Ermitage Italia è felice di comunicare che il docufilm Ermitage. Il potere dell’arte
è stato oggi, 8 luglio 2020, proclamato vincitore del Nastro d’Argento 2020, Sezione Documentari ed eventi d’ Arte.
Dopo i Nastri d’Argento assegnati per i lungometraggi, è stato annunciato il palmarès dei documentari 2020. Ha primeggiato il film dedicato al Museo Statale Ermitage che, con l’attore Toni Servillo,racconta il grande museo sulla Neva in maniera inedita ed emozionante, attraverso i secoli della storia russa e le vicende culturali che hanno portato allo sviluppo delle sue collezioni nel cuore della città.Dal 1946il premio Nastro d’Argento è assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici italiani (SNGCI) premiando ogni anno i migliori film, autori, interpreti, produttori e tecnici.
Il documentario dedicato al grande museo russo, presentato nell’ottobre scorso in anteprima assoluta a Venezia, aveva ottenuto un successo strepitoso nei 3 giorni di programmazione a novembre nei cinema italiani – ponendosi al terzo posto dietro due Blockbuster come Jocker e Maleficent – per poi essere distribuito a livello internazionale.
Grande successo anche la sua presentazione su Sky Arte.
Selezionato nelle scorse settimana per la cinquina finalista della sezione documentari ed eventi d’arte della competizione, è stato oggi, 8 luglio 2020, premiato come vincitore del Nastro d’Argento in un’edizione del premio caratterizzata, a detta degli organizzatori,
da una “qualità eccezionale, difficile persino da giudicare per gli spunti di approfondimenti e il racconto su arte, cinema, cultura, società”.
Didi Gnocchi, CEO di 3D Produzioni, spiega: “Per 3D Produzioni e me aggiudicarsi per il secondo anno consecutivo il Nastro d’Argento (2019 “Hitler contro Picasso”), peraltro sempre con Toni Servillo, è una conferma importante della nostra scelta: unire sempre al racconto dell’arte il grande affresco della storia”.
Aggiunge Franco di Sarro, AD di Nexo Digital: “Siamo orgogliosi e felici di questo premio. Si tratta di un documentario che il pubblico di tutto il mondo sta amando particolarmente e che permette di viaggiare, attraverso il grande schermo, in una delle città e uno dei musei più belli del mondo”.
Maurizio Cecconi, AD di Villaggio Globale International spiega: “La bellezza di questo documentario è merito sicuramente degli autori e di quanti vi hanno lavorato, ma deriva anche da questo luogo specialissimo che è il Museo Ermitage, che in realtà non è semplicemente un luogo, ma è un elemento vivo. Più lo conosco e più mi rendo conto che l’Ermitage ha un’anima e il merito di questo film è aver saputo cogliere e trasmettere la sua anima”.
Aggiunge Roberto Pisoni, Direttore di Sky Arte: “Questo documentario ha il grande pregio di coniugare, con sapienza ed equilibrio, vigore narrativo e ricerca estetica per raccontare in profondità la storia di uno dei musei più belli e ammirati al mondo. Il suo successo dimostra che c’è un pubblico, cinematografico e televisivo, che ama i contenuti dedicati all’arte e alla cultura ed è capace di farsi trasportare ed emozionare dai racconti dei luoghi e dalle straordinarie immagini delle loro opere”.
Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma: “Ci rallegriamo per l’importante riconoscimento. Il meraviglioso docu-film premiato è l’ultimo capitolo della collaborazione con 3D Produzioni e Nexo Digital che esalta i nostri progetti e quelli delle istituzioni con cui collaboriamo regolarmente come l’Ermitage, con cui intercorre una solida partnership per lo scambio di opere e per progetti comuni, come è stata la mostra appena conclusa alle Gallerie d’Italia di Milano dedicata a Canova e Thorvaldsen”.
Più di tre milioni di oggetti d’arte di epoche diverse, 66.842 mq di spazio espositivo, oltre 30 km di percorso di visita e 4,2 milioni di visitatori nel 2018. Sono i numeri di uno dei musei più amati e visitati del mondo: quello dell’Ermitage. È a questo luogo straordinario che è dedicato Ermitage. Il Potere dell’Arte, una produzione originale 3D Produzioni e Nexo Digital, realizzata in collaborazione con Villaggio Globale International e Sky Arte, il patrocinio di Ermitage Italia. Diretto da Michele Mally su soggetto di Didi Gnocchi, che firma anche la sceneggiatura con Giovanni Piscaglia, il documentario fa parte del progetto de La Grande Arte al Cinema ed è stato realizzato con la piena collaborazione del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e del suo Direttore Michail Piotrovskij per raccontare il museo in maniera inedita ed emozionante, attraverso i secoli della storia Russa e le vicende culturali che hanno portato allo sviluppo delle sue collezioni nel cuore della città.
Hermitage. The Power Of Art, la colonna sonora del docu-film (Nexo Digital/Sony Masterworks), firmata da uno straordinario nuovo talento russo, il pianista e compositore Dmitry Igorevich Myachin, e presentata con l’elettronica d’ambiente del sound designer Maximilien Zaganelli,è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
A guidarci in questo viaggio l’attore Toni Servillo. È lui a farci respirare lo spirito di questi luoghi e delle sue anime baltiche e a presentarci le bellezze dell’Ermitage e di San Pietroburgo, a recitare brani tratti da poesie e romanzi, a narrare le grandi storie che hanno attraversato quelle strade, dalla fondazione di Pietro I allo splendore di Caterina la Grande, dal trionfo di Alessandro I contro Napoleone, alla Rivoluzione del1917 fino ai giorni nostri. Immagini spettacolari ci portano nei grandiosi interni del Museo e del Palazzo d’Inverno, nel Teatro, nelle Logge di Raffaello, nella Galleria degli Eroi del 1812.Visitiamo i laboratori di restauro e conservazione di Staraya Derevna, i suoi tesori archeologici e la sezione di Arte Moderna e Contemporanea dell’Edificio dello Stato Maggiore, che custodisce le straordinarie collezioni Shchukin e Morozov, con la più grande raccolta di Matisse al mondo.
Per raccontarne visivamente lo sviluppo urbano e architettonico, la città è presentata nella sua veste diurna e negli splendori delle sue notti: la Prospettiva Nevskij, il lungo Neva, i ponti, il complesso dell’Ermitage, il Cavaliere di Bronzo, le statue di Pushkin, Gogol e Caterina la Grande (amica di penna di Diderot e Voltaire), le dimore nobiliari che si affacciano sui canali. I grandi architetti italiani che disegnarono San Pietroburgo -Trezzini, Rastrelli, Quarenghi- sono i progettisti dei palazzi più belli; ma l’anima di San Pietroburgo e della Russia è sfuggente e prova a raccontarla anche una coppia di Roofers, giovani in cerca d’infinito che si arrampicano sui tetti della città offrendo prospettive sorprendenti.
Era il 1764 quando la zarina Caterina II acquistò a Berlino la collezione da cui sarebbe nato il primo germe dell’Ermitage. Da quel momento prese il via l’arricchimento sistematico di un patrimonio che già dieci anni dopo vantava oltre 2.000 tele e che implementava via via di disegni, pietre intagliate, sculture, capolavori dell’arte decorativa ed applicata. Dentro l’Ermitage si percorre così la grande arte europea, da Leonardo a Raffaello, da Van Eyck a Rubens, da Tiziano a Rembrandt e Caravaggio. Fuori dall’Ermitage, la storia passa per luoghi ricchi di memorie.
La Fortezza di Pietro e Paolo è il primo edificio costruito a San Pietroburgo: è teatro di avvenimenti celebri, come la grazia a Dostoevskij davanti al plotone di esecuzione, e ospita le tombe degli Zar. Ma la leggenda di San Pietroburgo passa anche per la grande letteratura con Alexandr Pushkin -primo tra tutti- e il suo fondamentale contributo allo sviluppo della poesia e della lingua letteraria russa.
Il docufilm mostra gli ambienti della casa-museo in cui è conservato il divano in cui morì e quelli del Caffè Letterario in cui bevve il suo ultimo caffè. Della vita e dell’opera di Fedor Dostoevskij è ancora testimonianza l’abitazione dalla quale lo scrittore poteva osservare la vita della Neva, ambientazione dei suoi romanzi, trai quali Le notti bianche, il suo inno d’amore a San Pietroburgo. Dall’Otto al Novecento, da Oriente a Occidente i mondi dell’arte, della letteratura e della musica orbitano intorno all’Ermitage. Da Nikolaj Gogol, citato attraverso brani de La Prospettiva Nevskij, ai poeti e gli scrittori del ‘900: Anna Achmatova e Vladimir Nabokov sono più vivi che mai nei loro luoghi simbolo, mentre l’Hotel Angleterre conserva ancora la camera in cui morì Sergeij Esenin. Riviviamo le difficili condizioni degli intellettuali delusi dalla Rivoluzione e l’assedio di Leningrado, in uno dei momenti più tragici della storia della città. Il capitolo buio del regime di Stalin è evocato a partire dalla cessione di importanti opere dell’Ermitage a collezionisti stranieri: capolavori di Raffaello, Botticelli, Van Eyck, Perugino.
San Pietroburgo è inoltre la culla della grande musica russa. Da Michail Glinka a Sergej Prokofev, da Piotr Caikovskij a Nikolaj Rimskij-Korsakov a Dimitrij Shostakovich: autori che hanno cercato attraverso la musica il suono autentico della Russia. Le loro note sono interpretate dal soprano Anastasiya Snyatovskaya e dal maestro Dmitri Myachin. Infine, le immagini de Il Lago dei Cigni, in programma al Teatro dell’Ermitage, ci portano alle radici del balletto russo. Dentro e fuori dall’Ermitage, scrigno dell’anima russa, scorre l’identità complessa di San Pietroburgo, città giovanissima eppure da subito protagonista della storia. Ad arricchire il suo ritratto composito e sfaccettato così come quello del suo museo c’è Aleksandr Sokurov, che con il film Arca Russa ha interpretato l’Ermitage come un luogo sospeso nel mondo e nel tempo, in perenne navigazione sul mare della storia. Oltre a lui e al Direttore Generale del Museo Statale Ermitage Michail Piotrovskij, intervengono nel docu-film lo scrittore Orlando Figes, il Direttore dell’Accademia Russa di Belle Arti Semyon Michailovsky, la Curatrice del Dipartimento Arte Fiamminga dell’Ermitage Irina Sokolova, lo Storico della Letteratura Evgeniy Anisimov, la Curatrice del Dipartimento di Arte Veneta dell’Ermitage Irina Artemieva, lo Storico
dell’Arte Ilia Doronchenkov, il Curatore della Library of Congress di Washington Harold Leiche il Direttore della National Gallery di Londra Gabriele Finaldi.
C.S.
Fonte: Villaggio Globale International 8 luglio 2020
/ Nexo Digital 9 luglio 2020