Un altro grande cantiere interessa la Galleria dell’Accademia di Firenze. Come già annunciato dal Direttore Cecilie Hollberg, nell’ambito dei lavori di risanamento della Galleria, lo scorso 5 ottobre 2020 ha avuto inizio un importante intervento alla Sala del Colosso, caratterizzata, al centro, dall’imponente bozzetto in terra cruda del Ratto delle Sabine, capolavoro del Giambologna. I lavori si concluderanno nel luglio 2021.

L’ambiente è quindi momentaneamente chiuso al pubblico per essere oggetto di un restauro architettonico-strutturale con il consolidamento delle strutture lignee a copertura della sala, le capriate settecentesche. Il restyling inoltre prevede la ritinteggiatura e un nuovo impianto di illuminazione, studiato per esaltare le opere esposte, mentre il nuovo impianto di aerazione era stato inaugurato lo scorso giugno.

Sogliani Immacolata Concezione
© Galleria dell’Accademia di Firenze

Si procederà a una rivalutazione dello stato di conservazione dei dipinti, che saranno trasferiti negli ambienti adiacenti. Il Ratto delle Sabine, la grande pala dell’Assunzione di Pietro Perugino, datata 1500, e la pala dell’Immacolata Concezione di Antonio Sogliani, di difficile movimentazione per dimensioni e fragilità, saranno protette con strutture realizzate ad hoc.

LA SALA DEL COLOSSO
L’ambiente, dal carattere austero e maestoso, prende il nome da una replica in gesso di dimensioni colossali di uno dei Dioscuri di Montecavallo, la coppia di eroi che decorano la fontana di Piazza del Quirinale a Roma, e che qui si trovava nell’Ottocento, conservata oggi presso la Gipsoteca dell’Istituto d’arte di Porta Romana. Invece attualmente, al centro, possiamo ammirare il Ratto delle Sabine capolavoro di Jean De Boulogne, scultore fiammingo dal nome italianizzato in Giambologna. Si tratta di un rarissimo esempio di modello originario in scala 1:1 del bozzetto in terra cruda del Ratto delle Sabine, il cui marmo è collocato sotto la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. Fu realizzato dall’artista intorno al 1580 per il granduca Francesco I dei Medici come puro pezzo di bravura per accreditarsi presso il committente.

Perugino Assunzione
© Galleria dell’Accademia di Firenze

Lungo le pareti del salone, si concentra una serie di capolavori della pittura fiorentina del Quattrocento e del primo Cinquecento. Tra le opere più significative, il cosiddetto Cassone Adimari di Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello del ben più celebre Masaccio, oppure la Tebaide di Paolo Uccello, in cui l’artista racconta scene di vita eremitica. Sandro Botticelli è rappresentato dalla Pala del Trebbio, dal nome del Castello mediceo dal quale proviene.

In questo contesto sono raccolti anche mirabili esempi degli esponenti delle più importanti botteghe fiorentine del Rinascimento come Domenico Ghirlandaio, Lorenzo di Credi, Jacopo del Sellaio, Filippino Lippi, Mariotto Albertinelli, Pietro Perugino.


M.F.C.S.
Fonte: Davis & Co, 28 settembre 2020
Immagine di apertura: © Galleria dell’Accademia di Firenze Sala del Colosso

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