La Villa dei Capolavori sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo presso Parma, in occasione della mostra “L’ultimo romantico” (vedi qui ) dedicata al suo fondatore Luigi Magnani (Reggio Emilia, 1906 – Mamiano, 1984), apre al pubblico gli armadi che custodiscono testimonianze importanti e oggetti preziosi di Magnani stesso e della sua famiglia, rendendo omaggio all’affascinante storia privata di un uomo dal colto e raffinato gusto artistico che dedicò la sua eclettica collezione alla memoria del padre Giuseppe, grande proprietario terriero e imprenditore caseario, e della madre, la nobildonna Eugenia Rocca di Chiavari, nipote di papa Benedetto XV.
La storia della Villa si intreccia con quella di illustri personaggi del mondo della cultura, dell’aristocrazia colta e dell’arte. Tra questi, l’amico pittore Giorgio Morandi, le cui opere sono esposte al piano superiore insieme a tele di Monet, Cézanne e Renoir. Le stanze private di Luigi e della madre Eugenia oggi ospitano capolavori d’arte, affiancate dai luminosi corridoi con i guardaroba a muro di fine Ottocento, celati dalla boiserie ad ante laccate di bianco.
Eccezionalmente questi armadi vengono aperti ai visitatori, di sabato e domenica, dal 31 ottobre fino al 13 dicembre, compreso lunedì 7 dicembre. Sarà così possibile rievocare gli splendori dell’alta società grazie al ricco abito in pizzo nero degli anni Trenta che la signora Eugenia indossava quando era ricevuta a corte dalla regina Elena di Savoia, di cui era dama di compagnia. Ancora attuale è il prezioso abito da ballo in tessuto arricciato con fili in oro degli anni Venti, indossato da Ada, una delle sorelle di Luigi, fra le prime donne in Italia ad adottare il taglio di capelli a la garçonne. Di Luigi Magnani è esposto il frac per le serate di gala e il cappello a cilindro, realizzato a Parigi negli anni Quaranta.
Ci sono gli accessori – collane, cinture, borsette, guanti – provenienti dalle più rinomate case di moda dell’epoca, tra cui spicca per la pregevole manifattura l’ombrellino Belle Epoque in pizzo nero e manico in ebano intagliato, oltre alla collezione di vezzosi cappellini che Donna Eugenia commissionava in via Condotti a Roma. I magnifici corredi ricamati e cifrati fra Ottocento e Novecento, erano utilizzati da ospiti quali Margaret, sorella della regina Elisabella d’Inghilterra, Giorgio Morandi, Renato Guttuso e del poeta Premio Nobel Eugenio Montale, amico fra i più cari di Luigi Magnani.
Non mancano i documenti di famiglia, le fotografie d’epoca e il menù del transatlantico Giulio Cesare datato 1957. Sono stati ritrovati i cimeli legati alla pratica religiosa della signora Eugenia che, per affrontare il dolore della perdita delle figlie morte giovanissime, aveva preso i voti come terziaria di Santa Teresa. Le odierne sale espositive fanno immaginare l’atmosfera vissuta dal proprietario, insieme alle supreme opere d’arte acquistate a partire dall’inizio degli anni Quaranta, che venivano svelate durante ricevimenti esclusivi. In pochi varcavano la soglia della Villa coi suoi saloni e i suoi eventi; dalla biblioteca, ai concerti, alle cene che riunivano intellettuali, artisti e aristocratici.
Recentemente sono state ritrovate nei solai vecchie pellicole. Attraverso un procedimento di rigenerazione sono riemersi filmati con Luigi Magnani, i genitori Giuseppe ed Eugenia, i ricevimenti e gli ospiti della Villa, il parco come era un tempo. Un vero batticuore quando è comparso Giorgio Morandi in compagnia di Magnani a Mamiano e a Grizzana: si tratta degli unici filmati conosciuti in cui il maestro bolognese, notoriamente restio, abbia accettato di farsi riprendere. Le pellicole sono raccolte in un video documentario che dà al pubblico la possibilità di incontrare virtualmente il signore della Villa e rivivere tempi irripetibili.
M.F.C.S.
Fonte: Studio Esseci 28 0ttobre 2020
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