La cifra espressiva di Giorgio Milani ruota attorno ad assemblaggi di caratteri mobili in legno per la stampa, non più in uso, che l’artista trova e raccoglie nei magazzini di vecchie tipografie e ricicla come materiali per l’arte. Sono caratteri che, idealmente, conservano la memoria di quello che hanno stampato e, per esteso, la memoria del sapere umano. I legni intagliati, diversi per forma e misura, per materia ed epoca di produzione, vengono usati per costruire dei lavori tridimensionali. Sono opere che non presentano parole e immagini stampate, quanto parole e immagini fisicamente reali, da toccare, oltre che da vedere.
Dal 24 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021 (prorogata fino al 28 febbraio) gli spazi di Volumnia, progetto attorno a design e arte che abita gli spazi di una chiesa sconsacrata nel centro di Piacenza, ospitano a ingresso libero la personale di Giorgio Milani, La scrittura come enigma. L’esposizione, curata da Elena Pontiggia, propone 120 opere fra quadri e sculture in gran parte inedite, divise in dieci sezioni che documentano i suoi cicli più importanti, dalle Torri di Gutenberg alle Babeli e ai Poetari Oriente Occidente, dalle Sublimazioni alle Sindoni di Gutenberg e ai Canti ad Ombre Rare.
La scrittura di Milani (Piacenza, 1946), i suoi Poetari, non compongono un catalogo razionale ma sono il luogo dell’enigma, non perché svelano il mistero ma perché rivelano che il mistero esiste. Lettere e segni sono raccolti in andamenti ortogonali, entro quadrati e rettangoli, in spazi ritmici e musicali, ma non si leggono ordinatamente perché sono ermetici come le foglie della Sibilla, scrive Elena Pontiggia nell’introduzione al catalogo Gli Ori Editori Contemporanei.
M.F.C.S.
Fonte: CLP Relazioni Pubbliche, 28 settembre 2020
Immagine di apertura: Giorgio Milani,Torre di Gutemberg 2010
GIORGIO MILANI. LA SCRITTURA COME ENIGMA
24 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021
Prorogata fino al 28 febbraio 2021
Ingresso libero
Volumnia
Stradone Farnese 33, Piacenza
Informazioni: 335 6456147
info@volumnia.space
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