Il festival Atlas of Transitions Biennale giunge alla sua quarta e ultima edizione con il titolo We The People. E sigla al contempo la conclusione del progetto europeo Atlas of Transitions. New Geographies for a Cross-Cultural Europe in cui undici partner in sette paesi – Italia, Albania, Belgio, Polonia, Francia, Grecia e Svezia – hanno collaborato negli ultimi tre anni per progettare e realizzare, attraverso diverse pratiche artistiche, esperienze innovative di interazione e reciprocità tra cittadini europei, residenti stranieri e nuovi arrivati, tra i quali migranti, richiedenti asilo, minori non accompagnati, rifugiati.
Realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, il festival, condizionato dalle limitazioni dettate dalla pandemia, compie uno sforzo di progettazione, dopo la cancellazione estiva, e si ripensa per il periodo invernale, dal 2 al 7 dicembre 2020 a Bologna, mantenendo vive le linee di azione che hanno alimentato la progettualità negli anni. Attraverso performance, proiezioni filmiche, incursioni radiofoniche, workshop per gli studenti, We The People vuole essere un invito a contrastare la subalternità razziale, di genere, sociale, economica, per affermare l’urgenza di una politica dell’ascolto, basata sul diritto di tutti a essere ascoltati.
L’edizione finale della Biennale – afferma la curatrice artistica Piersandra Di Matteo – nasce dal desiderio di presidiare le distanze imposte. Urgente è salvaguardare il lavoro artistico sul piano estetico e gli artisti come lavoratori, rispondere agli abitanti con cui si sono tessute alleanze nei processi partecipativi, fare fronte comune con le realtà culturali della città. We The People decide di esistere sfidando le complessità del momento, e lo fa dispiegando micropolitiche dell’ascolto. Lo spettatore è qui soprattutto qualcuno che presta attenzione alle voci ignorate o messe a tacere.
Tra i protagonisti, la regista argentina, di casa a Berlino, Lola Arias debutta con una inchiesta sulla maternità; il collettivo ZimmerFrei presenta in prima assoluta sulla piattaforma #iorestoinSALA della Cineteca di Bologna, i quattro episodi di Saga, frutto di un’indagine sulla città; l’artista e teorico del suono Brandon LaBelle conduce un seminario in dialogo con la storica dell’arte e direttrice artistica della Biennale Internationale de Casablanca Christine Eyene e con la studiosa greca di arti performative Hypatia Vourloumis.
E ancora, la sound artist Rokia Bamba, voce della diaspora africana; la compositrice Meike Clarelli in dialogo con la poetessa ugandese Carolyne Afroetry; il coreografo bielorusso Arkazi Zaides con una performance sui morti in mare rimasti senza nome.
Un momento di confronto è la tavola rotonda – in collaborazione con DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, che parte dalla pubblicazione Right to the City, Performing Arts and Migration, nata dal lavoro triennale di collaborazione tra università, centri di ricerca, teatri e centri culturali europei. La tavola rotonda è in diretta streaming sulle pagine Facebook DAMSLab, Atlas of Transitions – Italia e Fondazione per l’Innovazione Urbana.
Per tutta la durata del festival inoltre nelle bacheche urbane della città CHEAP | Street Poster Art espone le fotografie di Michele Lapini che ritraggono adunanze, assemblee cittadine, proteste, azioni collettive di movimento, riti commemorativi, manifestazioni con intenti locali e globali.
Va in onda online Voci da Terra Madre, una narrazione in pillole del lavoro che Lola Arias sta conducendo a Bologna: la regista argentina e i protagonisti dello spettacolo raccontano impressioni, scelte e desideri, dinamiche del lavoro collettivo, nel giorno in cui era previsto il debutto del lavoro, sospeso nel rispetto del DPCM del 3 novembre.
Si possono seguire gli appuntamenti sulla pagina Facebook di ERT Fondazione e sulle pagine Facebook e Youtube di Atlas of Transitions Italia. Si invita a consultare il sito.
Al termine del festival, il programma integrale di Atlas of Transition Biennale | We the People diventerà un ciclo di podcast su www.usmaradio.org Usmaradio è l’emittente che affianca il CRIR Centro di Ricerca Interdipartimentale per la Radiofonia dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino.
M.F.C.S.
Fonte: Ufficio stampa Ert, 20 novembre 2020
Immagine ufficiale di apertura:
2018 ©Alice Mann_Hillcrest Primary Majorettes from the series Drummies (2018)