Un nuovo appuntamento del ciclo di mostre dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma, o che intrattengono un rapporto speciale con la città. Conversation Piece | Part VII vede protagonisti Jos de Gruyter & Harald Thys (duo di artisti belga), Benedikt Hipp (attuale vincitore del Premio Roma presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo) e Apolonia Sokol (attualmente borsista presso Villa Medici – Accademia di Francia a Roma). Il ciclo, presentato dalla Fondazione Memmo, è a cura di Marcello Smarrelli. Ingresso libero.

Nel succedersi delle varie edizioni, si dipana un racconto per capitoli che affronta argomenti sempre diversi legati al dibattito critico sul contemporaneo, toccando aspetti che riguardano la storia dell’arte, e questioni di stretta attualità su cui gli artisti sono invitati a confrontarsi.

IL PRESUPPOSTO
Verso Narragonia, il sottotitolo di questo settimo capitolo, fa riferimento alla località fittizia raccontata in La nave dei folli dal poeta alsaziano Sebastian Brant, pubblicata nel 1494 e illustrata da Albrecht Dürer.

Fondazione Memmo CPVII
Benedikt Hipp

Nel testo si narra del viaggio fantastico di una nave stipata di pazzi attraverso diverse mete: Narragonia – il “paradiso dei folli”, il paese di cuccagna, terra di abbondanza e piacere – fino al tragico epilogo del naufragio dell’imbarcazione. Il poema ha suggerito molte chiavi di lettura, tra le quali quella del filosofo francese Michel Foucault, che nella sua Storia della follia nell’età classica (1961) parte proprio dall’immagine della Stultifera navis per affrontare il tema della pazzia.

Nell’antichità i folli erano pienamente integrati nella società e alcuni intellettuali erano propensi a considerarli come dotati di particolari poteri. L’esempio più eclatante viene da Erasmo da Rotterdam, autore dell’Elogio della follia (1511), al quale è attribuita la frase: “Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”.

Da un certo punto della storia, però, la situazione mutò radicalmente e i malati mentali vennero reclusi, internati, spinti ai margini della società, abbandonati alla propria sorte, allo stesso modo dei folli raccontati da Brant. Anche le arti visive si sono nutrite dell’immaginario che La nave dei folli ha saputo generare, dalla nota interpretazione di Hieronymus Bosch (1494 circa), fino al dramma de La zattera della Medusa (1818-1819) di Théodore Géricault.

LA MOSTRA
Attraverso i lavori dei tre artisti invitati, Verso Narragonia evidenzia il tema della follia come fonte d’ispirazione della creatività, sottolineando l’attrazione suscitata sugli artisti da tutto ciò che è diverso, strano e perturbante.

Fondazione Memmo CPVII Jos de Gruyter & Harald Thys

La mostra si apre con l’installazione del duo formato da Jos de Gruyter (Geel, Belgio, 1965) e Harald Thys (Wilrijk, Belgio, 1966). Si tratta di un gruppo di 23 piccoli busti realizzati in gesso, capelli finti e vernice: una raccolta bizzarra di politici di fama internazionale, dittatori, attori di film di serie B, assassini e le loro vittime, personaggi pubblici noti e figure storiche, vive o morte. I busti, che ricordano quelli imperiali romani, sono presentati senza alcuna gerarchia o giudizio morale. Si somigliano tutti, risultando insieme spaventosi e innocui, piatti, inermi e stereotipati.


Fondazione MemmoCPVII Apolonia Sokol

Apolonia Sokol (Parigi, Francia, 1988) ha realizzato un dipinto di oltre cinque metri di larghezza su un telaio estroflesso, raffigurante un’imbarcazione popolata di figure, che attinge alle incisioni di Dürer della prima edizione de La nave dei folli. I soggetti ritratti da Sokol, pur rifacendosi nella loro disposizione a modelli tratti dalla storia dell’arte, sono persone della contemporaneità. Una popolazione di amiche, conoscenti e persone amate dall’artista che mette in discussione orientamenti e generi sessuali, attualizzando alcuni riferimenti della tradizione artistica e accostandoli a temi urgenti e d’attualità.



Fondazione Memmo CPVII
Benedikt Hipp

Benedikt Hipp (Monaco di Baviera, Germania, 1977) ha realizzato un ambiente composto da dipinti e sculture inedite presentate come parti dissezionate di un corpo. Le sculture, prodotte in una fornace che l’artista ha installato nel proprio giardino di casa, sono il risultato di una “deformazione” dell’argilla attraverso un processo antico, che genera l’effetto di una pelle avvolta sulla superficie dei manufatti, le cui fattezze ricordano dettagli anatomici, organici ed elementi residuali, quasi reperti di una civiltà scomparsa.

Grazie al prestito eccezionale concesso dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro, è esposta in mostra una rara copia de La nave dei folli di Sebastian Brant, nell’edizione di Basilea del 1572. La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione in uscita nell’aprile 2021.

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Bonmassar, 5 febbraio 2021
Contributi fotografici: DanieleMolajoli

CONVERSATION PIECE | PART VII
VERSO NARRAGONIA
8 febbraio – 1luglio 2021
Ingresso libero

Fondazione Memmo
via Fontanella Borghese 56/b, 00186 Roma
Info: +39 06 68136598| info@fondazionememmo.it www.fondazionememmo.it