L’Arena di Verona riparte dalle voci delle star italiane ed internazionali che, insieme, costituiscono la comunità universale dell’opera lirica nel mondo. Grandi artisti danno vita a composizioni musicali che uniscono sapientemente la tradizione areniana a momenti unici e rari rispetto al repertorio storico del grande anfiteatro romano.
Il Cuore italiano della Musica apre dunque il 25 luglio l’eccezionale stagione estiva 2020 con un doveroso omaggio alla grande tradizione dell’opera italiana grazie a ben 24 voci d’eccellenza – tutte italiane – che rappresentano quattro generazioni, nonché stili e scuole diverse in un vero excursus antologico del meglio che il nostro Paese ha offerto e offre al mondo, nella vetrina d’eccezione del grande palco centrale, così carico di implicazioni metaforiche in questa première speciale e densa di significati.
Il Cuore italiano della Musica è dedicato a tutti gli operatori sanitari del Paese che hanno affrontato con coraggio e determinazione la pandemia in corso perché, commenta il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia: «Arte e vita vanno di pari passo; sarebbe impensabile ripartire senza avere davanti agli occhi prima di tutto lo sforzo di chi ha lavorato mesi per tutelare la nostra salute e al contempo ricordare i sacrifici degli artisti italiani fortemente penalizzati».
Guidate da una staffetta direttoriale, anch’essa tutta italiana, composta da Marco Armiliato, Andrea Battistoni, Francesco Ivan Ciampa e Riccardo Frizza, le nostre migliori voci si esibiscono nelle più intense arie di Verdi, Rossini, Leoncavallo, Giordano, Cilea, Puccini, Donizetti e Mozart. I veri protagonisti della serata inaugurale, introdotti dalla madrina d’eccezione Katia Ricciarelli, sono dunque grandi artisti, veri portabandiera della vocalità e della scuola italiana come Fabio Armiliato, Roberto Aronica, Daniela Barcellona, Eleonora Buratto, Annamaria Chiuri, Alessandro Corbelli, Donata D’Annunzio Lombardi, Alex Esposito, Rosa Feola, Barbara Frittoli, Roberto Frontali, Carlo Lepore, Francesco Meli, Leo Nucci, Michele Pertusi, Simone Piazzola, Saimir Pirgu, Luca Salsi, Fabio Sartori, Veronica Simeoni, Maria José Siri, Annalisa Stroppa, Riccardo Zanellato. Nel cuore del programma c’è poi un intermezzo di grande potenza espressiva – sempre italianissimo – affidato al violino solo del giovane virtuoso Giovanni Andrea Zanon con un Capriccio di Paganini.
Il 31 luglio è protagonista, eccezionalmente per la prima volta all’Arena di Verona, il Requiem di Mozart diretto dal grande Marco Armiliato con le voci di Vittoria Yeo, Sonia Ganassi, Saimir Pirgu e Alex Esposito in un saluto doveroso e sentito alle vittime di quest’anno per un momento di raccoglimento e riflessione per dare quindi spazio il 1° agosto all’esplosiva creatività artistica della coppia d’arte e di vita Anna Netrebko eYusif Eyvazov, affiancati dalle star italiane Daniela Barcellona e Ambrogio Maestri su grandi arie e quadri di Verdi, Donizetti, Leoncavallo, Cilea e Giordano.
Segue il 7 agosto uno straordinario omaggio a Wagner, le cui note tornano in Arena per la prima volta dopo le ultime incursioni degli anni ’50 e ’60 con La Valchiria e Lohengrin, dirette per l’occasione dall’esperta bacchetta del maestro austriaco Gustav Kuhn con il soprano di assoluto pregio nel repertorio wagneriano Ricarda Merbeth con ampi estratti da L’Olandese Volante, I Maestri Cantori di Norimberga, Tristano e Isotta, La Valchiria e Tannhäuser.
Quindi l’8 agosto il graditissimo ritorno sul podio di Daniel Oren, vero mattatore areniano dal 1984, in un Gala verdiano che vede protagonisti di grande prestigio Eleonora Buratto, Francesco Meli e Luca Salsi impegnati in arie da Don Carlo, Simon Boccanegra, La Forza del Destino, I Lombardi alla Prima Crociata, Luisa Miller, Ernani, Nabucco, Il Trovatore, Rigoletto, Otello, Un ballo in Maschera e Macbeth.
Giovedì 13 agosto, una serata unica nella storia areniana, grazie allo straniante effetto determinato dalla voluta contrapposizione tra l’ampiezza degli spazi del più grande teatro al mondo ed un programma che nasce artisticamente per spazi ben più intimi. È anche un grande omaggio alla tradizione musicale veneta che tanto ha regalato all’Italia e al mondo, in un repertorio ormai profondamente identificato con la civiltà della sua regione nell’immaginario popolare di tutto il mondo: Le Quattro Stagioni di Vivaldi e l’Adagio di Tomaso Albinoni costituiscono il nucleo centrale di un programma che vede protagonisti anche i compositori Giuseppe Tartini e Antonio Salieri. Sul podio fa il suo debutto in Arena il direttore padovano Alvise Casellati, mentre al violino solista torna il giovane artista trevigiano Giovanni Andrea Zanon.
Proseguendo la scia dell’eccezionalità, il giorno seguente 14 agosto si ha un inedito e raro Gala rossiniano diretto da Jader Bignamini, con le grandissime voci di Lisette Oropesa, Marina Viotti, Levy Sekgapane, Mario Cassi, Alessandro Corbelli e Roberto Tagliavini con estratti da Semiramide, Gugliemo Tell e Il Barbiere di Siviglia.
Il 21 e 22 agosto invece sono dedicati a Puccini, prima con Gianni Schicchi in forma semi scenica, ideato dal grande baritono Leo Nucci impegnato altresì nel ruolo del titolo e diretto da Francesco Ivan Ciampa, con un cast tutto italiano che rappresenta una perfetta amalgama di esperienza e freschezza degli interpreti.
Quindi il Gala pucciniano del 22 agosto con protagoniste le eccellenti voci di Angela Gheorghiu, Eleonora Buratto, Hui He, Maria José Siri, Marcelo Álvarez, Piero Pretti, Alberto Gazale Carlo Bosi, Gianfranco Montresor e Dario Giorgelè, dirette dalla bacchetta di Andrea Battistoni.
In chiusura il 28 e 29 agosto un doppio appuntamento che vede protagonista Plácido Domingo, star irrinunciabile per il pubblico areniano: prima un gala dedicato esplicitamente all’Arena e alla sua rinascita in questo anno difficile con arie baritonali dirette da Jordi Bernàcer; quindi con lo spettacolo Opera in Love, che lo vede nel ruolo di direttore ad esaltare il carisma scenico e la potenza vocale di Vittorio Grigolo e Sonya Yoncheva, protagonisti delle più belle pagine e dei duetti d’amore della storia dell’opera.
Fondazione Arena ha deciso di esprimere un ringraziamento concreto agli operatori sanitari italiani, impegnati in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria, riservando loro un biglietto a prezzo simbolico.
Un anno come questo entrerà nella storia e nella memoria di tutti i veronesi. Anche per questo, per dare la possibilità a tutti di godere l’Arena con il palco al centro e di raccontare alle future generazioni lo sforzo fatto in un anno tanto eccezionale, Fondazione Arena ha creato uno speciale biglietto dedicato in esclusiva ai residenti di Verona e Provincia. Grazie ad un accordo con Poste Italiane tutti riceveranno a casa nei prossimi giorni un voucher grazie al quale potranno assistere ad uno degli undici spettacoli ad una tariffa speciale. Inoltre, ogni veronese avrà la possibilità di invitare fino a tre persone e farsi ambasciatore dell’estate veronese presso i propri amici in Italia o nel resto del mondo. Un gesto che punta alla diffusione dell’opera e al sostegno degli operatori turistici della città.
C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Arena, 9 luglio 2020
Contributo fotografico: Foto Ennevi
FESTIVAL D’ESTATE 2020
25 Luglio – 20 Agosto 2020
Biglietteria
Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
tel. (+39) 045 59.65.17 – fax (+39) 045 801.3287
biglietteria@arenadiverona.it
Call center (+39) 045 800.51.51
Punti di prevendita Geticket
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VERONA CAPITALE INTERNAZIONALE DELL’OPERA
Valorizzare il ruolo di Verona come città leader della cultura operistica a livello internazionale. Il progetto triennale intende sviluppare una serie di attività integrate e innovative, implementando un sistema crescente di coinvolgimento del pubblico e della città.
Alla luce del successo ottenuto nel 2019 in occasione del progetto “Verona città dell’Opera”, che ha visto l’installazione di allestimenti scenografici disseminati in punti nevralgici della città, Verona Capitale Internazionale dell’Opera ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo assoluto della città quale leader nella diffusione della cultura operistica. L’attività – che avrà uno sviluppo lungo il triennio 2020-2022 – prevede una serie di iniziative che vestiranno la città restituendo al visitatore italiano e internazionale le medesime suggestioni di una Première, che riconoscerà nell’hashtag #inarena il fil rouge del progetto di comunicazione. Un focus particolare sarà posto su Piazza Bra, che diventa in occasione del Festival un grande foyer a cielo aperto.
Un circuito integrato alla città
Il primo anno di attività è finalizzato a valorizzare il progetto di arredo urbano attraverso installazioni luminose e una dislocazione delle opere nelle principali vie di accesso alla città e in corrispondenza del centro storico. Al fine di favorire una partecipazione attiva del pubblico è stato sviluppato un piano di comunicazione dedicato all’interazione guidata con gli elementi scenici selezionati tra i più iconici del Festival. Chiunque potrà andare alla ricerca dei guerrieri originali del Trovatore di Franco Zeffirelli, delle rose giganti de Il Barbiere di Siviglia di Hugo De Ana e del carretto siciliano della Cavalleria Rusticana di William Orlandi. Gli allestimenti sono stati posizionati in punti strategici della città, trasformando lo spazio urbano in “spazio d’arte”.
Il progetto, che verrà inaugurato il 25 luglio in occasione dell’inizio del Festival Lirico, è stato costruito appositamente per mettere in evidenza la particolare sinergia tra la città di Verona e la sua tradizione operistica, al fine di far vivere a turisti e cittadinanza un nuovo modo di fruire la cultura musicale.
Foyer a cielo aperto
Cuore dello spettacolo diffuso è Piazza Bra, che si trasformerà in un palcoscenico all’aperto grazie a un impianto acustico che, in corrispondenza dei giardini e lungo il Liston, riprodurrà in filodiffusione le più famose arie d’opera dalle 18 alle 20, nei weekend e durante le Prime.
La playlist sarà composta da brani della tradizione operistica selezionati da parte di artisti di particolare levatura internazionale, quali ad esempio Placido Domingo, Sonya Yoncheva, Anna Jur’evna Netrebko. La diffusione di arie d’opera in questo contesto nasce dalla volontà di riportare in primo piano il valore della Cultura e della Musica colta al fine di coinvolgere tutti i cittadini e turisti presenti sul luogo in un’esperienza innovativa che avvalorerà non solo il patrimonio operistico della città ma anche il fascino e il pregio monumentale dell’Anfiteatro Arena e del suo foyer circostante. Sempre all’interno della piazza verrà installato un social LED wall che proietterà in diretta le azioni legate all’uso dell’hashtag #inarena da parte dei canali social ufficiali e nei contenuti generati direttamente dagli utenti della community online.
Il progetto Verona Capitale Internazionale dell’Opera, titolato da Fondazione Arena di Verona in collaborazione con il Comune di Verona, si propone di rafforzare il ruolo culturale di Verona costruendo un ecosistema diffuso di attività integrate per raccontare il fascino multiforme della tradizione operistica, introducendo una formula innovativa di fruizione della Musica colta attraverso nuove modalità di utilizzo collettivo dello spazio urbano, in un contesto di valorizzazione del patrimonio storico e culturale cittadino, profondamente riconosciuto in tutto il mondo per una notevole sinergia tra architettura, belle arti, musica e teatro.
LA CITTA’ SI VESTE DI LIRICA
Il progetto, realizzato dal Comune in collaborazione con Fondazione Arena, è finanziato con l’imposta di soggiorno, da cui è stata stanziata una quota per questa finalità speciale di valorizzazione, studiato con le categorie economiche. Per quest’anno, la cifra impegnata a bilancio è stata di 300 mila euro.
Nuove anche le
installazioni posizionate in cinque punti strategici della città: le giganti
rose realizzate nel 2007 per il Barbiere di Siviglia abbelliscono corso Porta
Nuova e preparano gli spettatori all’esperienza lirica che li attende in arena;
dal Trovatore di Franco Zeffirelli (anno 2001), sono prese le imponenti
scenografie posizionate a Porta Palio e sul piazzale XXV Aprile davanti alla
stazione. La rotonda alla Croce Bianca ospita invece uno dei carretti in scena
nell’opera Cavalleria Rusticana, realizzati nel 2006.
Capitolo a parte piazza Bra, foyer naturale dell’Arena. Qui non servono
particolari installazioni per respirare l’atmosfera dell’opera lirica, ecco
perché saranno installati alcuni social
ledwall ovvero dei pannelli multimediali che interagiranno con il pubblico
prima di entrare in Arena e con i passanti sul liston. In arrivo anche una novità acustica, per ampliare l’esperienza
emozionale dei cittadini.
A sottolineare la presenza delle imponenti scenografie, quest’anno vi è
anche la componente luminosa, con un sistema di illuminazione che, al calar del
sole, darà risalto alle opere ma anche ai monumenti e ai luoghi che le
ospitano.
Gli obiettivi dell’iniziativa sono stati illustrati all’ombra del colossale guerriero del Trovatore a Porta Palio dal sindaco Federico Sboarina, insieme all’assessore ai Tributi Francesca Toffali, al direttore generale della Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris con il vice direttore artistico Stefano Trespidi (in rappresentanza del sovrintendente Cecilia Gasdia) e Giuditta Vergo di ashtartcreative.com, società che collabora al progetto.
«Un’idea realizzata l’anno scorso e che ha riscosso molto successo anche tra i veronesi – ha detto il sindaco- L’obiettivo è che, chiunque si trovi a Verona, senta chiara e forte la percezione dell’opera e del suo festival. Verona è l’opera e in questo modo lo vediamo ovunque. Un percorso emozionale che vuole coinvolgere cittadini e spettatori anche fuori dall’anfiteatro, a cominciare da piazza Bra che diventa il foyer dell’arena stessa. Il progetto quest’anno si arricchisce volutamente di contenuti, per rendere ancora più attrattiva la città e promuovere il territorio a beneficio del settore turistico e dei comparti ad esso legato. Non a caso – aggiunge Sboarina – questa iniziativa nasce proprio in accordo con le categorie economiche, con le quali si è deciso di utilizzare una parte dei proventi dall’imposta di soggiorni per progetti ad hoc».
Sulle principali novità l’assessore Toffali: «tutte inedite le scenografie di quest’anno, ad eccezione delle grandi rose rosse del Barbiere di Siviglia che abbiamo scelto di posizionare sul Corso Porta Nuova per rendere ancora più bello il viale d’ingresso alla città e che conduce direttamente al teatro areniano. Per rendere ancora più visibile e internazionale il progetto, puntiamo sugli effetti luminosi e sui social. Il progetto proseguirà anche l’anno prossimo con ulteriori novità ed effetti speciali che lasceranno tutti stupiti – anticipa l’assessore -, non sto scherzando, ma stiamo già lavorando per far sì che si possa sentire il profumo delle grandi rose rosse».
«Verona è la città dell’opera e lo si deve respirare – ha detto De Cesaris – Questo progetto ribadisce il legame tra Fondazione Arena, il suo festival e la nostra città. Basti pensare che su 2 milioni di spettatori di opera lirica, il 20 per cento passa da Verona per assistere al nostro festival. Questo è un anno particolare, ancora più forte si deve sentire la presenza dell’opera e di ciò che rappresenta per Verona e il suo territorio».
«L’opera lirica è nel Dna della città – ha aggiunto Trespidi- Grazie a questo progetto lo si percepisce ancora di più. Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa che avvicina spettatori e turisti al festival attraverso le emozioni».
C.S.
Fonte Agenzia Stampa Verona Comune, 10 luglio 2020
#inarena