Al museo Renato Brozzi di Traversetolo (Parma) un’esposizione unica nel suo genere che offre, per la prima volta a livello nazionale, una panoramica globale sulla scultura animalier in Italia, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati.

Per Renato Brozzi (Traversetolo 1885-1963) l’anno 1920 scoccava all’insegna di commissioni ed eventi che ne avrebbero consacrato definitivamente la fama di animalista, anzi del “più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello”, secondo la definizione coniata da Gabriele D’Annunzio. Da qui le ragioni della mostra “Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento”, promossa dal Comune di Traversetolo e dal museo dedicato allo scultore e cesellatore, incisore e orafotraversetolese, nell’anno di Parma Capitale Italiana della cultura 2020+21.

La mostra affronta un genere di straordinaria originalità e bellezza, l’animalismo, e intende rendere omaggio a un artista che in questo ambito fu in prima fila, e anche far conoscere un orientamento specifico proiettato nel contesto artistico internazionale – all’epoca particolarmente studiato e apprezzato – attraverso le opere dei principali esponenti italiani, molte delle quali poco conosciute o presentate al pubblico per la prima volta, perché appartenenti a collezioni private.

L’esposizione, curata da uno specialista di scultura italiana dell’Ottocento e Primo Novecento come Alfonso Panzetta, e da Anna Mavilla, curatrice onoraria del museo, costituisce quindi la prima indagine specifica sulla scultura zoomorfa in Italia, un genere che, con differenti poetiche, è stato praticato da circa 350 artisti, e ancora oggi, nel contemporaneo, risulta molto amato dagli scultori emergenti.

Tra gli artisti animalieri rappresentati, si trovano Rembrandt, Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli e altre importanti personalità, fino a scultori meno rinomati, la cui produzione è ancora in gran parte da ricostruire. Particolare attenzione è anche rivolta a quegli artisti del territorio per i quali la presenza di Renato Brozzi costituì un riferimento fertile e imprescindibile.

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L’immagine-guida della mostra è la “Gattina che gioca con la coda”, ovvero la gatta prediletta dell’artista, sua compagna nelle lunghe ore di lavoro trascorse nello studio.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Parma, 30 ottobre 2020
Immagini tratte da pagina facebook

RENATO BROZZI E LA SCULTURA ANIMALISTA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO
7 novembre 2020 – 30 maggio 2021
Prorogata fino 30 settembre 2021

Museo Renato Brozzi
Via F.lli Cantini, 8, Traversetolo, PR
Tel. 0521 842436
museorenatobrozzi@comune.traversetolo.pr.it
Per visite guidate e informazioni:
Tel. 0521 842436,
biblioteca@comune.traversetolo.pr.it  
www.museorenatobrozzi.it

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