Riapre al pubblico, da sabato 8 agosto 2020, il Centro Saint-Bénin di Aosta con la mostra Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie. La comunicazione viene da L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta L’esposizione, ideata dal film maker Davide Bongiovanni, presenta fino al 29 novembre, un progetto audiovisivo inedito sull’importanza della tradizione orale e della memoria collettiva. Pensata come un “contenitore” di storie di vita proiettate nel tempo e nello spazio, la mostra si compone di sei video in cui alcuni personaggi della realtà valdostana si raccontano e ci consegnano le loro esperienze di vita. Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di queste persone, rendendole familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si svolge tra storie personali e senso di appartenenza, in cui la Valle d’Aosta è al centro del racconto.

Memorie di terra è un omaggio alla Valle d’Aosta e alle sue genti, ma anche un progetto culturale che ci invita di ripartire dai valori autentici della tradizione e della cultura immateriale. Davide Bongiovanni ha realizzato l’evento espositivo in collaborazione con Jean-Claude Chincheré, fotografo, Rossella Scalise, autrice dei testi, e Simone Lattanzi, aiuto regista. Il catalogo della mostra, in italiano e francese, pubblicato dalla Tipografia Valdostana, contiene un testo critico di Daria Jorioz, le fotografie di Jean-Claude Chincheré, i contributi di Davide Bongiovanni, Rossella Scalise, Stefania Lusito.

UNA VITA INTERA di Daria Jorioz
Mi ripeto spesso che una vita intera non basta. Con questo pensiero mi avvicino da sempre alla letteratura. Leggo voracemente da quando ho imparato a farlo e nella letteratura trovo tutte quelle vite che non sono la mia. Se penso, poi, che mi ha insegnato a leggere un uomo anziano dal nome mitologico, Omero, nell’estate prima del mio ingresso a scuola, ricordandolo ora esercito la mia memoria e onoro il suo ricordo. Omero aveva l’età che avrebbe potuto avere mio nonno e una malattia crudele che lo aveva costretto a letto. Ricordo la sua intelligenza cristallina, la sua sensibilità, la sua cultura sterminata. Il suo garbo non comune, la sua pazienza e il suo lucido sguardo sul mondo lo devono aver indotto a vedere nella bambina che ero allora un interlocutore a cui raccontare, insegnare, consegnare conoscenze e ricordi.

Narrare una storia è sempre un progetto ambizioso e audace. Narrare una vita intera lo è ancor di più. Memorie di terra, progetto inedito del film-maker Davide Bongiovanni, si propone di raccontare le vite di alcuni Valdostani alla luce delle loro esperienze di vita e di lavoro. Si tratta di un progetto espositivo denso di emozioni e non privo di insidie, poiché le emozioni vanno maneggiate con cura. Uno strumento narrativo come quello del video contemporaneo, per sua stessa natura, mostra, svela, rivela, crea connessioni e relazioni, suggerisce e compone. Potrebbe essere avvicinato ad un brano musicale, in cui tutte le parti devono coesistere in armonia.

Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di persone che da estranee diventano familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si dipana tra storie personali e memoria collettiva, cultura immateriale e senso di appartenenza. La Valle d’Aosta è la severa e straordinaria terra di montagna a cui allude il titolo Memorie di terra.

Davide Bongiovanni, cimentandosi in una narrazione in cui donne e uomini sono al contempo testimoni, genitori, compagni, nonni, ha saputo sintetizzare, cogliere uno sguardo, enfatizzare un gesto, rimanere silenzioso dietro la telecamera per lasciare che la persona intervistata si sentisse completamente a proprio agio, libera di esprimersi e di svelarsi. Non nascondo di essermi commossa quando Davide mi ha mostrato il primo video realizzato. Il caso ha voluto che il protagonista fosse una persona vicina a mia madre e che ogni parola pronunciata avesse per me un alto grado di vicinanza, risuonando in una parte del mio cuore celata e segreta. Se, come recita il titolo di uno splendido romanzo di Fabio Stassi, Ogni coincidenza ha un’anima, sono entrata subito in sintonia con questo lavoro, ho lasciato che mi coinvolgesse, ne ho visto le potenzialità.

Nel progetto espositivo ospitato al Centro Saint-Bénin di Aosta i video di Davide Bongiovanni sono accostati alle immagini realizzate da Jean-Claude Chincheré, giovane fotografo che sa guardare con uguale intensità alle genti di paesi apparentemente lontani quali il Libano e alle persone che può incontrare sotto casa, e integrate dai testi di Rossella Scalise, giovane autrice che si occupa di comunicazione.

Memorie di terra è un elogio delle nostre radici, delle nostre tradizioni, del nostro territorio non meno che dell’umanità intera. La narrazione orale ci conduce a riscoprire non solo la vitalità dei saperi antichi ma anche la ricchezza interiore di ogni persona. In sintesi, Memorie di terra è un documento visivo di grande attualità, che ci ricorda l’importanza della trasmissione della memoria, mostrandoci come ognuno di noi sia parte di un tutto.

C.S.
Fonte: Regione autonoma Valle d’Aosta, 4 agosto 2020

MEMORIE DI TERRA
8 agosto – 29 novembre 2020

Centro Saint-Bénin
Via Festaz 27, Aosta
tel. 0165.272687

www.regione.vda.it