Presente con le sue regie teatrali nei maggiori festival di tutto il mondo – dall’Europa alle Americhe – e con i suoi allestimenti lirici nei più importanti teatri d’opera – da Parigi a Londra e Salisburgo – il regista polacco Krzysztof Warlikowski è una figura emblematica del teatro post comunista, che ha marcato la scena internazionale creando visioni memorabili. A lui va il Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2021.
Il Leone d’argento – dedicato alle promesse del teatro o a quelle istituzioni che si sono distinte nel far crescere nuovi talenti – è tributato all’inglese Kae Tempest, poeta, autore per il teatro e di testi narrativi, rapper e performer di travolgenti e affollatissimi reading.

Questa, la decisione del Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, su proposta di ricci/forte (Stefano Ricci e Gianni Forte), direttori del settore Teatro. La premiazione avrà luogo nel corso del 49. Festival Internazionale del Teatro, previsto dal 2 al 11 luglio, se le norme di contenimento della pandemia lo consentiranno.  In questa occasione verrà presentato in prima per l’Italia The Book of Traps & Lessons, l’ultimo dei leggendari reading di Kae Tempest.

Kae Tempest ph Julian Broad

Secondo la motivazione, “Da più di vent’anni Krzysztof Warlikowski è fautore di un profondo rinnovamento del linguaggio teatrale europeo. Utilizzando anche riferimenti cinematografici, un uso originale del video e inventando nuove forme di spettacolo atte a ristabilire il legame tra l’opera teatrale e il pubblico, Warlikowski sprona quest’ultimo a strappare il fondale di carta della propria vita e scoprire cosa nasconde realmente”.

Kae Tempest è, leggendo la motivazione, “la voce poetica più potente e innovativa emersa nella Spoken Word Poetry degli ultimi anni, capace di scalare le classifiche editoriali inglesi e raccogliere consensi al di fuori dei confini nazionali per il coraggio ardimentoso nel dissezionare e raccontare con sguardo lucido angosce, solitudine, paure e precarietà di vivere, i più invisibili eppure concreti compagni di vita della nostra epoca – tra identità, ipocrisie e marginalità vissute anche sulla sua pelle – scaraventandosi contro l’odierna morale imperante e opprimente.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Biennale Venezia, 5 febbraio 2021
Immagine di apertura: K. Warlikowski fot. Maurycy Stankiewicz