La galleria Giappone del MAO – Museo d’arte Orientale di Torino, cambia nuovamente aspetto. Per ragioni di tutela e conservazione, i kakemono e gli ukiyo-e, le stampe su carta, vengono infatti periodicamente messi a riposo e sostituiti con altre opere delle collezioni, offrendo al visitatore la possibilità di ammirare un’esposizione costantemente rinnovata.

La nuova rotazione parte dalla figura maschile in Giappone, come emerge dalle opere pittoriche del periodo Edo (1603-1868). Da un lato l’ideale marziale dei bushi, gli uomini d’arme, con i loro simboli: gli uccelli rapaci e il fiore di ciliegio. Dall’altro l’ideale dell’uomo di lettere che si ispira più o meno direttamente alle figure di poeti famosi e uomini d’ingegno della tradizione cinese.

Al primo gruppo appartengono un dittico di Kanō Chikanobu (1660-1728), che raffigura due samurai a cavallo, e un ramo di ciliegio fiorito di Kawamura Bunpō (1779-1821). Il detto “Tra i fiori, il ciliegio. Tra gli uomini il samurai” fa riferimento alla bellezza e alla caducità della vita terrena: così come il ciliegio fiorisce e sfiorisce in brevissimo tempo, la vita del guerriero può rivelarsi intensa ma fugace.

Allo stesso tempo, una metafora della ferocia e precisione del guerriero giapponese trova il suo compimento in uccelli rapaci come il falco o l’aquila di mare, oggetto quest’ultima di un potente dipinto di Yanagisawa Kien (1704-1758).

Sul versante dell’uomo intellettuale si presentano invece un dipinto di letterati abbigliati alla maniera cinese firmato da Kishi Ganku (1749 o 1756-1838) e un dittico raffigurante Li Bai e Su Shi, considerati in Giappone come i poeti più rappresentativi nella storia della Cina, appartenenti rispettivamente ai periodi Tang (618-907) e Song (960-1279).

Contestualmente, si procede alla sostituzione delle stampe ukiyo-e. Si affaccia qui un altro ideale di personaggio maschile, risalente addietro nel tempo addirittura al periodo Heian (794-1185). Egli si materializza nella prima metà della serie “Murasaki Shikibu Genji

Karuta” (Le carte di Genji di Murasaki Shikibu), parodia ottocentesca del famoso romanzo Genji Monogatari risalente all’XI secolo, che narra la storia del “Principe Splendente” Genji: una sorta di Don Giovanni o Casanova giapponese ante litteram.


C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Mao, 20 ottobre 2020


MAO Museo d’Arte Orientale
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