Ha aperto al pubblico ROMAISON 2020 – Roma, una Maison straordinaria: archivi e produzioni dei laboratori di Costume, prima edizione di un progetto nato per valorizzare e sistematizzare quel prezioso unicum creativo che caratterizza la città, come uno straordinario laboratorio progettuale diffuso.

Allestita negli spazi del Museo dell’Ara Pacis e curata dalla storica e critica della moda Clara Tosi Pamphili, la mostra riunisce le più importanti sartorie di Costume romane: Annamode, Costumi d’Arte – Peruzzi, Sartoria Farani, Laboratorio Pieroni, Tirelli Costumi, con la presenza di bozzetti dall’archivio personale di Gabriele Mayer – un fondo di riconosciuta importanza storica, che sarà donato alla Galleria Nazionale – e con una sezione dedicata a Mensura, storico produttore di manichini.


Abito di Danilo Donati per Salò o le 120 giornate di Sodoma regia di Pier Paolo Pasolini_ph credit Mustafa Sabbagh_courtesy Sartoria Farani

Il percorso si apre con una mappa che visualizza la presenza degli atelier sul territorio, disegnando un ipotetico museo d’impresa in itinere. Ci si immerge poi nell’ambiente di un grande atelier, ricreato per l’occasione: qui la dimensione del lavoro, della tecnica, dell’artigianalità e dell’ispirazione, tipiche dell’ambito laboratoriale, dialoga con l’aspetto della ricerca e della conservazione, sviluppato dagli archivi delle singole maison.

Tavoli, strutture metalliche a muro, pedane, tracciano le direttrici tra la produzione e le straordinarie raccolte di pezzi storici originali delle collezioni delle sartorie. In un gioco di rimandi tra pezzi d’epoca e costumi, si trovano abiti del sarto inglese Charles Frederick Worth e di Paul Poiret, della romana Maria Monaci Gallenga e di Madame Gres, fino agli atelier di alta moda romani come Schubert e Zecca.


Il Casanova_ di Federico Fellini Costumi Danilo Donati, 1976 Foto di Mustafa Sabbagh

Ancora, i grandi dell’alta moda francese Christian Dior e Balenciaga dialogano con i costumi straordinari de “Il Conformista” e “L’Ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci, con la “Cleopatra” interpretata da Elizabeth Taylor, con gli abiti di “Salò” di Pier Paolo Pasolini, o con quelli di “Miss Marx”, presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.

I Costumi dei grandi nomi come Pescucci, Canonero, Atwood, Squarciapino, Donati, Tosi, fino ai più giovani Catini Parrini e Torella, sono messi a confronto diretto con i magici archivi di questi luoghi, per loro fonte di ispirazione.

Un insieme eterogeneo di storie affascinanti che si snodano per oltre un secolo, dalla nascita di Cinecittà nel 1937 alle prime produzioni internazionali girate negli studi romani, dalla stagione dorata del cinema italiano a oggi.


Liz Taylor Cleopatra 1963 Director: Joseph L. Mankiewicz, costumi Vittorio Nino Novarese (Oscar) 1963

Un corto circuito che irrompe nella rappresentazione di alcune icone cinematografiche: Florinda Bolkan che indossa un vero abito di Gallenga, e Donyale Luna, la prima modella di colore che compare sulla copertina di Vogue nel 1966; Silvana Mangano, icasticamente glamour con le sue parure Bulgari con ametiste quarzi e diamanti, e Jane Fonda nel celebre “Barbarella”.

ROMAISON lancia il prossimo progetto, in programma per il 2021: “Embodying Pasolini” performance ideata e curata da Olivier Saillard, fashion curator ed ex direttore del Museo Galliera di Parigi, intorno ai costumi realizzati per i film di Pasolini, con un’icona del cinema attuale, Tilda Swinton, attrice scozzese, Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia.

M.F.C.S.
Fonte: Zétema, 22 ottobre 2020

ROMAISON
23 ottobre al 29 novembre 2020
Ingresso gratuito con Mic Card

Museo Dell’ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) – 00186 Roma
Tel. 060608
info.arapacis@comune.roma.it
www.arapacis.it
www.romaison.it  

Magazzino Tirelli foto Fiorenzo Niccoli