Un viaggio in Messico attraverso le fotografie di Tina Modotti, simbolo di emancipazione e modernità, la cui arte è legata all’impegno sociale. L’uscita del volume “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà” anticipa la mostra dedicata a una delle più grandi fotografe italiane del Novecento, di prossima apertura al MUDEC Photo, nell’ambito del palinsesto 2021 del Comune di Milano “I talenti delle donne”.

Attraverso le pagine del catalogo, edito da 24 ORE Cultura e disponibile in libreria e online dal 4 febbraio 2021, si snoda l’appassionante racconto per immagini di una personalità forte e poliedrica, che pose il suo talento fotografico al servizio della libertà, dei diritti delle donne e dei lavoratori, della guerra civile spagnola e della rivoluzione messicana. I saggi introduttivi di Biba GiacchettiPaolo Ferrari e Claudio Natoli portano il lettore a immergersi nella sua straordinaria avventura vissuta tra Europa, Stati Uniti, Messico e Russia.

Le donne di Tehuantepec portano frutta e fiori sulla testa, dentro zucche dipinte chiamate jicapexle, 1929 © Tina Modotti

Nata in una famiglia operaia friulana nel 1896, Tina Modotti raggiunse diciassettenne il padre emigrato negli Stati Uniti, spostandosi poi a Los Angeles nel 1918 per intraprendere la carriera cinematografica. Abbandonò presto Hollywood e, grazie alla relazione con il fotografo Edward Weston, si dedicò alla fotografia, trasferendosi con lui in Messico. Paese che diventò la sua patria d’adozione e dovestrinse amicizia con Diego Rivera e Frida Kahlo, con la quale intrecciò anche una relazione.

Il suo crescente attivismo, l’iscrizione al partito comunista, fino alle ingiuste accuse di complicità nell’omicidio del compagno, il rivoluzionario cubano Mella, e nell’attentato al Presidente, la porteranno ad essere espulsa dal Messico. Nella seconda parte della vita Tina diventò un agente del partito comunista, sia in Russia sia sul fronte spagnolo durante la Guerra civile.

Tina Modotti rappresenta ancor oggi un’icona. Il catalogo documenta la sua evoluzione creativa partendo dalla ricerca naturalistica e dai primi ritratti commerciali della fase votata all’estetica, fino ai celebri still life allegorici e alla fotografia sociale del periodo politico.

LA MOSTRA
In esposizione un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina. Inoltre lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda, e video per un racconto affascinante del suo spirito libero.
La mostra apre in presenza dal 27 aprile 2021 fino al 7 novembre 2021.

C.S.M.
Fonte: ddlArts, 28 gennaio 2021