Vignettista satirico tra i più mordaci degli anni Venti, arbiter elegantiae sulle riviste di moda dell’Italia bene degli anni Trenta, illustratore di punta di una pietra miliare della letteratura per l’infanzia come La Scala d’oro, illustratore di riviste come Il giornalino della domenica e Il Balilla, cartellonista innovativo, scenografo e attore presso alcune tra le più importanti compagnie del primo Novecento, capocomico della Compagnia del Teatro Futurista, Filiberto Mateldi nacque a Roma il 25 gennaio 1882 e fu attivo, in Italia e in Argentina, fino alla morte prematura, nel 1942.
“Il caso Filiberto Mateldi”, di Paola Biribanti, con la prefazione di Gianni Brunoro, è la prima monografia interamente dedicata a uno dei massimi disegnatori italiani, e anche una fonte per i dati biografici e professionali.
Nel libro, edito da Graphe.it, si trovano fotografie inedite della seconda Brunetta Mateldi insieme al marito, tutte provenienti dalla collezione privata degli eredi. È pubblicata anche una lettera che Lucio Ridenti, giornalista di moda, cronista teatrale, fotografo, scrisse a Mateldi, dove si parla della patinata rivista “Dea” e degli screzi con Marcello Dudovich, uno dei Maestri dell’Illustrazione di moda in Italia, geloso della crescente notorietà di Brunetta e di Mateldi.
L’autrice, nella sua minuziosa ricerca, scopre anche la prima moglie, Ada Mantero, attrice di cinema muto, morta in giovane età, ma presente in diverse pellicole e attrice con Mateldi nella Compagnia del Teatro Futurista da lui fondata. Il film più importante a cui la Mantero prese parte, Le nozze di Figaro (Luigi Maggi, 1913), è stato da poco restaurato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino ed è visionabile dal sito web del museo.
M.C.S.
Fonte: 1A Comunicazione, 13 gennaio 2021
N.B. Le immagini a corredo non sono tratte dal volume
Immagine di apertura: Filibero Mateldi, autocaricatura, Museo del Burcardo