Un investimento da 20 milioni di Euro e un restauro che durerà tre anni. Il complesso di San Domenico avrà nuova vita tra arte, cultura, ricettività. Un’arena da mille posti a sedere per teatro e lirica al posto di quella che fu l’ora d’aria per i detenuti; un percorso panoramico per i visitatori da cui ammirare lo skyline di San Gimignano al posto del camminamento di ronda; nuovi spazi pubblici per la collettività; una struttura ricettiva esperienziale con camere ricavate nelle ex celle del convento; un’area convegni; posti dove ospitare botteghe artigianali locali, associazioni, agribar e gallerie multimediali.

Questo è il futuro dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico nella celebre città delle torri, secondo il progetto di restauro e valorizzazione dell’area di circa 7mila metri quadri nel cuore del centro storico, di proprietà del Comune di San Gimignano e della Regione Toscana.

A seguito di un precedente accordo tra Mibact e Demanio, il contratto in concessione per 69 anni all’aggiudicatario del bando per il project financing, è stato firmato lo scorso 28 gennaio nella sala Dante del Palazzo Comunale, alla presenza del sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci e di Beppe Costa, presidente di Opera Laboratori, che si occuperà del progetto di recupero attraverso Opera San Gimignano srl.

SAN DOMENICO
È un complesso architettonico di notevole rilievo, riconosciuto di interesse storico-artistico. Ha rivestito funzioni di convento dalla sua prima edificazione, risalente al XIV secolo, fino al 1787, anno della soppressione del monastero, per poi essere destinato a carcere dal 1833 al 1995. Inserito nella prima cinta muraria di San Gimignano, a ridosso di piazza della Cisterna e piazza Duomo, costituisce il punto terminale di via del Castello, uno dei tre assi principali del centro storico cittadino, dal 1990 compreso nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco.

Esteso su una superficie di circa 13 mila metri quadri, il complesso è composto da un corpo principale che costituiva anticamente il convento e poi l’istituto penitenziario, e una porzione esterna alle mura, che ospitava gli alloggi di servizio del carcere. Si aggiunge una vasta area di orti, documentata fin dal XIV secolo, comprensiva di un sistema di grotte ipogee.

Sorto sul sedime di un’antica chiesa, San Domenico si sviluppa attorno a un chiostro centrale di notevole pregio estetico. Della struttura conventuale originaria rimangono apprezzabili testimonianze, ma nel primo Novecento la trasformazione da convento a carcere fu traumatica e pregiudicò il valore storico e architettonico della struttura. Dal 1995 San Domenico è rimasto pressoché totalmente inutilizzato e in uno stato di conservazione precario.

M.C.S.
Fonte: Opera Laboratori, 28 gennaio 2021