Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha conferito a Vasco Rossi il Nettuno d’Oro, la più alta onorificenza del Comune. La cerimonia, senza pubblico nel rispetto delle misure imposte dalla pandemia, si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 16 dicembre 2020, nella Sala Rossa del Comune di Bologna. L’icona del rock italiano ha lasciato la sua firma sul Libro d’Onore degli Ospiti illustri della città.

Vasco ha vissuto qui, ha studiato qui, ha cantato qui, ha prodotto qui – ha ricordato il Sindaco – e quindi riconosciamo quanto ha dato alla città di Bologna con la sua opera artistica, con la sua musica e con il suo modo di essere. Anche se le sue canzoni sono diventate dei miti non si sono mai attardate sulla nostalgia e la malinconia, ma sempre sono state reattive, al passo con i tempi.

Ha detto Vasco Rossi: «Grazie al Sindaco, grazie a Bologna per avermi dato questa onorificenza. Sono onorato e felice di ricevere questo riconoscimento della città che mi ha accolto, mi ha nutrito l’anima e lo spirito, nella quale sono cresciuto, nella quale ho vissuto molte vite, nella quale vivo e che alla fine mi ha adottato.

Sono arrivato a Bologna a 16 anni (n.d.r. è nato a Zocca, in provincia di Modena, il 7 febbraio 1952) per frequentare il Tanari e lì ho scoperto la mia vena artistica, grazie al professor Farinelli che è stata una figura molto importante per me. Il teatro, poi i primi dischi, il primo gruppo e il primo concerto.

Da Bologna è partita la mia carriera artistica di cantautore e poi di rocker, e la mia storia musicale rock nasce In Piazza Maggiore. Era il 26 maggio 1979 e lì in piazza, alle spalle la Basilica di San Petronio e intorno la cornice della galleria, feci il mio primo concerto.
Ci sono tornato adesso, è ancora là, uguale, splendida come testimone di nuove avventure.

Piazza Maggiore, suggestiva di notte e deserta, vuota, si è trasformata nel mio palcoscenico virtuale, speciale e set cinematografico magico per la scena del mio nuovo film che parte con Una canzone d’amore buttata via».


C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Bologna, 16 dicembre 2020