Elvis Presley avrebbe compiuto 86 anni l’8 gennaio 2021 e invece il mondo lo ha perso il 16 agosto 1977, a soli 42 anni. Dopo la sua morte, le cronache lo hanno dipinto come gonfio e privo di sensi sul pavimento del bagno: un’immagine che ha lasciato i fan devastati. Le analisi tossicologiche hanno confermato che fosse sovraccarico di farmaci da prescrizione. Un cliché: una rock star che aveva preso troppe pillole.

Tuttavia la giornalista e storica di Elvis Sally Hoedel non lo vede come un monito di autodistruzione ma come un uomo che, ogni giorno, ha lottato per sopravvivere, contro problemi cronici di salute. Nella nuova versione del libro “Elvis: destined to die young”, l’autrice presenta dati scientifici e informazioni mai pubblicate prima, frutto di interviste a persone che conobbero personalmente l’idolo di Tupelo.

Nel volume, in lingua inglese, edito da ElvisAuthor, Hoedel esamina Presley come figlio devoto, marito, padre e amico, e analizza la leggenda che lo circondava. La spirale discendente di lotte per la salute rivela che Elvis soffriva di numerose malattie, alcune, secondo l’autrice, presenti fin dalla nascita e ricorrenti nella storia familiare. La ricerca intende dissipare la teoria di lunga data che avvolge la fine del Re del Rock ‘n’ Roll e metterne in luce la vicenda umana.

M.C.S.
Fonte: Ascot Media, 8 gennaio 2021