Un racconto, mai tentato prima, del lungo rapporto tra Roma e Pompei: è allestita al secondo ordine del Colosseo, a Roma, la mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, che intende restituire in maniera compiuta il complesso dialogo che legò le due realtà più famose dell’archeologia italiana, dalla Seconda guerra sannitica all’eruzione del Vesuvio. Una storia scientificamente rigorosa, basata sulla ricostruzione delle relazioni sociali e culturali, come sono emerse dalla ricerca archeologica.

Le circa 100 opere selezionate per la mostra, dalla forte identità visiva, fanno emergere il progressivo allineamento di Pompei ai modelli culturali che si imposero a Roma nel corso della formazione del suo dominio mediterraneo. Una lunga storia che cominciò nel momento in cui la Roma repubblicana inghiottì nella sua orbita molte comunità campane, alla fine del IV secolo a.C., e proseguì per quattro secoli, fino ai drammatici momenti dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

ph Alessia Cacciarelli

L’esposizione è suddivisa in tre grandi sezioni: la fase dell’alleanza, la fase della colonia romana, il declino e la fine. Intermezzi sono dedicati a due momenti cruciali: l’assedio romano dell’89 a.C. e il terremoto del 62 d.C.

Il tragitto inizia con le guerre di conquista, i commerci internazionali, l’affermazione di una nuova cultura caratterizzata dall’ostentazione del lusso, le questioni legate all’identità, a partire dal ruolo della religione. Si prosegue con la profonda trasformazione che investì Pompei e il mondo romano nel I secolo a.C., dalle guerre civili alla nascita dell’impero e al dilagare dell’arte augustea. Il percorso termina con il repentino declino della città vesuviana, nel periodo compreso tra il violento terremoto del 62 d.C. e la definitiva distruzione del 79 d.C., mentre la capitale dell’impero era impegnata a sfidare il tempo con le realizzazioni di una metropoli senza precedenti.

La mostra, organizzata da Electa e curata da Mario Torelli, è anche l’occasione per ricordare il grande archeologo e intellettuale scomparso lo scorso settembre. È promossa dal Parco Archeologico del Colosseo, che si è avvalso della collaborazione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

In occasione della mostra, le arcate del Colosseo recano una ipotetica ricostruzione, disegnata su teloni a fondo nero, dell’apparato scultoreo che si ritiene fosse anticamente presente.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Electa, 6 febbraio 2021

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