Sarà Mas distinguidas, seconda serie dei Piezas distinguidas firmati da La Ribot, a inaugurare il 14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia il 13 ottobre al Teatro alle Tese (ore 20.00, data unica), sostituendo la serie antologica Panoramix, sempre ideata e interpretata da La Ribot, originariamente programmata.

Mas distinguidas, che raccoglie 13 dei Piezas distinguidas – brevi, fulminanti performance che hanno reso celebre La Ribot, Leone d’oro alla carriera di questa edizione del Festival – è infatti concepito per una rappresentazione su palco, frontale rispetto alla platea, consentendo una messinscena in sicurezza per il pubblico, che potrà accedere più numeroso rispetto alla versione itinerante della serie inizialmente prevista.
Biglietti acquistabili esclusivamente on line sul sito.

IL PROGRAMMA
Dal 13 al 25 ottobre va in scena a Venezia il 14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea secondo Marie Chouinard, che completa il suo quadriennio di direzione al settore Danza della Biennale di Venezia. Due settimane di spettacoli con 19 coreografi autori di 23 titoli, di cui 7 in prima assoluta e 5 in prima nazionale, e anche incontri e film, lungo il percorso dell’Arsenale, dal Teatro Piccolo Arsenale, Sale d’Armi, Teatro alle Tese e Tese dei Soppalchi, per arrivare a Ca’ Giustinian.

Nel solco delle edizioni passate, i coreografi invitati, fra cui molti appartenenti alle generazioni degli anni ’80 e ’90, fanno della danza un territorio senza limiti, fra i più dinamici nel mondo dell’arte e i più permeabili all’ibridazione, una danza che trova spazio in teatri, gallerie, musei e anche fiere. In questo senso vanno le attribuzioni dei Leoni per la Danza 2020: il Leone d’Oro alla carriera alla coreografa ispano-elvetica La Ribot e il Leone d’Argento alla coreografa Claudia Castellucci.

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Tra le Compagnie presenti, la catalana Maria Campos e il libanese Guy Nader, che dal 2006 formano una compagnia indipendente con sede a Barcellona. Assieme ad altri danzatori, in Times Takes the Time Time Takes offrono un’ipnotica rappresentazione del moto perpetuo. Apripista di una nuova generazione di coreografi, Noé Soulier presenta due lavori che mettono sotto la lente d’ingrandimento il gesto e la memoria del corpo: The WavesPortrait of Frédéric Tavernini.

Nel solco dell’alchimia tra danza e musica, della mutua conversazione tra corpo e suono, si muove anche la belga Lisbeth Gruwez. A Venezia è in scena con la pianista Claire Chevallier per Piano Works Debussy; mentre sulle canzoni di Bob Dylan mixate dal vivo su vinile la coreografa e interprete dialoga in Lisbeth Gruwez dances Bob Dylan.

La basca Jone San Martín con Legitimo/Rezo mette in danza il suo personale “diario di appunti” degli oltre vent’anni di lavoro con William Forsythe. Claudia Catarzi presenta Posare il tempo, uno studio a due sul movimento in rapporto alle dimensioni essenziali di spazio-tempo. Matteo Carvone rivisita la figura mitologica del fauno proponendo un duo maschile su un prato artificiale. Alla più celebre scultura neoclassica, Le tre Grazie di Antonio Canova, si ispira con ironia Silvia Gribaudi in Graces, Premio Danza&Danza 2019. Considerato spettacolo manifesto della sua ricerca sul corpo politico, Gentle Unicorn di e con Chiara Bersani, le è valso un Ubu come miglior attrice e performer under 35 della scorsa stagione. Marco D’Agostin con Avalanche mette in scena un uomo e una donna sopravvissuti a una catastrofe imminente. A scuotere la scena della danza francese ed europea degli ultimi dieci anni è Olivier Dubois, a Venezia con Pour sortir au jour, un viaggio attraverso i frammenti di oltre 60 spettacoli che dipanano la sua storia artistica.

Sofia Nappi e Adriano Bolognino sono i vincitori di Biennale College Coreografi dello scorso anno. Il loro debutto trova ora conferma nella commissione della Biennale per due nuove opere. Con una formazione orientata al contemporaneo Sofia Nappi presenta Ima, ispirato alla “complessa semplicità del vivere”. Invece Adriano Bolognino, formato sia nel classico che nel contemporaneo, propone Your Body is a Battleground, coreografia ispirata all’omonima opera dell’artista Barbara Kruger, dove il corpo del programmatico titolo è quello delle donne.

M.F.C.
Fonte: ufficio Stampa e sito Biennale Venezia, 6 ottobre 2020
Immagine di apertura: Maěs distinguidas – Divana – Monique Jacotte – 1997

La Biennale di Venezia
14. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
AnD NoW !
13 – 25 ottobre 2020

www.labiennale.org