Da Firenze a Ravenna per celebrare l’Alighieri: gli Uffizi prestano un celebre capolavoro di Giotto, il Polittico di Badia, per il progetto espositivo “Dante gli occhi e la mente. Le arti al tempo dell’esilio”. Il grande museo fiorentino, nell’ambito di un accordo di collaborazione culturale con la città dov’è sepolto il Sommo Poeta, concede anche il ‘San Francesco riceve le Stimmate’, prezioso dipinto a tempera e oro su tavola, databile intorno al 1250, del Maestro della Croce 434 e un’opera del 1854 di Annibale Gatti ‘Dante in esilio’.
Le opere, custodite a Firenze nella Galleria degli Uffizi, verranno concesse in prestito in occasione del Settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri per il progetto espositivo comprendente tre mostre.
A testimonianza del profondo legame tra Firenze, città natale del Sommo Poeta, e Ravenna, la città che fu il suo ‘ultimo rifugio’ e che ne conserva le spoglie, è stato firmato un accordo di collaborazione pluriennale tra Uffizi e Comune di Ravenna: nel 2021 i primi prestiti del museo fiorentino alla mostra Le Arti al tempo dell’esilio, allestita dal 6 marzo al 4 luglio 2021 (nuove date: dal 24 aprile al 4 luglio 2021) nella chiesa di San Romualdo a Ravenna.
Il Polittico di Badia di Giotto, datato intorno al 1300, è originariamente proveniente dall’altare maggiore della Badia di Firenze, una delle chiese più importanti della città, situata nei pressi dell’abitazione degli Alighieri, ed era sicuramente nota a Dante.
LA MOSTRA Le Arti al tempo dell’esilio
6 marzo – 4 luglio 2021 ( nuove date: 24 aprile – 4 luglio 2021) Chiesa di San Romualdo a Ravenna
L’esposizione è incentrata soprattutto sul periodo dell’esilio del poeta, iniziato nel 1302. Roma, Arezzo, Verona, Padova, Bologna, Lucca, Pisa, Ravenna, sono alcune delle città che Dante visitò in quegli anni. Seguendo le peregrinazioni del Poeta, la mostra ripercorre un ideale itinerario di immagini, una sorta di mappa delle sue conoscenze artistiche.
Nelle opere di Dante e in particolare nella Commedia, infatti, la forza delle immagini e l’esperienza visiva ricoprono un ruolo centrale. Per la ricostruzione di questo ‘viaggio’ dantesco attraverso i capolavori d’arte, si parte da Firenze. Il Poeta, infatti, conobbe l’incalzante rivoluzione artistica nella sua città natale, che troverà proprio con Giotto, nella scoperta del vero e nella certezza dello spazio misurabile, una dimensione universale e nazionale, così come lo stesso Dante sperimentava in quegli anni con la sua ricerca del “volgare illustre” quale lingua per l’intera penisola italiana.
M. F. C.S.
Fonte: Opera Laboratori Fiorentini Civita, Mar 31 agosto 2020
Immagine di apertura: Maestro della Croce 434, San Francesco riceve le stimmate, 1250 circa, Firenze, Galleria degli Uffizi
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