La Mole Vanvitelliana di Ancona ospita un’edizione speciale di KUM! Festival,la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche con la direzione scientifica di Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, quest’anno in un’edizione particolare proprio sul tema della La Cura. Il simbolismo del luogo sarà amplificato da tre giornate, da venerdì 16 a domenica 18 ottobre, di riflessione sull’emergenza socio-sanitaria in cui specialisti della clinica – psicoanalisti, psichiatri, medici ma anche a filosofi, scrittori, architetti e virologi – si occuperanno del drammatico momento attuale, nella convinzione che solo analizzare e capire le dinamiche permetta poi di guarire.
In programma 10 lectio e 2 eventi speciali, tutti gratuiti in presenza con prenotazione obbligatoria, trasmessi anche in live streaming sul sito e la pagina Facebook del festival e sul circuito di èTv.
LA MOLE: LAZZARETTO NELL’ANTICHITÀ
Ancona è stata sin dall’antichità uno snodo chiave per le attività commerciali e lo è tutt’oggi grazie al suo rinomato porto turistico. Nel porto della città è situata la Mole: iniziata da Luigi Vanvitelli nel 1732 su commissione di Papa Clemente XII e ultimata nel 1743, sorge su un’isola artificiale di forma pentagonale, una metaforica linea di continuità tra la terraferma e il mare aperto. Originariamente era un lazzaretto che salvaguardava la salute pubblica ospitando depositi e alloggi per merci e persone in quarantena che arrivavano al porto da zone ritenute non sicure: ecco perché fu costruito su un’isola artificiale fuori dal territorio cittadino. La Mole rappresenta, quindi, la casa ideale del festival di quest’anno.
LA LECTIO DI MASSIMO RECALCATI
«Il nostro paese e il nostro mondo sono stati scossi da un trauma senza precedenti. Un virus sconosciuto ha mietuto vittime senza numero, ha messo a durissima prova la nostra esistenza, la nostra società, la nostra economia. Altrettanto difficile è la ripresa, urgente ma incerta, che procede in uno scenario di incognite, affidata a soluzioni fragili e parziali. Ripensare questo doppio trauma, l’interruzione della vita e la ripresa della vita, è il compito delicato e necessario che ci attende. Perché un trauma che resta impensato è un trauma che rischia di ripetersi, di migrare silenzioso attraverso gli spazi della vita psichica e collettiva, di irrompere ancora e ancora, sotto spoglie imprevedibili e catastrofiche. Ripensare il trauma non è la premessa alla ripartenza, è la ripartenza stessa. Il tempo del pensiero è quel tempo fuori dal tempo grazie al quale ci si scopre, infine, in un tempo nuovo».
Massimo Recalcati terrà la lectio conclusiva della manifestazione, domenica 18 ottobrein un incontro dal titolo Cosa non possiamo dimenticare? A lezione dal Covid-19.
C.S.M.
Fonte: Delos, 6 e 7 ottobre 2020
KUM!
16 – 18 ottobre 2020
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio, 28, 60121 Ancona
www.kumfestival.it