In due periodi del suo percorso artistico, la giovinezza e la maturità, Pier Paolo Pasolini fu attratto dall’attività di pittore, che alternò a quella di poeta. A Casarsa, nell’estate 1941, realizzò alcuni dipinti ispirati alla terra friulana e ai suoi abitanti. In tempi più recenti, questi lavori furono acquisiti dalla Provincia di Pordenone e andarono a costituire un nucleo importante del Centro Studi a lui intitolato, che, tra il 2019 e il 2020, grazie e un bando della Fondazione Friuli e sotto la supervisione della Soprintendenza, ha provveduto alla pulizia e al restauro delle opere.
Pasolini frequentò l’Università di Bologna, dove fu allievo del celebre critico d’arte Roberto Longhi. All’arte pittorica si ispirò nei suoi film, attingendo a celebri capolavori per creare impianti scenografici o per dare vita a magnifici tableau vivant.
La produzione di Casarsa consta di 19 fra disegni a china e a tecnica mista, e dipinti a tempera e a olio, tra i quali spiccano due grandi cartoni dipinti sui due lati – Giovani con strumenti musicali, Pantera e Due giovani – rintracciati presso l’amico pittore Federico De Rocco.
Spiega Flavia Leonarduzzi, presidente del Centro Studi, che l’intenzione, in un futuro prossimo, sarebbe di poter esporre i dipinti nella sala dell’Academiuta di lenga furlana, assieme a quadri di altri artisti conterranei con i quali Pasolini ebbe rapporti di amicizia o di collaborazione, come Giuseppe Zigaina, Federico De Rocco, Virgilio Tramontin, Anzil e Renzo Tubaro.
Il Centro Studi Pier Paolo Pasolini ha sede nella Casa Colussi-Pasolini, dimora della famiglia materna del poeta e luogo dove egli visse fra la fine del 1942 e l’inizio del 1950.
L’istituzione custodisce un vasto patrimonio documentale e bibliografico, organizza attività di studio e valorizzazione della figura di Pasolini, e promuove un itinerario turistico attraverso i luoghi pasoliniani friulani.
M.C.S.
Fonte: Sito, 10 dicembre 2020
Immagine di apertura:
Pier Paolo Pasolini, Giovani con strumenti musicali
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