L’Associazione Culturale Il Frantoio presenta la quarta edizione del progetto “Capalbio Contemporary Art” che come ogni anno si terrà negli affascinanti spazi di Palazzo Collacchioni, edificio simbolo di Capalbio. La manifestazione si terrà da domenica 2 agosto a mercoledì 30 settembre 2020 e proporrà una mostra collettiva, a cura di Davide Sarchioni, intitolata “Officine Chigiotti”.

L’esposizione racconta l’esperienza con l’arte contemporanea dell’omonimo progetto culturale grossetano e presenta una selezione di lavori di Flavio Favelli, Mauro Staccioli e Antonio Barbieri. La mostra concretizza l’intento, condiviso dall’Associazione Culturale il Frantoio e da Officine Chigiotti, di attivare un dialogo che leghi la storia passata e presente del peculiare territorio della Maremma con la modernità e la spinta innovativa dell’arte contemporanea. Concepita come dialogo tra le opere degli artisti invitati e le antiche stanze di Palazzo Collacchioni, conosciuto come il “Castello di Capalbio”, il percorso espositivo innesca una fitta rete di rimandi tra territorio e architettura, tra passato e presente.

Mauro Staccioli, La Boldria, 2009-2015

Officine Chigiotti, laboratorio per l’arte che Giuseppe Chigiotti, architetto e professore al Politecnico di Milano, ha aperto nei grandi spazi dell’azienda di famiglia nel centro storico di Grosseto, dal 2017 produce ed espone opere di artisti contemporanei d’eccellenza, andando oltre la tradizionale visione del collezionismo e del mecenatismo. La cifra di questa realtà si rintraccia nella presentazione di opere non convenzionali per dimensioni e materiali, a partire da “Mobilia Essay”, l’installazione monumentale di Flavio Favelli, per proseguire con il lavoro di Mauro Staccioli e la prossima installazione a Grosseto delle sculture di Antonio Barbieri.

A Capalbio, Flavio Favelli (Firenze, 1967) presenta l’insegna “Service” realizzata nel 2017 in occasione del primo progetto di Officine Chigiotti, nei locali dove ha avuto origine più di un secolo fa una delle aziende della famiglia, che ha contribuito alla meccanizzazione dell’agricoltura maremmana. L’intervento capalbiese di Favelli prosegue con una serie di lavori concepiti per Palazzo Collacchioni e la realizzazione di un’inedita pittura murale sulle pareti esterne de Il Frantoio.

Nel 2019 Officine Chigiotti prende in custodia l’opera “Prismoidi” di Mauro Staccioli (Volterra, 1937 – Milano, 2018), installazione ambientale composta da 11 elementi in ferro zincato e realizzata nel 2003, che nel mese di ottobre sarà collocata nella corte del nuovo edificio progettato da Chigiotti a Grosseto. Per la mostra di Capalbio saranno presentate due sculture in corten del maestro e un docufilm sull’ampia personale tenutasi a Volterra nel 2009 “Luoghi di esperienza”, grazie alla collaborazione dell’Archivio Mauro Staccioli.

Il fil rouge si conferma con la partecipazione di Antonio Barbieri (Rho, 1985), artista che vive e lavora a Grosseto e che ha tenuto le prime mostre proprio a Capalbio: qui presenta alcune sculture tra cui l’opera “Lichene” del 2019, acquisita da Giuseppe Chigiotti per essere collocata in maniera permanente nel contesto architettonico del nuovo edificio Palazzo agli Arcieri a Grosseto.

La mostra sarà accompagnata da una serie di appuntamenti, incontri e talk di approfondimento tra gli artisti in mostra e curatori e critici invitati e sarà documentata da una pubblicazione che uscirà a fine anno.

Con l’edizione 2020 di “Capalbio Contemporary Art”, Associazione Culturale il Frantoio e Officine Chigiotti proseguono insieme il loro percorso di approfondimento del legame tra il territorio della Maremma e l’arte contemporanea, l’architettura e la tecnologia nel segno della modernità e dell’innovazione. «Tale legame ha origine fin dagli etruschi (con i propri modi di vivere e le loro invenzioni), passando per le storie di continua modernizzazione, come le grandi bonifiche, le fonderie, le trasformazioni in ambito agricolo con la meccanizzazione dell’agricoltura, fino all’arte contemporanea con il “Giardino dei Tarocchi” di Nike de Saint Phalle e la straordinaria attività culturale ed espositiva de Il Frantoio e Officine Chigiotti tutt’ora in corso tra Capalbio e Grosseto» sottolinea il curatore Davide Sarchioni.

Questo progetto anticipa l’inaugurazione prevista per ottobre 2020 di Palazzo agli Arcieri a Grosseto, il nuovo edificio contemporaneo, tecnologico e ad alta sostenibilità energetica progettato e realizzato da Giuseppe Chigiotti, dove sarà presentato un nuovo progetto dell’artista Antonio Barbieri, a cura di Davide Sarchioni.

Antonio Barbieri, Lichene (dettaglio), 2019

ASSOCIAZIONE CULTURALE IL FRANTOIO
È il punto di riferimento per l’Arte Contemporanea in Maremma. Nata nei primi anni Duemila da un’intuizione di Philippe Daverio e fortemente voluta da Maria Concetta Monaci che tutt’ora la dirige con grande dinamismo, ha sede negli ampi spazi espositivi dell’ultimo piano di un grande edificio, prima adibito a frantoio per la molitura delle olive. Il Frantoio ha visto negli anni il susseguirsi di numerose mostre personali e collettive.

OFFICINE CHIGIOTTI
Nasce a Grosseto da un’idea dell’architetto Giuseppe Chigiotti in occasione della realizzazione del suo progetto che ridisegna un’area del centro storico con la costruzione di un edificio contemporaneo, tecnologico e ad alta sostenibilità energetica. Con il termine “Officine” si suggerisce l’impegno nel produrre, promuovere e mostrare le eccellenze del contemporaneo, ricordando al contempo l’attività imprenditoriale della famiglia Chigiotti che a partire dal secolo scorso aveva avuto sede per molti decenni negli spazi di via Porciatti 11, dove a ottobre 2020 inaugurerà il nuovo edificio “Palazzo agli Arcieri”. Officine Chigiotti offre agli artisti la possibilità di mostrare un’opera che troverebbe difficoltà ad essere esposta a causa delle dimensioni, della sua natura o dei materiali con cui è stata eseguita. Non un museo né una raccolta privata, ma un luogo dove l’opera possa essere ospitata con un intento che risponda all’esigenza di sperimentare una formula diversa al modo canonico di collezionare arte, in sintonia con la dimensione non domestica dell’arte contemporanea. In questo contesto, l’idea di possesso è superata dalla possibilità di un’ospitalità a tempo che consenta all’opera d’arte di essere vista, conosciuta, promossa e poi acquistata, azionando al contempo una rete di relazioni che interseca arte, architettura, territorio e impresa.

C.S.M.
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Immagine di apertura:
Flavio Favelli, Service, 2017, Officine Chigiotti Grosseto ph Fabio Bonazia

Officine Chigiotti
2 agosto – 30 settembre 2020

Capalbio Contemporary Art
Palazzo Collacchioni, Capalbio (GR)