Henry Moore torna a Firenze. A quasi cinquant’anni dalla memorabile mostra al Forte di Belvedere nel 1972, una delle più importanti del XX secolo a livello mondiale, il Museo Novecento celebra il maestro inglese della scultura attraverso due mostre: “Henry Moore. Il disegno dello scultore” e “Henry Moore in Toscana”.

La città di Firenze, culla dell’umanesimo in arte, torna così a rendere omaggio allo scultore moderno che più di ogni altro ha saputo interpretare e sviluppare la lezione dei grandi maestri del Rinascimento, dando vita a un’esperienza nuova, diversa anche se consequenziale per molti aspetti a quella di Masaccio e Donatello, di Brunelleschi e Michelangelo.


Elephant Skull, Plate XVII 1970
photo: Henry Moore Archive

HENRY MOORE. IL DISEGNO DELLO SCULTORE
La mostra curata da Sebastiano Barassi, Head of Henry Moore Collections and Exhibitions e Sergio Risaliti, Direttore artistico del Museo Novecento, organizzata in collaborazione con la Henry Moore Foundation, vede il museo fiorentino ospitare una corposa selezione di circa settanta disegni, assieme a grafiche e sculture. 

La presenza in questo momento storico delle opere di Henry Moore a Firenze è anche un richiamo alla forza dell’arte nelle massime difficoltà umane e sociali, spiega Sergio Risaliti. Moore è stato un faro artistico nei giorni più bui della storia europea e le sue opere ne sono una testimonianza.

Un altro aspetto rilevante riguarda il carattere inedito della selezione delle opere, finora poco indagata e meno nota al grande pubblico italiano, che consente di entrare nel vivo della genesi concettuale e formale del lavoro del grande scultore che qui si palesa grandissimo disegnatore.

Tree Trunks I 1982
photo: Henry Moore Archive

«Moore, …. con la sua arte che pur resta di avanguardia ha saputo dare un contributo enorme alla genesi di quel nuovo umanesimo artistico che ha saputo definire diversamente le nozioni di bellezza e forma, in un rapporto con la natura e gli archetipi della conoscenza quanto mai attuali, rivelazioni figurative di grande empatia e poesia» puntualizza Risaliti.

Le forme naturali – rocce, ciottoli, radici e tronchi – gli animali, ma anche i teschi e poi la relazione tra il creatore e la materia, esemplificata anche dai disegni che ritraggono le mani dell’artista o l’artista al lavoro nel paesaggio, divengono il fulcro della mostra, che propone un approfondimento sul valore del disegno nella sua pratica e sulla sua relazione con la scultura.




Rock 1981
photo: Nigel Moore, Menor

Secondo Moore infatti: “L’osservazione della natura è decisiva nella vita dell’artista. Grazie a essa anche lo scultore arricchisce la propria conoscenza della forma, trova nutrimento per la propria ispirazione e mantiene la freschezza di visione, evitando di cristallizzarsi nella ripetizione di formule”. E ancora: “Lo scopo principale dei miei disegni è di aiutarmi a scolpire. Il disegno è infatti un mezzo per generare idee per la scultura, per estrarre da sé l’idea iniziale, per organizzare le idee e per provare a svilupparle… “

Con “Henry Moore. Il disegno dello scultore” si accende quindi un faro sulla produzione grafica di questo protagonista della scultura contemporanea, che nel corso della sua intensa attività ha avuto modo di confrontarsi non solo con la scultura primitivista ed extraeuropea e con le sperimentazioni formali e linguistiche delle avanguardie storiche – su tutte, le esperienze di Brancusi e Picasso – ma anche con la tradizione della grande arte italiana dei secoli precedenti.


Sunset in Hills 1982
photo: Henry Moore Archive

HENRY MOORE IN TOSCANA
Come evento collaterale, il Museo Novecento ospita, nelle sale al secondo piano, la mostra “Henry Moore in Toscana”, per sottolineare il legame tra lo scultore e questo territorio. L’esposizione a cura di Sergio Risaliti presenta una serie di opere provenienti da collezioni private che testimoniano, insieme a documenti e fotografie, l’intensa relazione artistica e affettiva che legò lo scultore alla città di Firenze e alla Toscana.

Il viaggio di studio in Italia del 1925 rappresentò per Moore una sorta di rivelazione, le osservazioni dal vivo dei capolavori dei maestri toscani del Trecento e Quattrocento lo accompagneranno a lungo. Il suo non fu solo un innamoramento per l’arte di Giotto, Donatello, Masaccio o Michelangelo. In Versilia, lo scultore venne in contatto con la realtà manifatturiera locale, quella enorme tradizione di sapienza artigianale e artistica nelle mani degli scalpellini e dei cavatori.

Rocky Landscape: Sunset 1982
photo: Henry Moore Archive

Una fascinazione per il paesaggio delle cave Apuane e per la serenità salubre del litorale tra Forte dei Marmi e Carrara, dove Moore incontrò una comunità artistica di letterati con i quali confrontarsi e costruire rapporti di stima e amicizia. Qui, nel 1965, acquistò un villino nel quale passare le estati insieme alla moglie Irina e alla figlia Mary.

Le fotografie provenienti dall’Archivio Papi Cipriani raccontano con tono intimo e familiare alcuni momenti di quegli anni trascorsi tra il lavoro e la famiglia nelle cave, nello studio e sul litorale, insieme ad amici e intellettuali come Eugenio Montale, compagno di molti soggiorni, in una normalità quotidiana in cui “non succedeva nulla, eppure succedeva tutto”. 


Mother and Child: Hands 1980
photo: Steve Gorton

Nei bronzetti esposti in queste sale – molti dei quali modelli preparatori di sculture monumentali – ricorrono alcuni soggetti cari all’artista, dallo studio della figura umana e delle vertebre, alla rappresentazione delle donne sdraiate e delle mani, oltre a un equilibrio unico delle forme tra pieni e vuoti che fu carattere distintivo di tutta la sua pratica.

La mostra, il catalogo e il mediometraggio che verrà realizzato, rendono quindi omaggio tanto all’artista quanto ai suoi collezionisti, che ne seppero valorizzare la figura e il genio nel segno del mecenatismo e di un amore indiscusso per l’arte.

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Davis & Co, 16 gennaio 2021

Immagine di apertura:
Henry Moore at work on an etching plate for the Elephant Skull album, Perry Green c.1970 photo: Errol Jackson
Reproduced by permission of The Henry Moore Foundation

HENRY MOORE. IL DISEGNO DELLO SCULTORE 
18 gennaio – 18 luglio 2021
Prorogata fino al 22 agosto 2021

HENRY MOORE IN TOSCANA
18 gennaio – 30 maggio 2021 
Prorogata fino al 4 luglio 2021

Museo Novecento
Piazza Santa Maria Novella 10, Firenze
www.museonovecento.it  

Date: 1972 Place: Florence, Italy. Description: H.M. overseeing installation of sculpture at Forte di Belvedere, Florence for the exhibition “Mostra di Henry Moore”; Vertabrae; large square form with cut white marble. Photographer: Enrico Ferorelli Reproduced by permission of The Henry Moore Foundation