Nella primavera di quest’anno si è generato un improvviso strappo nel tempo, una ferita profonda si è aperta nella storia dell’umanità. Il mondo, come eravamo abituati a percepirlo, c’era e ora non c’è più. La comunità teatrale, fatta di artisti, spettatori e lavoratori, ha subito un vero e proprio shock. “Una volta, c’era…” Partendo dal desiderio di scrivere una nuova storia con la stagione diffusa in cinque città, ERT Fondazione si lascia ispirare dal tradizionale incipit delle fiabe, ribaltando la prospettiva per raccontare una realtà diversa.

Dopo essersi spostata durante il lockdown sul web e dopo aver dato vita a fitti calendari estivi in presenza, il Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna inaugura la stagione invernale insieme agli artisti e ai cittadini di Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Bologna e Cesena, dando segno tangibile della sua presenza e della sua funzione pubblica. Tuttavia rimarranno chiuse per lavori di ristrutturazione le sale del Teatro delle Passioni di Modena (in fase conclusiva) e del Teatro Bonci di Cesena (in sede a gennaio 2021).

Cinemalteatro – fino alla fine del mondo

La stagione ERT 2020-2021 avvia una riflessione condivisa su alcuni temi cruciali della nostra attualità e dell’etica contemporanea: il rapporto dell’uomo con l’ambiente, il ruolo della scienza nella percezione della realtà e nell’evoluzione, la funzione dell’informazione e le sue trasformazioni, l’intervento della finanza negli assetti sociali globali e il fenomeno delle migrazioni.

L’emergenza sanitaria ha imposto un’organizzazione della stagione in due parti e privilegiato l’attività produttiva, con un nucleo di attori stabile, come già avviene in alcuni teatri europei. Da settembre 2020 a gennaio 2020 andranno in scena quasi esclusivamente produzioni made in ERT, con al centro gli attori della Compagnia permanente.

Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezza estate foto Francesca Cappi

Si aggiunge una stagione parallela che si compone di Etimologie, progetto dedicato alle parole della lingua italiana, realizzato in collaborazione con Radio 3. Scienza, coscienza e conoscenza, un ciclo di appuntamenti organizzati in collaborazione con Fondazione Innovazione Urbana e RAI Radio3 Scienza, con alcuni dei più autorevoli personaggi del mondo accademico, scientifico e artistico. Ancora, Agorà Laterza. Il mondo dopo la fine del mondo, una tre giorni di ragionamento con grandi nomi della cultura e della scienza; Lezioni di Storia; presentazioni di libri e di letture; Specialmente in libertà, progetto fotografico e poetico su libertà di espressione e diritti umani. Si conclude il progetto di residenza e produzione Radar dedicato a giovani realtà under 28. Inoltre, azioni di teatro partecipato, audience development, pedagogia civica e promozione territoriale, lezioni di lettura, seminari per docenti, scuola di teatro e molto altro.  

GLI SPETTACOLI
Una nuova regia di Claudio Longhi su drammaturgia originale di Alejandro Tantaniana; lo scrittore Paolo Di Paolo con il nuovo allestimento Wetmarket, con una regia collettiva accanto a Marina Occhionero. Da una coproduzione internazionale di quindici teatri e festival, nasce Catarina e a beleza de matar fascistas, il nuovo lavoro di Tiago Rodrigues; il debutto del riallestimento italiano The Metamorphosis, racconto di Kafka riscritto con cifra visionaria dal regista Matthew Lenton; artista di casa a ERT, Lino Guanciale approda alla sua seconda regia su drammaturgia di Gabriel Calderón.

Marta Cuscunà – Earthbound

Nell’ambito di Atlas of Transitions Biennale, debutta Lingua Madre, progetto della scrittrice e regista teatrale e cinematografica Lola Arias; Chi ha ucciso mio padre, dal testo del giovane scrittore Édouard Louis, interpretato da Francesco Alberici. Altra ripresa produttiva è Wasted, con la regia di Giorgina Pi, tra i fondatori del collettivo romano dell’Angelo Mai, tratto dal testo di Kae Tempest, atteso di persona; Emanuele Aldrovandi porta in Italia un testo debuttato a New York; continua il sodalizio con Lisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla; il collettivo Sotterraneo affronta il tema della comunicazione contemporanea.

Marta Cuscunà debutta con una nuova produzione di Earthbound, monologo per attrice e creature animatroniche; al coreografo e danzatore Marco D’Agostin è dedicata una personale di tre spettacoli; per il suo esordio alla regia Riccardo Frati sceglie Il Piccolo Principe di Antonie de Saint-Exupéry. Il testo che Michele Di Giacomo traduce, dirige e interpreta racconta la vera storia di Charlotte Von Mahlsdorf, sopravvissuta all’assalto nazista e al regime comunista, una prova che ha vinto il premio Pulitzer nel 2004.

I membri della compagnia Kepler-452 incontrano in un “giardino dei ciliegi” due personaggi “immaginari” realmente esistenti; il drammaturgo Davide Carnevali riporta in scena, insieme agli attori Michele Dell’Utri, Simone Francia e Maria Vittoria Scarlattei, uno spettacolo di teatro partecipato ispirato a testi di Federico García Lorca.

Lino Guanciale © Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Lino Guanciale è in scena con Dialoghi di profughi di Bertolt Brecht; La dodicesima notte o Quel che volete di William Shakespeare, vede prortagonista Stefano Bicocchi, in arte Vito, nella prosecuzione del progetto svolto all’interno del Dipartimento Salute Mentale di Bologna. Lo spettacolo di Angela Malfitano conclude il progetto Inventario Pozzati; Elena Ferrante, i cui panni sono vestiti dall’attrice Manuela Mandracchia, è l’autrice di un ciclo di tre lezioni organizzato dal Centro Internazionale di Studi Umanistici ‘Umberto Eco’ dell’Università di Bologna; Silvia Rigon dirige Diana Manea e Simone Baroni; si ripercorre l’origine dell’Utopia sui testi scelti da Carlo Altini. Per la prima volta si esibisce in un teatro ERT Julian Rachlin, violinista, violista e direttore d’orchestra; Andrea Santonastaso si confronta con la regia firmando un Abecedario per imparare a vivere;Cinemalteatro, con testi e regia di Loris Fabiani, è in scena con Michele Di Giacomo e Umberto Terruso.

M.F.C.
Fonte: Ufficio Stampa Ert, 16 settembre 2020

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