Il bolognese Leopoldo Serra, alla guida del 12° Battaglione Bersaglieri, fu il primo ufficiale dell’esercito regio in avanzata a varcare il ciglio della breccia aperta nelle Mura aureliane a pochi metri da Porta Pia, la mattina del 20 settembre 1870 intorno alle ore 9, dopo circa quattro ore di cannoneggiamenti, in una Roma conquistata e sottratta, dopo mille anni, al potere temporale pontificio. Era l’ultimo atto del sogno risorgimentale finalmente avveratosi e il primo passo verso il futuro unitario della nazione italiana, con la Città Eterna annessa al Regno d’Italia e acclamata Capitale di tutta la penisola nel solenne messaggio annunciato dal Generale Raffaele Cadorna.

A pochi giorni dal 150° anniversario della Presa di Porta Pia, il Museo civico del Risorgimento di Bologna celebra la memoria del suo illustre concittadino attraverso la mostra documentaria Leopoldo Serra, un protagonista del Risorgimento tra Roma e Torino visitabile dal 18 settembre al 21 novembre 2020. 

L’ordinamento dell’esposizione ripercorre le tappe fondamentali della vita avventurosa di Leopoldo Serra (28 febbraio 1829 – 8 ottobre 1912) nella quale si riflettono gli eventi cruciali, i personaggi, i miti, i valori e le idealità della Terza Italia: dalle Guerre di Indipendenza al brigantaggio, dalla questione romana alla questione sociale, dalla “poesia” del Risorgimento alla “prosa” dei decenni post-unitari.

Laureato in matematica, si arruolò come volontario e fu assegnato prima all’Artiglieria a cavallo, poi al battaglione Bersaglieri. Prese parte alla seconda e alla terza Guerra di Indipendenza, dove fu insignito di due Medaglie al valore, mentre durante la presa di Porta Pia ricevette la Croce dell’Ordine Militare di Savoia. Dopo che fu collocato a riposo per le ferite riportate in guerra, gli vennero conferite anche le Croci di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. È sepolto al Cimitero della Certosa (Chiostro Annesso al Maggiore, lato nord, perimetro esterno).

Nella mostra, a cura di Otello Sangiorgi e Mirtide Gavelli, sono esposti ricordi e cimeli personali di Serra e dei suoi compagni d’arme, conservati nella collezione permanente del museo e normalmente non accessibili al pubblico. Tra questi, vi è la sciabola di ordinanza per ufficiale dei Bersaglieri completa di fodero, sulla cui lama sono riportati il nome del proprietario e l’iscrizione “24 giugno 1859 – 20 settembre 1870” (date della battaglia di Solferino e della presa di Roma); un piccolo revolver a sei colpi utilizzato nella lotta al brigantaggio; il mantello in panno nero di tipo militare indossato durante l’assalto a Porta Pia, dove sono ancora visibili i 23 buchi provocati dai proiettili sparati dai soldati pontifici, che furono rammendati dalle donne romane mentre il valoroso ufficiale si trovava ricoverato in ospedale e il medagliere con 11 decorazioni e nastrini conformi in cui viene riassunta tutta la sua carriera militare.

L’esposizione è completata da una documentazione sulla giornata del 20 settembre, la cui celebrazione generò a lungo frizioni tra la Chiesa e il nuovo Stato Italiano che si conclusero solo nel 1929 con la sottoscrizione dei Patti Lateranensi.

Sono previste visite guidate. Grazie a codici QR è possibile accedere al portale www.storiaememoriadibologna.it, con notizie e approfondimenti.

M.F.C.
Fonte: Ufficio Stampa Bologna Musei, 17 settembre 2020

LEOPOLDO SERRA
UN PROTAGONISTA DEL RISORGIMENTO TRA ROMA E TORINO
18 settembre – 21 novembre 2020

Museo civico del Risorgimento
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