Il Museo al castello di Rivoli annovera numerose opere allestite all’aria aperta e visibili nel giardino, tra le quali opere di Penone, Bagnoli, Pistoletto, Fabro e Calzolari. Dopo la visita è possibile rilassarsi sulle sdraio messe a disposizione del pubblico nella terrazza della Caffetteria. Per tutto il mese è possibile visitare la mostra di arte contemporanea cinese Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese, la mostra dedicata alle nature morte e al paesaggio di Giorgio Morandi provenienti dai Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti, la prima mostra museale di Renato Leotta, un giovane artista italiano la cui opera Sole siispira anche alle poetiche dell’Arte Povera e infine il progetto dell’artista inglese James RichardsAlms for the Birds.
Il museo è aperto al pubblico il giovedì dalle ore 10 alle ore 17 e dal venerdì alla domenica dalle ore 10 alle ore 19, mentre la Collezione Cerruti è aperta il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 19. È possibile acquistare online un unico biglietto cumulativo per la Collezione Cerruti e il Castello al seguente link https://www.castellodirivoli.org/tickets/
Per tutto il mese di agosto 2020, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea propone una promozione speciale per le famiglie. Per tutto il mese di agosto, a eccezione delle settimane dal 10 al 23 agosto, prosegue anche la Summer School a cura del Dipartimento Educazione che propone campus settimanali ideati per accogliere bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni in piccoli gruppi, in linea con le disposizioni di sicurezza. Per le prenotazioni contattare educa@castellodirivoli.org tel. 0119565213.
ANTICIPAZIONI: IL PROGRAMMA ESPOSITIVO NELL’AUTUNNO 2020
Giulio Paolini. Le chef-d’oeuvre inconnu
A cura di Marcella Beccaria
13 ottobre 2020 – 31 gennaio 2021
Sede: Secondo Piano Castello (Sale 18, 32, 33)
Il Castello di Rivoli dedica un’importante mostra a Giulio Paolini (Genova, 1940) in occasione del suo ottantesimo anniversario. L’esposizione di uno dei protagonisti dell’Arte Povera, emersa negli anni Sessanta del secolo scorso, suggella la stretta relazione del Castello di Rivoli con l’artista già presente come uno dei protagonisti della mostra inaugurale Ouverture nel dicembre 1984 e rappresentato nelle Collezioni del Museo con alcune tra le sue opere più iconiche che hanno contribuito a scrivere la storia dell’arte contemporanea.
La mostra si sviluppa in un rapporto dialogico con l’artista che propone negli spazi delle sale auliche della residenza juvarriana un inedito allestimento che comprende numerose opere nuove, di grande vitalità. Fin dagli esordi la ricerca di Paolini ha come obiettivo la struttura dello sguardo e della visione e il suo rapportarsi con i fondamenti costitutivi della creazione artistica. Le opere ruoteranno attorno ai temi del disegno geometrico, della vertigine e del concetto di fine senza fine.
Espressioni Parte I / Anne Imhof: Sex
5 novembre 2020 – 28 febbraio 2021
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria
In collaborazione con Tate, Londra e Art Institute, Chicago
Sede: Manica Lunga
Nell’ambito della prima parte di un progetto biennale che indaga forme espressioniste di arte, e in anticipazione della mostra collettiva Espressioni Parte II che si svolgerà nell’autunno 2021, il Castello di Rivoli organizza per la prima volta in un’istituzione italiana la mostra dedicata ad Anne Imhof (Giessen, Germania, 1978), artista premiata con il Leone d’Oro per il padiglione della Germania alla Biennale di Venezia del 2017.
La mostra di Imhof, commissionata dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Art Institute of Chicago e Tate Modern, Londra, aprirà al pubblico con una grande performance appositamente concepita dall’artista per lo spazio della Manica Lunga. Comprenderà installazioni, dipinti e sculture in un inedito allestimento di opere nuove e recenti, inclusa una selezione di disegni mai esposti.
Attraverso le sue performances, Imhof crea uno spazio espositivo capace di provocare nello spettatore un senso di alienazione e distacco che ripropone in maniera ansiogena le aporie del mondo contemporaneo. Le opere di Imhof indagano il concetto di identità nell’era digitale e le possibilità del guardare e dell’essere guardati, dell’esibirsi e dell’essere esibiti. «Il materiale artistico che Imhof adopera – afferma il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev – è l’assembramento delle persone i cui movimenti e gesti creano, assieme alla musica, un’inquietante esperienza dove il pubblico non si distingue dai performer che, in maniera contagiosa e virale, formano gruppi caratterizzati da un’attenzione al narcisismo e alla presenza corporea in un’era digitale, come la nostra, in cui l’esperienza virtuale sembra sempre più prendere il sopravvento».
La mostra con performance di Anne Imhof si inserisce nel più ampio contesto espositivoEspressioni, la grande mostra collettiva in due parti organizzata dal Museo tra il 2020 e il 2021. La prima parte di Espressioni consiste nel dialogo tra le opere di Anne Imhof e un nucleo selezionato di capolavori storici. Espressioni indaga le fratture estetiche che ricorrono nella storia dell’arte e che spesso accompagnano a livello culturale sia momenti di grande innovazione scientifica e tecnologica sia le crisi legate a queste rivoluzioni. L’epoca contemporanea è caratterizzata dalla rivoluzione digitale, del machine learning e dell’Intelligenza Artificiale. Di fronte a questi cambiamenti, emergono linguaggi riconducibili all’espressionismo come forme di scetticismo o di soggettività estrema. Gli artisti spinti dall’urgenza di verificare la propria vitalità di fronte all’irrompere della tecnica si muovono tra un individualismo esasperato e forme di malinconia romantica e visioni alterate o atterrite dalla realtà quotidiana.
Tra le opere storiche più prestigiose che saranno presentate nell’ambito di Espressioni Parte I nel 2020, vi è l’olio su tela Narciso, 1597-1598 di Caravaggio (Michelangelo Merisi, Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610) proveniente dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica Palazzo Barberini, che invita a una riflessione contemporanea sulla questione dell’identità e sull’immagine di un sé oggi sempre più connotato da un desiderio esibizionistico della propria immagine attraverso la tecnologia digitale. Altre opere in mostra includono La Pazza, 1905 di Giacomo Balla (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma); Study for Portrait IX, 1957 di Francis Bacon (Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte) e Allegoria (la zuffa), 1515-1516 di Dosso Dossi (Istituto di Storia dell’Arte Fondazione Giorgio Cini). Inoltre saranno presenti in mostra le opere La Maddalena penitente, 1645 ca. di Andrea Vaccaro (attribuito a) e Sansone e Dalila, 1630-1638 ca. di Artemisia Gentileschi per gentile concessione delle Gallerie d’Italia e grazie al supporto del partner del Castello di Rivoli – Intesa San Paolo.
aaajiao. Illy Present Future Prize 2019 Exhibition
dal 4 novembre 2020
A cura di Marianna Vecellio
Sede: Project Room, Manica Lunga
In occasione dell’annuale Premio Illy, e in concomitanza con Artissima 2020, il Castello di Rivoli presenta il vincitore dell’edizione 2019 del premio Illy Present Future, aaajiao (Xi’an, Shaanxi, Cina, 1984), tra gli artisti più innovativi ed interessati all’universo del web. Il premio è stato conferito all’artista cinese da una giuria internazionale composta da Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Stefan Kalmár, direttore esecutivo e curatore dell’ICA – Institute of Contemporary Arts di Londra e Agustin Pérez Rubio, curatore della Biennale di Berlino del 2020 con la seguente motivazione: “La giuria premia all’unanimità l’artista cinese aaajiao che vive virtualmente tra Berlino e Shanghai per l’impegno nell’esplorazione della soggettività nel tempo presente. Originariamente un programmatore di computer, questo attivista, artista multimediale e blogger, ha sviluppato un corpus di lavori che traduce e oscura la leggibilità dell’identità al fine di mettere in discussione le aspettative normative dell’io digitalizzato”.
Recentemente l’opera di aaajiao Bits of Information No. 1–16 (Bit di informazione n. 1-16, 2015) è stata esposta al Castello di Rivoli nell’ambito della mostra Di fronte al collezionista. La Collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese.
LE MOSTRE DEL CASTELLO DI RIVOLI FUORI SEDE
Come ogni anno, il Castello di Rivoli organizza attività espositive fuori dalla propria sede. Quest’autunno si prevede un fitto programma di mostre.
William Kentridge. Respirare
20 settembre – dicembre 2020
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev
Sede: Chiesa di San Giuseppe, Alba (CN)
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con la Fondazione CRC presentano ad Alba presso la Chiesa di San Giuseppe la mostra William Kentridge. Respirare, a conferma del progetto di collaborazione volto a promuovere nel territorio cuneese la conoscenza dei lavori artistici presentati dal Museo e offrire così al pubblico l’opportunità di ammirare opere come Breathe (Respirare, 2008) e Shadow Procession (La processione delle ombre, 2008) di William Kentridge.
In una contemporaneità in cui l’istinto di respirare è fisiologicamente anelato da pazienti affetti da un virus globale, sistematicamente negato a diverse minoranze ancora soffocate da segregazione e abusi ed ecologicamente compromesso da asfissianti politiche deforestanti, William Kentridge. Respirare ci invita a non trattenere più il fiato. La mostra è una vorticosa danza sinestetica in cui luce e suono, ombra e silenzio si compenetrano. Le opere video si aggregano e disgregano in strutture molecolari, in un impulso a distruggersi per poi ri-materializzarsi.
E luce fu. Opere dalle collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
26 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria
Sede: Complesso monumentale ex Chiesa di San Francesco, Cuneo
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con la Fondazione CRC presentano presso il Complesso monumentale ex Chiesa di San Francesco a Cuneo la mostra E luce fu che raccoglie tre importanti opere incentrate sulla luce realizzate da Giacomo Balla, Olafur Eliasson e Renato Leotta appartenenti alle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Da sempre la simbolicità della luce è al centro delle diverse culture e religioni ed esprime la prossimità al divino e alla conoscenza. Proponendo un percorso immersivo e sensoriale negli effetti dinamici prodotti dalla luce le installazioni Feu d’artifice (Fuoco d’artificio, 1917) di Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958); The sun has no money (Il sole non ha soldi, 2008), di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967) e Sole (2019-2020) di Renato Leotta (Torino, 1982) instaurano un rapporto vivificante con gli spazi della Chiesa.
I PRESTITI DEL MUSEO
Le opere del Castello di Rivoli si trovano in prestito nelle istituzioni d’arte più importanti di tutto il mondo.
L’opera di Mario Merz Igloo (Tenda di Gheddafi) è allestita al Museo Reìna Sofia di Madrid, mentre Red/Red di Asli Cavusoglu è presentata al CAAC Centro Andaluz de Arte Contemporaneo di Siviglia. Alla Fundació Joan Mirò di Barcellona è visibile l’opera The Tables have Turned di Nalini Malani, mentre al Jameel Art Center di Dubai è possibile ammirare The Flesh is Yours the Bones are Ours di Michael Rakowitz.
Della Collezione Cerruti, l’opera Il risveglio della bionda sirena, 1929 di Scipione è allestita ai Musei San Domenico di Forlì, mentre l’opera Allegoria della Pittura, Scultura e Architettura, 1740 di Pompeo Batoni si trova nella mostra Sfida al Barocco. Roma Torino Parigi 1680- 1750 alla Reggia di Venaria.
Altre opere stanno per partire, in particolare quest’autunno Nero rosa e Nero giallo di Carla Accardi sarà esposta al Museo del Novecento a Milano, mentre The Salt Traders di Anna Boghiguian sarà allestita al Museo SMAK di Gent.
Saranno invece in mostra al museo HEART di Herning, in Danimarca, le opere Zig-Zag di Alighiero Boetti, Respiro di Giovanni Anselmo, Movimento di Emilio Prini e Senza titolo di Marisa Merz, mentre l’opera Rotoli di Carla Accardi verrà ammirata al Centre Pompidou di Parigi prossimamente.
L’opera Interno metafisico (con faro), 1918 di Giorgio de Chirico è in partenza per l’Orangerie di Parigi, parte del polo museale del Musée d’Orsay, e l’opera Nudo sdraiato di Giovanni Boldini partirà a breve per il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, a Rovereto.
C.S.
Fonte: Castello di Rivoli Press, 10 agosto 2020
Immagine di apertura:
Castello di Rivoli – Foto Carolyn Christov-Bakargiev
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
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