Con una media di circa 2.000 spettatori e un incasso medio superiore ai 100.000 euro per ogni serata, l’Arena di Verona si è dimostrata, anche in quest’anno di emergenza sanitaria, il palcoscenico all’aperto più capiente e frequentato del mondo, creando in massima sicurezza un Festival che ha saputo unire princìpi etici e sociali, supporto al territorio, creatività e innovazione artistica.

11 diverse prime, programmi musicali originali e nuovi per l’Arena, che hanno contribuito, tra tradizione e innovazione, a coinvolgere nuove fasce di pubblico: 1.600 operatori sanitarinazionalipresenti sin dallo spettacolo inaugurale Cuore italiano della musica; la commovente esecuzione del Requiem di Mozart, dedicato alle vittime del Covid, alla presenza dei loro  familiari e dei Sindaci della Provincia di Verona in rappresentanza di tutto il territorio; l’ampio pubblico di famiglie con bambini accorso per il Gala Rossini; una presenza importante di spettatori stranieri, pari al 40%, che hanno così confermato il loro affetto per l’Arena nonostante le difficoltà del viaggiare, ribadendo la leadership areniana tra i palcoscenici internazionali.

Lo sforzo creativo e produttivo di quest’anno ha consentito di mantenere inalterata la posizione di eccellenza dell’Arena di Verona tra i teatri del mondo, eccellenza confermata dalla grande attesa per il Festival 2021 che, tra vendite e prelazioni di biglietteria, è ampiamente superiore all’andamento storico degli ultimi anni.

Va evidenziato che l’imponente lavoro di comunicazione messo in piedi per arginare i danni della pandemia, ha permesso alla Fondazione Arena di ottenere importanti risultati sui Social, che hanno visto triplicati i contatti sulle piattaforme Facebook (367.864 utenti) e Instagram (1.360.834), nonostante il ridotto numero di serate, ampliando così l’orizzonte d’attesa per la prossima stagione e veicolando già in questa il 15% delle vendite di biglietteria.

Questo Festival ha visto per la prima volta l’Arena così come costruita dagli antichi Romani, “arredata” con il nuovo palcoscenico centrale per l’Orchestra (625 metri quadrati) e 90 postazioni per altrettanti artisti del Coro che hanno seguito, esaltandola, l’elisse areniana. Dal 25 luglio al 29 agosto il pubblico ha potuto vedere e ascoltare un cast di star mondiali, quasi impossibili da trovare tutte insieme nel panorama dei maggiori teatri internazionali: 10 direttori, 1 giovane solista di fama internazionale, 57 voci tra le migliori al mondo, di cui ben 12 al proprio debutto nell’anfiteatro veronese tra giovani di talento e grandi artisti affermati finalmente giunti in Arena:

Si è trattato di un Festival intenso, condensato in sole 11 serate tutte diverse, vere e proprie première. Coraggiose proposte che hanno allargato gli orizzonti del pubblico e i suoi componenti, per un’Arena sempre più partecipata e condivisa, mai silenziosa, memore della sua funzione culturale e soprattutto sociale. Certo il focus del 2020 è stata la musica senza mai però rinunciare all’impatto visivo dell’anfiteatro.

Verona Capitale Internazionale dell’Opera è il progetto realizzato da Fondazione Arena in collaborazione con il Comune di Verona che, per il secondo anno consecutivo, rafforza il ruolo culturale di Verona costruendo un sistema diffuso di attività integrate per raccontare il fascino multiforme della tradizione operistica.

In occasione del Festival d’estate 2020 sono stati posizionati elementi di scenografia sapientemente illuminati accanto all’hashtag #inarena, trasformando lo spazio urbano in “spazio d’arte”.

In un anno di forti restrizioni e cautele, Fondazione Arena ha mantenuto l’impegno preso con i propri lavoratori, i sostenitori, il pubblico, la città ed il territorio, creando un unicum nel panorama teatrale, culturale e turistico del 2020.

Comunicato stampa, estratto

Fonte: Ufficio Stampa, 1 settembre 2020
Foto Ennevi – Fondazione Arena di Verona

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