La mostra “Giuseppe Bossi e Raffaello al Castello Sforzesco di Milano”, allestita nelle sale espositive dell’antico Ospedale Spagnolo e che avrebbe dovuto essere inaugurata al pubblico nel novembre 2020, è ora un virtual tour grazie a una mappatura 3D dell’allestimento. In attesa della riapertura dei musei in Lombardia, l’esperienza virtuale consente di approfondire il talento e il lavoro del maestro di Urbino attraverso lo sguardo e le opere di Giuseppe Bossi, pittore, scrittore, collezionista appassionato e protagonista del Neoclassicismo a Milano e in Lombardia.
Attraverso una ricostruzione digitale che replica fedelmente lo spazio fisico, tutti hanno la possibilità di accedere all’esposizione con il proprio smartphone, pc e tablet. Un’esperienza che non vuole sostituirsi alla visita in presenza, ma che diventa il naturale completamento del catalogo e offre una visione inedita attraverso una serie di immagini a 360°. A disposizione del pubblico, contenuti multimediali tra fotografie, video, descrizioni e link, per scoprire da vicino quanto la fama di Raffaello si sia alimenta nei secoli e cosa significhi essere custodi del suo mito.
GIUSEPPE BOSSI
Originario di Busto Arsizio, Giuseppe Bossi (1777-1815) lasciò un’impronta importante nella cultura del suo tempo, anche grazie all’incarico di segretario dell’Accademia di Belle Arti di Brera e alle strette connessioni con personaggi della politica e della nobiltà. Parte della sua preziosa collezione di sculture e maioliche è oggi conservata al Castello Sforzesco, mentre la sua ricca collezione di disegni, con opere di artisti come Leonardo, Michelangelo e Raffaello, è custodita alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
LA MOSTRA
27.11.2020 – 07.03.2021 (prorogata fino 30 giugno)
Nel percorso di mostra, curato da Claudio Salsi con la collaborazione di Alessia Alberti, Giovanna Mori e Francesca Tasso, si possono ammirare opere su carta e maioliche realizzate da Giuseppe Bossi e ispirate alle invenzioni di Raffaello, nelle quali l’imitazione non si limita al soggetto e alle modalità compositive, ma abbraccia la tecnica.
Bossi dimostra, sia nelle sue scelte artistiche che in quelle collezionistiche, un consapevole recupero dell’antico e una profonda ammirazione per i maestri del Rinascimento: l’arte di Raffaello viene riconosciuta da Bossi come quintessenza del bello ideale e viene copiata, meditata e reinterpretata nella sua produzione, in particolar modo nei disegni, in un dialogo continuo e talmente profondo con i soggetti e con la tecnica da suscitare talvolta anche false attribuzioni da parte degli studiosi.
La mostra fa parte del progetto “Raffaello. Custodi del Mito in Lombardia” (Vedi approfondimento DeArtes qui ), che oltre al Castello Sforzesco coinvolge Fondazione Brescia Musei e una serie di istituzioni della regione, pensato in occasione del cinquecentenario della morte.
C.S.M.
Fonte: Adicorbetta e Ufficio Stampa Comune Milano, 15 gennaio 2021
Contributi fotografici: Adicorbetta
www.milanocastello.it
Virtual tour: https://living3d.it/view/JF6hy4AvTvn