti giapponesi tra il XVI e la metà del XIX secolo, i cui temi e stile rivelano in taluni casi una dichiarata ispirazione al modello cinese, in altri una rielaborazione originale.
Partendo dagli scenari rarefatti di Sesson Shukei (1504-1589), dove una leggera doratura restituisce l’atmosfera soffusa della montagna avvolta in una vaporosa foschia, e dai paesaggi incorporei e astratti del famoso Kano Tan’yu (1602-1674), la selezione del MAO si concentra su diversi artisti attivi nella prima metà del 1800 tra cui spicca il poliedrico Kishi Ganku (1749 o 1756-1838), che oscilla tra l’adesione al modello sinico e i temi o le modalità pittoriche tipicamente nipponiche.
Contestualmente alla rotazione di dipinti sarà effettuata la rotazione delle stampe giapponesi al secondo piano del museo, dove verrà presentata la seconda metà della famosa serie “Le 53 stazioni della Tokaido” orizzontale di Utagawa Hiroshige (1797-1858). Alcune “stazioni” celebri, come la n. 43 Yokkaichi e la n. 45 Shono, sono entrate a buon titolo nel gotha dell’espressione artistica moderna riconosciuta a livello internazionale
STORIE DAL MAROCCO
“Storie dal Marocco”, nato dalla collaborazione di una ventina di famiglie marocchine dell’associazione Bab Sahara di Torino con le responsabili dei Servizi Educativi del MAO e due curatrici del Museo Egizio, è il risultato finale di un percorso iniziato nell’autunno dell’anno scorso: nel corso di numerosi incontri e scambi, le referenti dei due musei e i partecipanti al progetto hanno portato avanti una riflessione sull’idea di memoria e di patrimonio culturale, culminata nella mostra che inaugura al MAO il 13 giugno, fino al 30 agosto.
Gli oggetti custoditi nei musei hanno un valore che deriva dalla loro capacità di raccontare e trasmettere una storia e una memoria individuale o collettiva: i reperti archeologici e le opere esposte sono quindi testimoni di un’identità e di una cultura. Allo stesso modo alcuni oggetti, scelti in mezzo a tanti da chi lascia la propria casa per stabilirsi in un altro Paese, assumono un valore differente e si trasformano in veicoli di trasmissione di una memoria viva: diventano un patrimonio di cultura materiale.
Sulla base di questi presupposti, si è chiesto ai partecipanti al progetto di immaginare un museo ideale dove raccogliere e mostrare il loro bagaglio culturale, la loro identità e le tradizioni portati in Italia dal Marocco. Le famiglie, e in particolare le donne, hanno quindi selezionato oggetti personali che testimoniano la memoria del loro paese e, insieme al personale del museo, hanno infine curato ogni dettaglio della piccola mostra, dalla scelta dei materiali all’esposizione in vetrina fino alla scrittura delle didascalie.
Nel passaggio dall’oggetto al suo racconto, il patrimonio materiale si è arricchito di un prezioso aspetto immateriale di memoria e testimonianza: la cultura materiale e i ricordi personali delle partecipanti prendono forma in tante narrazioni legate a oggetti iconici.
Il tema della mostra in programma al MAO è “Corredi e bellezza”: fra gli oggetti selezionati dalle donne dell’associazione Bab Sahara che hanno partecipato al progetto troviamo quindi un abito da sposa della tradizione berbera, il necessario per il rituale dell’hammam e una teiera.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Mao
LA POESIA DEL PAESAGGIO
13 giugno – 25 ottobre 2020
STORIE DAL MAROCCO. Oggetti testimoni di identità e memoria
13 giugno – 30 agosto 2020
Ingresso gratuito
MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11, Torino
t. 011.4436932
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